Helene Hanff, una brillante scrittrice
americana che vive a New York, è alla disperata ricerca di alcune edizioni
particolari di classici inglesi. Entrata casualmente in contatto con una
piccola libreria antiquaria di Londra, situata al numero 84 di Charing Cross Road,
Helene inizia una fitta corrispondenza con Frank Doel, il titolare della
libreria, stringendo con lui un tenero e sincero rapporto di amicizia che
supererà le formalità dei contatti tra libraio e cliente e durerà per più di
vent’anni. Oltre all’amore per la letteratura, Frank e Helene condivideranno
conversazioni su tutto ciò che sta accadendo nei loro Paesi, dalla politica
americana, all’incoronazione di Elisabetta II, passando per gli auguri di
compleanno, i regali di natale e i pacchi di alimenti inviati per compensare la
scarsità di viveri nell’Inghilterra del dopoguerra. Dopo quasi vent’anni di
amicizia epistolare, Helene propone all’amico di incontrarsi, ma il destino si
metterà di traverso.
“84,
Charing Cross Road” è un toccante film del 1987, diretto da
David Hugh Jones e magistralmente interpretato da Anne Bancroft, nei panni di
Helene, e da Anthony Hopkins nel ruolo di Frank. Il film è tratto dal libro,
pubblicato nel 1970, dalla vera Helene
Hanff e che raccoglie la reale corrispondenza avuta dall’autrice, tra il 1949 e
il 1969, col libraio inglese Frank Doel, stroncato prematuramente da una
peritonite che non gli permise di incontrare mai di persona l’amica di una vita
e che causò la chiusura della storica libreria. La Hanff riuscì a visitare il numero
84 di Charing Cross Road soltanto un paio di anni più tardi, quando il negozio
era ormai vuoto. Solo dopo che il film ebbe portato all’attenzione di tutti
questa commovente amicizia epistolare, una targa commemorativa venne apposta
nella vecchia sede della libreria.
Di studiata lentezza, cadenzata, in molti
punti, dalla voce dei protagonisti che leggono stralci delle rispettive
missive, mentre, sullo schermo, scorrono le immagini delle vite di entrambi,
questa pellicola fa rivivere non solo le emozioni di un periodo storico non
troppo lontano e di grande fermento, ma anche le sensazioni di un’epoca nella
quale intrecciare rapporti di amicizia a distanza richiedeva una lealtà e una
pazienza che oggi, che dovrebbe essere più semplice, si sono perdute tra le
connessioni della ragnatela virtuale che
tutto unisce e divide con la stessa superficialità. Un film commovente, ma
onesto, come solo le storie vere sanno essere, che racconta una società dove i
legami autentici non avevano confini, anche senza l’aiuto dei Social Network.
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