mercoledì 20 dicembre 2017

Fatti i fatti tuoi! ha fatto goal: Maurizio D’Onofrio racconta l’A.S.D. Antonio Ianni

Il Logo di Fatti i fatti tuoi! accanto allo stemma della squadra sulla maglia dell'A.S.D. Antonio Ianni

Dall’inizio del Campionato di calcio dilettantistico di Terza Categoria 2017/2018 il Blog Fatti i fatti tuoi! è partner ufficiale della squadra Antonio Ianni (Girone D – Roma). Tutte le domeniche scendiamo in campo coi ragazzi della squadra, sia in casa, quando giocano allo Stadio De Rossi, sia in trasferta, e siamo accanto ai loro cuori con il nostro logo su quelle maglie bianconere tanto sognate e tanto amate.
Se anche solo qualche settimana fa ci avessero raccontato che, al fianco dei giocatori dell’A.S.D. Antonio Ianni, ci saremmo destreggiati tra campi, gironi, classifiche e partite, gioendo e soffrendo con loro e imparando a capire come è composta una squadra di calcio, come si allena e come concilia la passione per questo sport con la vita di tutti i giorni, visto che non si tratta di atleti professionisti, davvero non ci avremmo creduto, data la nostra inesperienza. Eppure conoscere la storia di questa squadra è stata una sorpresa entusiasmante. Dietro ai milionari campionati delle serie maggiori, infatti, c’è un universo di emozioni che va ben oltre la partitella tra ragazzi e vede tante famiglie, amici e appassionati seguire e sostenere questi giocatori che, per novanta minuti a settimana, diventano gli eroi di tutti, ben più dei campioni famosi. E forse è proprio da queste radici così profonde che il calcio dei grandi prende la linfa per essere lo sport più amato dagli italiani. Ogni squadra, infatti, ha una storia unica e persegue valori che vanno oltre il campo ed entrano a far parte della quotidianità di tutti i componenti.
Antonio Ianni era un giovane appassionato di calcio che dedicava tutto il suo tempo libero a questo sport con la grinta e la tenacia che lo contraddistinguevano, mettendo lo spirito di squadra al primo posto. È per questo che, quando un tragico incidente lo ha portato via prematuramente all’affetto dei suoi cari, i suoi compagni di squadra hanno deciso di fondarne una nuova alla quale dare il suo nome e i suoi colori preferiti. Sono passati quattro anni da quel giorno triste e, grazie all’impegno profuso per dare vita a questa nuova squadra, i compagni di Antonio continuano a sentirlo più vicino che mai, sia sul campo, sia fuori dal campo, condividendo anche con la sua famiglia la gestione del team sotto tutti gli aspetti.
Ma cosa significa coordinare una squadra di calcio dilettantistico? Come si coniuga questa passione con le difficoltà della vita quotidiana? E come si condividono quei valori di amicizia e solidarietà su sui la squadra Antonio Ianni è nata?
Nel corso di questo Campionato impareremo a capire le dinamiche che si innescano in questo universo di emozioni nuove facendo conoscenza con tutti i protagonisti di questa storia, a iniziare da Maurizio D’Onofrio, oggi Presidente dell’A.S.D. Antonio Ianni e tra i fondatori della squadra. Insieme a Maurizio D’Onofrio ricorderemo Antonio Ianni e guarderemo al futuro di questo gruppo tra amicizia, lealtà, condivisione e un pizzico di sano tifo…    


Il calcio non è solo denaro, sponsor e ambizione, ma soprattutto passione, condivisione e amicizia. Raccontaci come e perché è nata l’idea di fondare l’A.S.D. Antonio Ianni.

Condivido assolutamente quanto dici: eccezion fatta per un pizzico di sana ambizione, necessaria in ambito sportivo. Per noi il calcio è fondamentalmente passione, condivisione e amicizia, in una parola sola: sentimento.
Miriamo alla realizzazione di un progetto che abbia costantemente in primo piano non solo il piazzamento di fine campionato ma anche e soprattutto la creazione di un gruppo coeso, formato da persone pronte a collaborare tra di loro per un fine comune.
Il gruppo viene prima di tutto, prima dell’ambizione individuale; quando si riesce a realizzare questo, quando si lavora tutti verso una metà comune, quando ognuno mette in campo tutto se stesso per i compagni, allora lì si raggiunge il vero scopo di una squadra.
L’idea di fondare una squadra a nome di Antonio ci è venuta in mente poco dopo il tragico incidente che ce lo ha portato via 4 anni fa. Ne abbiamo parlato io e altri membri della squadra in cui ai tempi militava Antonio e, in accordo con la famiglia, abbiamo deciso di dare vita a questo progetto.


Chi era Antonio Ianni, il giovane al quale è dedicata la squadra, e cosa rappresenta oggi per tutti i componenti del gruppo?

Rispondere a questa domanda è quanto di più complicato io possa fare. Necessiterei di pagine e pagine per raccontare chi era e chi continua a essere Antonio per me, per tutti noi...
Antonio era davvero un ragazzo fuori dal comune, di una serietà granitica, poiché formato da principi morali elevatissimi e, allo stesso tempo, una vera e propria forza della natura in grado di scuotere ed illuminare la giornata di chiunque avesse il piacere di trascorrere del tempo con lui. Era integerrimo nella sua condotta ma era anche un pazzo scatenato, eclettico come pochi: questa dicotomia lo contraddistingueva rendendolo veramente un essere unico e speciale. Leale, onesto, sempre sincero: chi ha avuto la fortuna di essergli amico sa quanto fosse sempre presente e disposto a farsi in quattro per chiunque avesse bisogno di lui.
E poi era un bellissimo ragazzo, dedito allo sport, un salutista, curioso ed intelligente e mille altre cose, che purtroppo non riuscire a elencare per intero.
Antonio era un grandissimo amante dello sport a tutto tondo. Praticava calcio e boxe era tifoso juventino e anche un ottimo giocatore che ha calcato i campi della Seconda e della Terza Categoria romana.
Un suo motto, che abbiamo inserito nel logo della squadra, era: “Cuore, grinta e polmoni”. In queste parole è racchiuso il suo modo di vivere il calcio, lo sport e, credo, anche la vita stessa.
Cuore, grinta e polmoni come passione, voglia di non mollare e sacrificio: impegnarsi fino all’ultimo, senza mai dare nulla per scontato.
Se mi chiedi cosa rappresenta Antonio per noi, non posso non risponderti che ognuno, a modo suo, ha il proprio ricordo, il proprio dolore, e le proprie emozioni in merito.
Una cosa però posso dirla con certezza: per la squadra quel “Cuore, grinta e polmoni” è sempre un monito da tenere a mente prima di ogni allenamento e di ogni partita. Così facendo, continuiamo a onorare giorno dopo giorno quanto Antonio ci ha lasciato in eredità, certi del fatto di essere sempre una Squadra, con la ‘S’ maiuscola, a prescindere dal risultato. 



Facciamo un bilancio della tua attività di Presidente: quali sono gli obiettivi raggiunti e quali le difficoltà contro cui vi scontrate quotidianamente?

Come accennavo prima, l’obiettivo principale che credo abbiamo raggiunto, ma per cui dovremo sempre impegnarci, è mantenere alti i principi che erano alla base di come Antonio viveva lo sport, quel famoso “Cuore, grinta e polmoni”. Da un punto di vista più pratico, siamo riusciti a sfiorare la promozione in Seconda Categoria, senza purtroppo riuscire a centrare l’obiettivo, ma resta comunque un ottimo inizio su cui fondare il percorso della squadra negli anni a venire.
Per quanto riguarda le difficoltà, purtroppo, essendo un gruppo completamente autofinanziato, annovero l’impegno e i sacrifici che annualmente dobbiamo affrontare per garantirci l’iscrizione al campionato, il pagamento dell’affitto del campo, le divise, i palloni e tutto il necessario per poter gareggiare.
 
Antonio Ianni in campo

Raccontaci un episodio, un aneddoto, una storia legata a questa esperienza di vita all’interno della squadra che, in questi anni, è rimasta impressa nel tuo cuore di uomo e di Presidente.

L’evento che più mi ha reso orgoglioso di questo progetto è accaduto durante il primo anno in cui ci siamo iscritti al campionato di Terza Categoria, al termine del quale abbiamo vinto la “Coppa disciplina”, trofeo che viene consegnato alla squadra più corretta durante l’intera stagione. Per noi fu un momento davvero importante, perché, oltre i buoni risultati sportivi che ottenemmo quell’anno, iniziammo col piede giusto il nostro percorso all’insegna di quanto detto finora.
Sia chiaro, il risultato conta, e non poco, ma diciamo che per noi un’ulteriore fondamentale prerogativa, essendo la squadra di Antonio, è il modo in cui questo viene raggiunto. Il fatto che quell’anno ci venne riconosciuto pubblicamente dalla Federazione, e che ebbi l’onore di andare a prendere quella Coppa insieme al padre di Antonio e al capitano della squadra, rimane per me il momento di maggiore soddisfazione vissuta insieme a questo gruppo.



A cosa state lavorando attualmente? Svelaci quali sono i vostri progetti per il futuro e come possiamo aiutarvi e sostenervi concretamente.

Il nostro progetto futuro è l’ambizione di poter salire di categoria, regalandoci una soddisfazione sportiva che credo sarebbe la ciliegina sulla torta di questo splendido progetto. Non è semplice, e sappiamo che bisogna lavorare duro, ma siamo qui per questo e speriamo di conseguire questo risultato.
Oltre ciò, avremmo piacere che questo progetto venisse conosciuto anche al di fuori delle persone che compongono la squadra e di coloro che attualmente vi orbitano attorno, a testimonianza di cosa lo sport, quello vero, possa smuovere dentro i cuori delle persone. Chiunque leggendo queste poche righe si sentisse attratto da questo progetto può venirci a trovare per fare la nostra conoscenza e fare il tifo per noi.
In ultimo, per quanto riguarda una possibilità di aiuto concreto, essendo una squadra completamente autofinanziata, non posso che pensare a un piccolo contributo per la squadra, che sia un pallone, una borraccia o qualsiasi altro supporto alla nostra causa.

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mercoledì 6 dicembre 2017

Tre buone ragioni per… non mettersi a dieta prima delle Feste


Alzi la mano chi, in vista degli stravizi delle Feste, ha iniziato a mangiare solo insalatina già da una settimana… ok, abbassate le mani! Non siamo nessuno per dirvi come, quando e perché mettervi a dieta, perché è sempre necessario consultare un professionista dietologo o nutrizionista, ma possiamo dirvi perché le diete improvvisate prima di pranzi e cenoni possono solo essere controproducenti e, talvolta, pericolose.
Per non correre rischi prima delle Feste, infatti, non è necessario seguire una dieta ferrea, nel senso comune del termine, ma solo un regime alimentare più accorto: non occorre dimagrire prima per potersi ‘abbuffare’ dopo, ma solo fare attenzione a non eccedere in entrambi i casi, per non appesantirsi. L’alimentazione equilibrata è decisamente una cosa seria, a prescindere dal vostro stile di vita e dalla vostra ‘filosofia’ alimentare. Ecco, dunque, le nostre tre buone ragioni per non mettersi a dieta prima delle Feste.

1.      Digiunare non brucia i grassi. È comprensibile che l’insalatina di oggi, vi farà sentire meno in colpa per il cotechino di domani, ma è bene non illudersi: digiunare prima dei cenoni delle Feste non brucia preventivamente i grassi dei bagordi natalizi.

2.      Diete last second? No grazie! Improvvisare una settimana di pane, acqua e riso in bianco prima del cenone di Capodanno è quanto di più sbagliato si possa fare. Non dimenticate che, anche se si desidera seguire un regime alimentare ipocalorico per qualche tempo, le diete squilibrate sono dannose e pericolose per l’organismo.

3.      Sì a più movimento e più attenzione alle quantità. Se proprio volete disintossicarvi e depurarvi prima di panettoni e pandori, mangiate di meno, ma un po’ di tutto, bevete più acqua possibile e cercate di fare più movimento del solito: anche semplicemente una bella passeggiata alla ricerca dei regali di Natale farà al caso vostro.