lunedì 9 luglio 2018

“Saving Mr. Banks”. La vera storia di “Mary Poppins”



Bene, vogliamo cominciare? Del resto chi ben comincia, è a metà dell’opera! Julie Andrews lo dice sempre quando, sul grande schermo, veste i panni di Mary Poppins, la tata che tutti vorrebbero. Ma com’è nato uno dei più brillanti e divertenti film del secolo scorso? Un classico per tutte le età, un capolavoro in perfetto equilibrio tra animazione e recitazione, un musical che ha fatto cantare intere generazioni. Qual è la sua vera storia? A raccontarcelo ci pensa un film dal titolo “Saving Mr. Banks”, con i pluripremiati Emma Thompson e Tom Hanks, diretto da John Lee Hancock e scritto da Kelly Marcel e Sue Smith.
Per mantenere una promessa fatta alle figlie, da oltre vent’anni Walt Disney, interpretato da Tom Hanks, tenta di acquisire i diritti d’autore del libro in cui Pamela Travers, una strepitosa Emma Thompson, ha dato vita all’indimenticabile Mary Poppins. Quando, copione alla mano, il visionario e creativo Walt invita l’intransigente e rigorosa Pamela a Los Angeles, per provare a convincerla della sua volontà di creare un buon film, rispettando la genuinità di tutti i personaggi creati dalla scrittrice, si trova a scontrarsi con una donna rigida e severa, che non si fa in nessun modo contagiare dalla magia del mondo di Michey Mouse e compagnia. Ma cosa si nasconde dietro a quella maschera di freddezza e ostinazione? Solo quando Disney si deciderà a scavare a fondo nei ricordi d’infanzia della Travers capirà il vero significato di Mary Poppins e l’importanza che questo personaggio, solo apparentemente immaginario, ha avuto nella vita della scrittrice, riuscendo a creare, insieme a lei, il capolavoro della storia del cinema che tutti conosciamo.


Vorrei davvero riuscire a parlare in modo equilibrato di questo film, analizzandone i dialoghi, le inquadrature e le interpretazioni come un vero critico farebbe, ma sarà molto difficile essere obiettivi. Quando l’ho visto al cinema ho avuto le lacrime agli occhi dalla prima scena, ai titoli di coda. Tiravo su col naso che era una bellezza, per la gioia dei vicini di poltrona! E le stesse lacrime si sono affacciate sulle mie ciglia quando l’ho rivisto, seduta sul divano del salotto di casa. Lacrime d’emozione, di commozione, di felicità. Quelle lacrime che solo le belle storie riescono a far uscire dai nostri occhi tanto disillusi e assuefatti a una quotidianità pressante e caotica.
Per Pamela Travers Mary Poppins e tutti i personaggi dei suoi libri sono la sua famiglia e decidere di condividerli con un pubblico tanto vasto come quello del cinema è una decisione coraggiosa che Disney accoglie con altrettanta audacia. I ricordi dolorosi, ai quali questi personaggi di fantasia sono legati, sono ancora così impressi nella memoria dell’autrice, che fatica a cederli, perché Pamela sa bene quanto la realtà sia stata ben più triste di ciò che lei ha raccontato nei suoi romanzi. Ma Walt riesce a farle comprendere, con tutto il suo entusiasmo e la sua ironia, quale sia il vero compito dei narratori: ristabilire l’ordine delle cose nell’immaginazione. Ognuno di noi ha il proprio Mr. Banks nella vita. Quel rimpianto che ci fa sanguinare dentro, quella persona amata perduta prematuramente. L’unico modo per esorcizzare le nostre paure è proprio perdonarci e riabilitare nella fantasia ciò che nella realtà, magari, è andato storto. Questo è il messaggio da lanciare a tutti i bambini e i ragazzi che hanno guardato, guardano e guarderanno, anche in futuro, il film “Mary Poppins”. O ne leggeranno il libro.
“Saving Mr. Banks” è magico. È… supercalifragilistichespiralidoso, la parola che si dice quando non si sa cosa dire, perché si è talmente ammaliati da restare senza parole. Uno di quei film che ci ricordano col sorriso che, a volte, basta davvero solo un poco di zucchero…


Nessun commento:

Posta un commento