Il ritrovamento fortuito di una Carta d’Identità,
un marito sospettoso e una giovane moglie dal caratterino spigoloso: ecco i
principali ingredienti dell’ultimo romanzo di Andrea Vitali, “Di Ilde ce
n’è una sola”, edito da Garzanti
e disponibile anche in formato e-book.
È l’estate del 1970 e fa particolarmente caldo, quando
Oscar, operaio in cassa integrazione, viene informato che qualcuno ha ritrovato
la Carta d’Identità della giovane e stravagante moglie, dalla personalità
piuttosto volubile: Ilde Ratti. E sarà proprio per evitare discussioni con la
Ilde che il povero Oscar, assai diffidente, inizierà a indagare sulla faccenda,
forse anche per ammazzare il tempo, suo malgrado, nelle lunghissime giornate di
calura estiva che sembrano non dare tregua nemmeno a un incolpevole cassintegrato
come lui, costretto in casa tutto il giorno.
La vicenda, che giungerà a un epilogo inaspettato,
è narrata con la maestria e l’umorismo sagace che gli affezionati lettori del pluripremiato Andrea
Vitali ormai conoscono bene: lo stile è scorrevole e discorsivo, i personaggi
esilaranti e incredibilmente realistici e le vicende fin troppo quotidiane, ma,
forse proprio per questo, ancor più in grado di catturare la curiosità del
lettore. Vitali non ha bisogno di scomodare brutali assassini o avventurosi
amanti per attirare l’attenzione dei suoi ammiratori: vera protagonista di
tutti i suoi romanzi è la vita lacustre della piccola provincia italiana e il
brulicare di personaggi unici e di vicende ai limiti dell’incredibile che vi
gravitano attorno. Non per questo, però, possiamo dire che i romanzi di Andrea
Vitali siano tutti uguali. Questo, più che prolifico, inesauribile tessitore di
trame sa stupirci ogni volta con una trovata diversa. Complice lo stile squisitamente
narrativo, unito alla brevità dei capitoli dal ritmo incalzante, l’autore ci
porta per mano in quello che si vede essere un mondo che ama e che, per quanto possa
sembrar stretto, non deve essere poi così male se è una tale fonte di
ispirazione.
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