martedì 12 giugno 2018

“Gatti molto speciali” di Doris Lessing. La biografia felina della vincitrice del Nobel



Tra le commoventi pagine sulla sua amata Africa e le taglienti storie di donne, è stato affascinante scoprire come nella vita di Doris Lessing, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura nel 2007 scomparsa nel 2013, i gatti abbiano sempre occupato un posto speciale. Tutto viene raccontato in “Gatti molto speciali”, edito da Feltrinelli.
Il primo gatto la Lessing lo accarezzò quando viveva ancora in Persia, con la famiglia, all’età di soli tre anni e, a quanto pare, fu amore a prima vista, nella convinzione che ogni gatto sia unico e irripetibile. Nonostante i numerosi viaggi, dall’Africa, all’Inghilterra, Doris Lessing non volle mai privarsi della compagnia di molti gatti, spesso ritenuti più sensibili e comunicativi di tanti esseri umani e, fino alla fine, nel tranquillo quartiere inglese dove viveva, non è stata considerata come la scrittrice di fama mondiale, vincitrice del Nobel, ma semplicemente come la gattara del circondario, tanto la sua casa era rifugio sicuro per tutti i felini dei dintorni. In questo splendido libro, dedicato alla figlia, la Lessing racconta la sua vita e quella delle persone che ha amato attraverso gli occhi dei gatti che ha incontrato, tra aneddoti divertenti ed episodi malinconici, capaci di commuovere per la limpidezza dello stile e la disarmante purezza con cui sono narrati.


Dall’Africa, dove i gatti domestici andavano tenuti separati da quelli selvatici, nonostante tutti subissero il richiamo della natura, alla città di Londra, nella quale ha avuto a che fare con felini ormai abituati a convivere con gli esseri umani e per questo più avvezzi alla città, ma a volte non meno provati dalle difficoltà della vita randagia, il rapporto di confidenza della scrittrice coi gatti che l’hanno circondata è sempre stato molto intenso, a tratti felice, a tratti persino drammatico. I gatti della Lessing assumono quasi connotazioni umane, alcuni dotati di personalità forti e socievoli, altri vittime della paura e delle esperienze negative, alcuni longevi e sani, altri condannati a lunghe trafile tra un veterinario e l’altro, ma tutti di sicuro hanno avuto la fortuna di sedere accanto alla macchina da scrivere di una delle autrici più intense del secolo appena passato e di assistere alla creazione dei suoi capolavori.
Nulla meglio delle parole della stessa Lessing può descrivere esaustivamente il suo attaccamento ai suoi compagni felini. Augurandovi dunque, come sempre, buona lettura, riportiamo qui di seguito le ultime commoventi righe del racconto che conclude l’edizione italiana di “Gatti molto speciali”, dedicato a Rufus, un randagio che l’autrice ha curato e accolto in casa per alcuni anni, accompagnandolo verso la fine della vita con la stessa premura che avrebbe avuto verso un essere
umano.
“Quando si conoscono i gatti, quando si è passata una vita insieme ai gatti, quel che rimane è un fondo di sofferenza, un sentimento del tutto diverso di quello che si deve agli esseri umani: un misto di dolore per la loro incapacità di difendersi, e di senso di colpa a nome di tutti noi.”


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