Il prossimo 2 dicembre, alle ore 10:30, presso la sala polifunzionale del Comune di Coreno Ausonio, in provincia di Frosinone, verrà presentato al pubblico “Il buio oltre la valle”, Caramanica Editore, il libro che cerca di far luce sulla scomparsa di Giuseppe Ruggiero, detto zio Peppuccio, avvenuta il 15 maggio 2011 proprio dalle colline che circondano il paese. Questo testo è stato scritto dal figlio di zio Peppuccio, Tonino Ruggiero, Vicepresidente dell’Associazione Penelope Lazio Onlus, da sempre impegnata nel sostegno alle famiglie degli scomparsi italiani.
Il
2 dicembre saranno trascorsi 2.392 giorni dalla scomparsa di zio Peppuccio. Tonino Ruggiero tiene aggiornato questo triste conto
ogni giorno sulla pagina Facebook creata per tenere alta l’attenzione su
questa inspiegabile scomparsa, nella speranza che nessuno si dimentichi di suo
padre. È proprio per questo motivo che ha deciso di scrivere personalmente un
libro che facesse il punto sulle indagini e sulle vicende che, in questi anni,
hanno caratterizzato questo mistero, convinto che tutti noi possiamo aiutarlo a
“scrivere l’ultimo capitolo” di questa storia dolorosa, proprio come scrive Federica Sciarelli nella prefazione al
testo. La conduttrice di “Chi l’ha visto?”, lo storico programma televisivo
dedicato alla ricerca di persone scomparse, non è l’unica ad aver partecipato
alla creazione di questo libro. Ciò che colpisce, oltre alla scrupolosa e
sentita, ma lucida ricostruzione dei fatti effettuata da Tonino Ruggiero, con
tanto di foto e cartine della zona, è il gran numero di esperti e amici che
hanno voluto contribuire alla stesura del testo con la loro testimonianza di
partecipazione a questi anni di ricerca. A partire dal Sindaco di Coreno, fino
alle numerose Associazioni che hanno partecipato alle ricerche di zio
Peppuccio, passando per tutti i professionisti, avvocati e giornalisti, che si
sono occupati della vicenda: tutti hanno voluto contribuire al grido lanciato
da Tonino Ruggiero attraverso queste pagine apparentemente mute, ma che pesano
sulla coscienza di ciascuno di noi, riaprendo la ferita mai rimarginata che
riguarda le persone scomparse nel nostro Paese, in particolare quando si tratta
di anziani, troppo spesso e troppo superficialmente dimenticati.
Di
seguito c’è il testo integrale della lettera
che Tonino Ruggiero ci ha inviato per invitare tutti i nostri lettori alla
presentazione del 2 dicembre prossimo a Coreno, facendo della sua scrittura uno
strumento di riflessione e condivisione:
Coreno Ausonio,
26/11/2017
Cara Alessandra,
scrivo di seguito una
lettera a tutti i lettori del Blog “Fatti i fatti tuoi!” che probabilmente
ricordano la storia di mio padre che abbiamo raccontato insieme qualche anno
fa, per invitarli a leggere “Il buio oltre la valle”, il libro che ho scritto
per tenere alta l’attenzione su questa scoparsa
Sono Antonio Ruggiero,
Tonino per gli amici, figlio di Giuseppe Ruggiero, detto Zio Peppuccio -
ottantatré anni all’epoca della scomparsa - avvenuta in mezzo alla gente sulla
collina di Vallauria in Coreno Ausonio (FR) il 15 maggio 2011.
Sono nato e vivo in
questo paese di 1.700 anime, e, in seguito alla sparizione di mio padre, mi
sono dedicato esclusivamente a cercarlo (trascurando gli affetti familiari, il
lavoro e non solo), non riuscendo più a fare le cose di prima.
Attualmente ricopro la
carica di vicepresidente di Penelope Lazio ONLUS, un’Associazione composta dai
familiari e amici delle persone scomparse, per continuare a cercare ancora mio
padre, rappresentare chi non ha più voce e quelli che “restano”.
Fino a poco tempo fa
acquisivo questa forza assistendo al quotidiano soffrire di mia madre ma ora
lei non c’è più: dopo sei anni di dolore, il 26 maggio scorso è morta di
crepacuore.
Adesso, per continuare
ancora a cercare mio padre, riesco a trovare le motivazioni pensando alle sue
sofferenze patite in questi lunghi anni e ho la consolazione che, al contrario
di suo marito, almeno lei ora riposi in pace.
Mio padre sta subendo
l’ingiustizia più grande: quella di trovarsi abbandonato al suo destino, con
l’aggravante, per me, che diventa sempre più difficile parlare della sua
scomparsa quando faccio riferimento alla sua età!
Da quando la faccenda di
questo nonno di ottantatré anni fu archiviata in fretta e furia, mi sono
convinto che l’anziano non ha pari dignità a un qualsiasi altro cittadino,
perché la sua questione non interessava più di tanto le istituzioni preposte che
demandano al tempo che passa la risoluzione di questo problema.
Vedendo allora che più
passava il tempo e più questa vicenda stava scivolando nell'oblio, mi dissi che
questa storia non poteva finire cosi, e c’era anche l’urgenza di preservare la
memoria dell’accaduto.
Non sia mai, mi sono
detto, che dovesse capitare che quello che e successo fosse rimosso: sarebbe come
ammettere che niente è mai accaduto.
E quindi, per continuare
a cercare ancora mio padre, in un mondo dove gli anziani sono abbandonati negli
ospizi - quando tutto va bene – e in alcuni casi alla mercé di personale medico
e paramedico incompetente, mi sono improvvisato anche scrittore, io che non
sono un letterato e ho ottenuto uno straccio di diploma trentasette anni fa!
E fu così, che durante le
notti insonni ho incominciato a scrivere qualcosa, mettendo agli atti, nero su
bianco, tutto ciò che riguardasse mio padre dal giorno della scomparsa fino a
oggi.
Ho cercato di esporre i
fatti in forma coerente nel loro giusto ordine (in modo che non appaiano
scollegati e perdano la loro valenza di prova), cristallizzando ogni
particolare riconducibile agli avvenimenti di questi sei anni trascorsi.
Ho elencando le realtà
oggettive e le criticità riscontrate durante l’attività di ricerca, corredando
il tutto con mappe e cartine geografiche, che ho preparato in modo scientifico
per l’occasione.
Ho documentato scrupolosamente
tutto l’accaduto e la psicologia di mio padre: cosa non fatta (come ci avevano
fatto credere) dagli organi competenti.
E, affinché questo mio
scritto attestasse in modo immutabile e chiarissimo la mia esposizione dei
fatti, ho accluso al libro cento foto, quaranta copie di articoli di giornali
(pubblicati sui quotidiani e settimanali che garantiscono quello che asserisco)
e tutti i duplicati di Atti ufficiali, più un album a colori a fine testo.
Come figlio di una
persona scomparsa ancora da ricercare, nella prima parte del libro ho messo in
risalto la vicenda di mio padre, cercando di far conoscere chi era questo
cittadino italiano nella vita di tutti i giorni. Nella seconda parte, invece,
come vicepresidente di Penelope Lazio, mostro il dramma sottaciuto e nascosto
di tanti familiari di scomparsi.
Spero che chiunque legga
questo testo possa entrare nel merito dei dettagli storici della vicenda e
incontrare la sua “anima” - perché questo libro ha “un’anima” – per poter
comprendere che questi fatti non sono importanti solo per me, perché ciascuno
purtroppo potrebbe trovarsi al mio posto.
La mia segreta speranza è
quella di riuscire a suscitare nuovamente interesse verso l’accaduto e che la
giustizia si ravveda e faccia il suo corso!
Tutto questo ora è
diventato un libro dal titolo emblematico: IL BUIO OLTRE LA VALLE, Il mistero
della scomparsa di Giuseppe Ruggiero detto zio Peppuccio, con prefazione di
Federica Sciarelli, conduttrice della trasmissione televisiva di “Chi l’ha
Visto?” Giornalista e Scrittrice, a cui noi familiari di scomparsi siamo molto
legati.
Il libro, con la presenza
della stessa Federica Sciarelli e la coordinazione dallo scrittore Pino Nazio,
sarà presentato alla società civile Italiana e alle Istituzioni nella sala
polifunzionale del Comune di Coreno Ausonio (FR) il 2 dicembre prossimo alle
ore 10.30 (nel giorno del novantesimo compleanno di mio padre), con
l’Associazione Penelope Lazio e il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
È fondamentale, che
questa vergogna sia conosciuta da più persone possibili e che il libro,
portando all’attenzione di tutti i media dell’informazione questa storia, serva
a far riqualificare i fatti accaduti e a giungere alla riapertura del fascicolo
ormai archiviato.
Questo è propedeutico,
affinché mio padre sia ancora ricercato e ritrovato, senza obiettare che in
mancanza di “nuovi elementi” tutto debba finire così.
Nel libro dimostro che i
nuovi elementi ci sono, perché ci sono sempre stati fin da quando questa
vicenda è iniziata, ma sono stati trascurati e non presi nella giusta
considerazione.
Questo volume adesso è la
sola arma che mi resta per continuare questa battaglia, cosciente che un libro
su una persona scomparsa potrebbe non interessare a nessuno. Ma mi resta solo questa
strada da percorrere e la determinazione a continuare cercare mio padre!
Il figlio dello
scomparso Giuseppe Ruggiero, detto Zio Peppuccio, nonché vicepresidente di
Penelope Lazio o.n.l.u.s, Associazione territoriale delle Famiglie e degli
Amici delle Persone Scomparse.
Tonino Ruggiero
Alla
presentazione di sabato, oltre allo stesso Tonino Ruggiero, prenderanno parte
anche Federica Sciarelli, il
giornalista Pino Nazio, che si è
occupato sin dall’inizio della scomparsa di zio Peppuccio, il giornalista Marcello Caliman, il Presidente di
Penelope Lazio Andrea Mario Ferraris
e il Sindaco di Coreno Ausonio Domenico
Corte. Assieme a loro ci saranno anche molti familiari di scomparsi italiani che saranno tra il pubblico a
sostenere la famiglia Ruggiero e ad augurare buon compleanno a zio Peppuccio
che, proprio il 2 dicembre, compie 90 anni, laggiù, nella Terra degli
scomparsi.