Lo smilzo e caparbio Lou è in cerca di una
professione che gli dia il massimo successo, col minimo sforzo: se lo ripete
tutte le mattine, mentre si guarda allo specchio del bagno del suo
appartamento. Una notte, mentre sta commettendo uno dei suoi piccoli furti, assiste
a un incidente stradale e osserva il lavoro di un operatore che riprende tutto
con la sua telecamera e fornisce le immagini al notiziario del mattino. Colpito
dalle potenzialità di quell’insolito mestiere, Lou acquista una telecamera e
una radio sintonizzata sulle frequenze della polizia e inizia a intercettarne
le comunicazioni e a recarsi sui luoghi delle rapine e dei delitti per riprendere
le scene del crimine e vendere i servizi a caro prezzo ai vari Network
televisivi, facendo spietata concorrenza agli altri operatori. Le sue immagini
crude e sempre in prima linea sono le più richieste, tanto che Lou può perfino
permettersi di assumere un dipendente non troppo portato per il mestiere e
stringe una burrascosa relazione con Nina, la responsabile del notiziario di
un’importante emittente televisiva.
Ma fino a che punto sarà disposto a spingersi Lou
pur di fare affari sul dolore e sulla brutalità altrui? Qual è il confine tra
informazione e manipolazione? È proprio quando sembra che tutto stia per precipitare
che lo sciacallo inizia ad annusare la preda ferita e aspetta il momento
di agire correndo meno rischi possibile…
A vestire i panni di Lou nel film “Nightcrawler.
Lo sciacallo” è Jake
Gyllenhaal, uno degli attori più
amati del momento, dimagrito oltre dieci chili per l’occasione e acclamato da
pubblico e critica per la grinta con cui ha affrontato questo ruolo complesso.
Il volto inquietante, il tono di voce mellifluo e il comportamento senza
scrupoli fanno di Lou uno dei personaggi più riusciti e emblematici degli
ultimi anni, immagine di un’informazione deviata e soggiogata da interessi che hanno
poco a che vedere col senso civico e la deontologia professionale.
Il senso di
straniamento e di disgusto verso le azioni del protagonista, antagonista di se
stesso, sono tali, che lo spettatore cova un profondo desiderio di rivalsa fino
alle ultime scene, sentendosi esso stesso vittima di un sistema corrotto dal
quale non c’è via di fuga. Il ritmo incalzante e i dialoghi taglienti di questa
pellicola di grande qualità, prima prova di scrittura per Dan
Gilroy, hanno portato al regista
statunitense una meritata Nomination all’Oscar per la Migliore Sceneggiatura
Originale. Una storia imperdibile per chiunque si domandi qual è il limite tra vero
e verosimile…