A chi non è mai capitato di ritrovarsi in
una imbarazzante situazione alla Bridget Jones? E chi di noi donne, almeno una
volta nella vita, non ha tenuto un diario, provando a emulare l’eroina inglese,
alla quale sembra succedere proprio di tutto? L’abbiamo lasciata, ormai qualche
anno fa, felice e pazzamente innamorata del suo Mark Darcy, dopo pagine e
pagine di risate, passate tra strategie per accalappiare l’uomo perfetto,
l’incessante lotta ai chili di troppo e la scelta delle mutandine giuste per
ogni occasione, e l’abbiamo recentemente ritrovata in tutte le librerie e poi
in tutti i cinema alle prese con nuove e spassosissime avventure dai risvolti
davvero inaspettati. Ma andiamo con ordine.
In “Bridget Jones. Un
amore di ragazzo”, edito da Rizzoli,
la scrittrice Helen Fielding
infatti, vera pioniera del chick lit, ha sconvolto i milioni di fans in tutto
il mondo con una mossa davvero audace: Bridget è di nuovo sola e nel modo
peggiore possibile, è rimasta vedova e con due figli piccoli, Billy e Mabel. Lo
sconcerto è stato grande, me ne rendo conto, ma, ragazze, dobbiamo farci
coraggio!
Anche io sono stata tentata di chiudere il
libro e di lanciarlo disgustata contro il muro, ma non l’ho fatto, e non solo
perché lo stavo leggendo sul mio affezionato lettore, in versione e-book. A
Bridget bisogna sempre concedere una possibilità. E Bridget, infatti, non mi ha
delusa neppure stavolta.
Alle soglie dei cinquanta, disperata,
depressa e con due figli piccoli, Bridget è la stessa pasticciona di sempre,
che ne combina una al minuto, manda a fuoco la cucina per fare le salsicce, fa
mille buoni propositi e poi non ne mantiene nemmeno uno, e ha un pessimo
rapporto con la tecnologia, dal telecomando della TV, allo smartphone di ultima
generazione. Dopo un lungo periodo di lutto però, la nostra amata Jones decide
di darsi una mossa: si mette a dieta e finalmente riesce a perdere tutti i
chili di troppo, smette definitivamente di fumare e si iscrive a Twitter,
lasciandosi prendere dal vortice dei Social Network. Circondata dagli amici di
sempre, Tom, Jude, Talitha e Daniel, il solito marpione che al cinema era stato
interpretato da Hugh Grant, e ora è il padrino di Billy e Mabel, ma non sembra
essere cambiato più di tanto, Bridget cerca di essere una madre migliore
possibile per i suoi figli e, nello stesso tempo, decide di tentare una nuova
carriera come sceneggiatrice di soggetti cinematografici, riscoprendo il
talento per la scrittura.
Il risultato è una miscela esplosiva di
esilaranti episodi di vita quotidiana, tra il comico e il grottesco, che vi
faranno ridere a crepapelle e vi strapperanno anche qualche lacrima, facendovi
spesso riflettere su voi stesse e sul vostro modo di affrontare il futuro anche
nelle difficoltà.
Gli spunti di critica ironica verso la
nostra routine giornaliera sono sempre più acuti e spassosi, pagina dopo
pagina: lo scorrere del tempo, la capacità di superare le avversità più
imprevedibili, lo sforzo di essere buoni genitori, alle prese con una scuola
sempre più esigente e con giochi elettronici di ogni tipo, che sembrano venir
fuori come funghi dopo la pioggia e, last,
but not least, la volontà di coltivare la propria femminilità, cercando di
non cedere troppo agli stereotipi o ai sensi di colpa o, magari, a qualche
bottiglia di vino. Brigdet è tutto questo e molto di più. È uno specchio della
donna di oggi, fragile e spesso disorientata, ma coraggiosa e incosciente
quanto basta per sopravvivere a qualsiasi cosa. Ed ecco che la nostra
inarrestabile beniamina si barcamena tra improbabili appuntamenti, un toy boy
davvero travolgente di nome Roxster, imbarazzanti avventure, tra sbronze e
pidocchi, e i sempre più numerosi scontri con un arrogante, quanto
affascinante, insegnante di Billy, Mr. Wallaker.
Questo libro scorre che è una bellezza,
frizzante e divertente, non deludendoci nemmeno nel finale, che potrebbe
essere, addirittura, l’inizio di nuove avventure che, ancora una volta, non
sapremo lasciarci sfuggire.
Non molto tempo dopo l’uscita del romanzo,
i cinefili appassionati di sequel hanno iniziato a scalpitare in attesa di
capire come si sarebbero sviluppate sullo schermo le avventure della Jones
interpretata da Renée Zellweger. La trama di “Bridget Jones’s baby” è decisamente diversa da quella del romanzo
e vede la nostra eroina, ormai più adulta, che, dopo ave rotto con Mark Darcy,
immancabile e sempre più affascinante Colin Firth, si butta sul lavoro di
produttrice e conosce Jack, uno spericolato americano che ha il sorriso
irresistibile di Patrick Dempsey, e intreccia con lui una relazione. Dopo poco
Bridget scopre di essere incinta, ma non sa chi dei due uomini della sua vita sia il padre del bambino. Questo è solo
l’inizio di una gravidanza davvero esilarante, complice anche una spassosa
ginecologa interpretata da Emma Thompson, verso un epilogo in cui non si può
far altro che seguire il cuore. Insomma, neppure la Fielding, che ha firmato il
soggetto del film e poi un nuovo romanzo sotto forma di diario che segue le
vicende della pellicola, “Bridget
Jones’s baby. I diari”, edito da Rizzoli,
sembra aver avuto il coraggio di far
fuori il nostro amato Darcy-Firth, colonna portante di quella che anche al
cinema si sta trasformando in una vera e propria serie. Chissà cosa riserverà
il futuro per Bridget e per la sua nuova famiglia…
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