mercoledì 13 giugno 2018

“Bridget Jones. Un amore di ragazzo” di Helen Fielding. Il romanzo che ha ispirato “Bridget Jones’s baby”



A chi non è mai capitato di ritrovarsi in una imbarazzante situazione alla Bridget Jones? E chi di noi donne, almeno una volta nella vita, non ha tenuto un diario, provando a emulare l’eroina inglese, alla quale sembra succedere proprio di tutto? L’abbiamo lasciata, ormai qualche anno fa, felice e pazzamente innamorata del suo Mark Darcy, dopo pagine e pagine di risate, passate tra strategie per accalappiare l’uomo perfetto, l’incessante lotta ai chili di troppo e la scelta delle mutandine giuste per ogni occasione, e l’abbiamo recentemente ritrovata in tutte le librerie e poi in tutti i cinema alle prese con nuove e spassosissime avventure dai risvolti davvero inaspettati. Ma andiamo con ordine.
In “Bridget Jones. Un amore di ragazzo”, edito da Rizzoli, la scrittrice Helen Fielding infatti, vera pioniera del chick lit, ha sconvolto i milioni di fans in tutto il mondo con una mossa davvero audace: Bridget è di nuovo sola e nel modo peggiore possibile, è rimasta vedova e con due figli piccoli, Billy e Mabel. Lo sconcerto è stato grande, me ne rendo conto, ma, ragazze, dobbiamo farci coraggio!
Anche io sono stata tentata di chiudere il libro e di lanciarlo disgustata contro il muro, ma non l’ho fatto, e non solo perché lo stavo leggendo sul mio affezionato lettore, in versione e-book. A Bridget bisogna sempre concedere una possibilità. E Bridget, infatti, non mi ha delusa neppure stavolta.


Alle soglie dei cinquanta, disperata, depressa e con due figli piccoli, Bridget è la stessa pasticciona di sempre, che ne combina una al minuto, manda a fuoco la cucina per fare le salsicce, fa mille buoni propositi e poi non ne mantiene nemmeno uno, e ha un pessimo rapporto con la tecnologia, dal telecomando della TV, allo smartphone di ultima generazione. Dopo un lungo periodo di lutto però, la nostra amata Jones decide di darsi una mossa: si mette a dieta e finalmente riesce a perdere tutti i chili di troppo, smette definitivamente di fumare e si iscrive a Twitter, lasciandosi prendere dal vortice dei Social Network. Circondata dagli amici di sempre, Tom, Jude, Talitha e Daniel, il solito marpione che al cinema era stato interpretato da Hugh Grant, e ora è il padrino di Billy e Mabel, ma non sembra essere cambiato più di tanto, Bridget cerca di essere una madre migliore possibile per i suoi figli e, nello stesso tempo, decide di tentare una nuova carriera come sceneggiatrice di soggetti cinematografici, riscoprendo il talento per la scrittura.
Il risultato è una miscela esplosiva di esilaranti episodi di vita quotidiana, tra il comico e il grottesco, che vi faranno ridere a crepapelle e vi strapperanno anche qualche lacrima, facendovi spesso riflettere su voi stesse e sul vostro modo di affrontare il futuro anche nelle difficoltà.


Gli spunti di critica ironica verso la nostra routine giornaliera sono sempre più acuti e spassosi, pagina dopo pagina: lo scorrere del tempo, la capacità di superare le avversità più imprevedibili, lo sforzo di essere buoni genitori, alle prese con una scuola sempre più esigente e con giochi elettronici di ogni tipo, che sembrano venir fuori come funghi dopo la pioggia e, last, but not least, la volontà di coltivare la propria femminilità, cercando di non cedere troppo agli stereotipi o ai sensi di colpa o, magari, a qualche bottiglia di vino. Brigdet è tutto questo e molto di più. È uno specchio della donna di oggi, fragile e spesso disorientata, ma coraggiosa e incosciente quanto basta per sopravvivere a qualsiasi cosa. Ed ecco che la nostra inarrestabile beniamina si barcamena tra improbabili appuntamenti, un toy boy davvero travolgente di nome Roxster, imbarazzanti avventure, tra sbronze e pidocchi, e i sempre più numerosi scontri con un arrogante, quanto affascinante, insegnante di Billy, Mr. Wallaker.
Questo libro scorre che è una bellezza, frizzante e divertente, non deludendoci nemmeno nel finale, che potrebbe essere, addirittura, l’inizio di nuove avventure che, ancora una volta, non sapremo lasciarci sfuggire.


Non molto tempo dopo l’uscita del romanzo, i cinefili appassionati di sequel hanno iniziato a scalpitare in attesa di capire come si sarebbero sviluppate sullo schermo le avventure della Jones interpretata da Renée Zellweger. La trama di “Bridget Jones’s baby” è decisamente diversa da quella del romanzo e vede la nostra eroina, ormai più adulta, che, dopo ave rotto con Mark Darcy, immancabile e sempre più affascinante Colin Firth, si butta sul lavoro di produttrice e conosce Jack, uno spericolato americano che ha il sorriso irresistibile di Patrick Dempsey, e intreccia con lui una relazione. Dopo poco Bridget scopre di essere incinta, ma non sa chi dei due uomini della sua vita sia il padre del bambino. Questo è solo l’inizio di una gravidanza davvero esilarante, complice anche una spassosa ginecologa interpretata da Emma Thompson, verso un epilogo in cui non si può far altro che seguire il cuore. Insomma, neppure la Fielding, che ha firmato il soggetto del film e poi un nuovo romanzo sotto forma di diario che segue le vicende della pellicola, “Bridget Jones’s baby. I diari”, edito da Rizzoli, sembra aver avuto il coraggio di far fuori il nostro amato Darcy-Firth, colonna portante di quella che anche al cinema si sta trasformando in una vera e propria serie. Chissà cosa riserverà il futuro per Bridget e per la sua nuova famiglia…


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