Londra, 1819. Valéry Campbell è una giovane di
origini nobili, assennata e di rara bellezza che, per mantenersi, fa
l’istitutrice in un collegio femminile. Quando, una sera come tante, viene
avvertita che suo padre sta finendo di sperperare al gioco ciò che resta della
fortuna di famiglia, non esita a raggiungerlo nella bisca di Lady Venom, per
impedirgli di distruggere per sempre il suo futuro. Sir Arthur Campbell, però,
ha già perso tutto e, dopo aver tentato di “cedere” anche la stessa Valéry a Lord
David Baxton, un ricco e discusso aristocratico dal passato misterioso, si
suicida, sparandosi davanti a tutti. Inizia così “Un lungo fatale ultimo addio”, della scrittrice ligure celata
dallo pseudonimo Velonero, un
romanzo edito da Newton Compton e
precedentemente bestseller nato dal passaparola in rete, approdato alla grande
editoria dopo un riuscitissimo tentativo di autopubblicazione.
Da quella fatidica notte il destino di Valéry
sembra segnato e la sua reputazione compromessa per sempre. Invaghita del
giovane Charles Baxton, nipote del famigerato nobile che ha cercato di
“comprarla” e non perde occasione per tentare di sedurla, i trascorsi di Valéry
e della sua famiglia le impediscono di coronare il suo sogno d’amore,
mettendola in aperto contrasto col cinico e inflessibile Lord Baxton. Ma siamo
sicuri che quel che Valéry pensa di lui corrisponda alla realtà? Cosa si
nasconde davvero nel cuore del tenebroso Lord David Baxton?
Da Jane Austen, a Louisa May Alcott, passando per
le sorelle Brontë, fino a Georgette Heyer e Kathleen Woodwiss, i richiami alle
grandi del passato, e non solo, ci sono proprio tutti. Si tratta, allora della
solita solfa smielata? Non esattamente! Velonero ha studiato e messo in pratica
la lezione alla perfezione, confezionando un romance non troppo
originale, visto che segue il canone, ma decisamente piacevole, in cui la
ricostruzione storica è accettabile e amore e mistero sono ben dosati. Le
descrizioni non sono pesanti e un pizzico di eros e di comprensibile attrito
tra i protagonisti rende la storia godibile fino alla fine. Si tratta, dunque,
di un romanzo in grado di intrattenere efficacemente dalla prima all’ultima
riga, emozionando in alcuni punti, senza tentennamenti nell’intreccio e col
pregio di riuscire a valorizzare la coerenza del personaggio di Valéry, che,
pur crescendo e maturando come donna, rimane sempre sé stessa: romantica,
ironica e intelligente.
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