Bene, vogliamo cominciare? Del resto chi
ben comincia, è a metà dell’opera! Julie
Andrews lo dice sempre quando, sul grande schermo, veste i panni di Mary Poppins, la tata che tutti
vorrebbero. Ma com’è nato uno dei più brillanti e divertenti film del secolo
scorso? Un classico per tutte le età, un capolavoro in perfetto equilibrio tra
animazione e recitazione, un musical che ha fatto cantare intere generazioni. Qual è la sua vera storia? A
raccontarcelo ci pensa un film dal titolo “Saving
Mr. Banks”, con i pluripremiati Emma
Thompson e Tom Hanks, diretto da
John Lee Hancock e scritto da Kelly Marcel e Sue Smith.
Per mantenere una promessa fatta alle figlie, da
oltre vent’anni Walt Disney,
interpretato da Tom Hanks, tenta di acquisire i diritti d’autore del libro in
cui Pamela Travers, una strepitosa
Emma Thompson, ha dato vita all’indimenticabile Mary Poppins. Quando, copione
alla mano, il visionario e creativo Walt invita l’intransigente e rigorosa
Pamela a Los Angeles, per provare a convincerla della sua volontà di creare un
buon film, rispettando la genuinità di tutti i personaggi creati dalla
scrittrice, si trova a scontrarsi con una donna rigida e severa, che non si fa in
nessun modo contagiare dalla magia del mondo di Michey Mouse e compagnia. Ma
cosa si nasconde dietro a quella maschera di freddezza e ostinazione? Solo
quando Disney si deciderà a scavare a fondo nei ricordi d’infanzia della Travers
capirà il vero significato di Mary Poppins e l’importanza che questo personaggio,
solo apparentemente immaginario, ha avuto nella vita della scrittrice, riuscendo
a creare, insieme a lei, il capolavoro della storia del cinema che tutti
conosciamo.
Vorrei davvero riuscire a parlare in modo
equilibrato di questo film, analizzandone i dialoghi, le inquadrature e le
interpretazioni come un vero critico farebbe, ma sarà molto difficile essere
obiettivi. Quando l’ho visto al cinema ho avuto le lacrime agli occhi dalla
prima scena, ai titoli di coda. Tiravo su col naso che era una bellezza, per la
gioia dei vicini di poltrona! E le stesse lacrime si sono affacciate sulle mie
ciglia quando l’ho rivisto, seduta sul divano del salotto di casa. Lacrime d’emozione,
di commozione, di felicità. Quelle lacrime che solo le belle storie riescono a
far uscire dai nostri occhi tanto disillusi e assuefatti a una quotidianità
pressante e caotica.
Per Pamela Travers Mary Poppins e tutti i
personaggi dei suoi libri sono la sua famiglia e decidere di condividerli con
un pubblico tanto vasto come quello del cinema è una decisione coraggiosa che Disney
accoglie con altrettanta audacia. I ricordi dolorosi, ai quali questi
personaggi di fantasia sono legati, sono ancora così impressi nella memoria
dell’autrice, che fatica a cederli, perché Pamela sa bene quanto la realtà sia
stata ben più triste di ciò che lei ha raccontato nei suoi romanzi. Ma Walt riesce
a farle comprendere, con tutto il suo entusiasmo e la sua ironia, quale sia il
vero compito dei narratori: ristabilire l’ordine delle cose nell’immaginazione.
Ognuno di noi ha il proprio Mr. Banks nella vita. Quel rimpianto che ci
fa sanguinare dentro, quella persona amata perduta prematuramente. L’unico modo
per esorcizzare le nostre paure è proprio perdonarci e riabilitare nella
fantasia ciò che nella realtà, magari, è andato storto. Questo è il messaggio
da lanciare a tutti i bambini e i ragazzi che hanno guardato, guardano e
guarderanno, anche in futuro, il film “Mary Poppins”. O ne leggeranno il libro.
“Saving Mr. Banks” è magico. È… supercalifragilistichespiralidoso,
la parola che si dice quando non si sa cosa dire, perché si è talmente
ammaliati da restare senza parole. Uno di quei film che ci ricordano col
sorriso che, a volte, basta davvero solo un poco di zucchero…
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