Il piacere di leggere racconti risiede
nella capacità dell’autore di delineare tante situazioni differenti che seguano
un filo conduttore ben preciso, lasciando, tuttavia, al lettore la libertà di
spaziare con la fantasia, non soffermandosi solo sulle vicende narrate, proprio
come un pittore che dà vita a un’opera d’arte, pennellata dopo pennellata.
Questo è esattamente ciò che accade leggendo la raccolta di racconti di Simona Colaiuda dal titolo “Storie d’amore”, edita da Lettere Animate. Lo stile dell’autrice è semplice, diretto,
forse persino ingenuo, in alcuni punti, ma la brevità dei racconti rende queste
storie di vita quotidiana delle piccole perle, che lasciano col sorriso e con
la certezza che solo con la leggerezza nel cuore e con la spensieratezza dei
sentimenti più profondi si può affrontare al meglio qualsiasi situazione, anche
la più difficile. Le vere protagoniste sono le donne, forti e fragili al tempo
stesso, e sempre pronte a capire che il vero amore sta nella dignità di
rispettare i propri equilibri interiori, prima ancora di crearne di nuovi. Ma
sentiamo dal racconto della stessa autrice, Simona Colaiuda, come e perchè è
nata l’idea di comporre questo mosaico di
storie da leggere tutto d’un fiato!
“Storie
d’amore”: non potrebbe esserci titolo più idoneo, per la sua semplicità e
leggerezza, per definire lo spirito di questa deliziosa raccolta di racconti,
edita da Lettere Animate. Raccontaci la genesi
di questo libro: cosa ti ha ispirato durante la stesura?
L’idea è nata
per caso. Avevo scritto
questi racconti per una rivista nazionale con la quale collaboro. Poi, a dicembre dello scorso anno, ho visto che Lettere Animate era in cerca di racconti, così ho raccolto i miei
in base al loro ordine di pubblicazione
sulla rivista e li ho inviati. Anche il titolo è nato per caso. Poiché, ogni capitolo è la storia di una donna e delle sue emozioni, ho pensato che “Storie
d’amore” fosse il titolo più appropriato.
Da
dove nasce la tua esigenza di scrivere? Che autrice sei: segui l’ispirazione in
ogni momento della giornata o hai un metodo preciso al quale non rinunci mai?
L’esigenza di scrivere nasce da un
particolare che mi colpisce, da un’emozione che mi stupisce. Poi le storie
vengono da sole, come le parole. Non ho un metodo preciso. Non scrivo tutti i
giorni. L’unica regola che rispetto è
essere onesta con me stessa e con il lettore. Scrivo cose che anch’io
leggerei volentieri. Seguo l’ispirazione, che definirei come un fuoco che mi
arde dentro. Non so da dove provenga, so soltanto che devo dargli libero sfogo.
Sono le storie che mi vengono a trovare. E io non posso fare altro che
raccontarle.
Le
protagoniste delle tue storie sono donne nelle quali ciascuna di noi potrebbe
riconoscersi: tu a chi ti senti più legata? Come delinei, in generale, i
personaggi dei tuoi racconti?
Sono una donna, descrivere l’universo femminile mi
viene quasi automatico. Sono legata a tutte le protagoniste di “Storie d’amore”.
Dicendo di preferirne una, mi sembrerebbe di fare torto alle altre. Scherzi a
parte, mi appassiono a ogni storia, a ogni protagonista che prende vita sulle
pagine che scrivo. Ognuna di loro affronta la propria pena e la propria gioia
in modo diverso.
Per
saper scrivere bene occorre, certamente, leggere tanto: che libro c’è sul tuo comodino? Che generi preferisci?
Amo leggere. Leggo ogni volta che posso.
In media un libro alla settimana. Ora sto leggendo: “Essere leader. Guidare gli
altri grazie all’intelligenza emotiva” di Daniel Goleman. Preferisco leggere
libri di psicologia e narrativa.
A
cosa stai lavorando attualmente? Raccontaci quali sono i tuoi programmi per il
futuro.
In questi giorni mi sto dedicando al mio primo romanzo: “23”, 13Lab Edizioni, dal 25 settembre nelle migliori librerie e store on line. Sono occupata con la sua promozione. A breve, uscirà un altro mio lavoro: non si tratta di narrativa, ma di self-help. Anche a quest’ultimo libro tengo molto, poiché mette insieme due mie passioni: il coaching e la scrittura.
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