lunedì 12 ottobre 2015

Simone Montaldo e Ophir Criminology: sulle tracce del Mostro di Firenze


Il prossimo 18 ottobre 2015 si terrà, a Roma, il III Convegno Nazionale Ophir sul Mostro di Firenze, organizzato da Ophir Criminology, che vedrà numerosi esperti e professionisti delle Scienze Criminologiche, e non solo, confrontarsi sulle ultime novità che riguardano questo caso di grande interesse generale, in particolar modo sull’ultimo delitto compiuto dal Mostro, quello degli Scopeti.
Questo evento è solo la punta di diamante di una serie di seminari, incontri e corsi di approfondimento organizzati, ogni anno, da Ophir Criminology, un’Associazione nata dalla collaborazione delle migliori eccellenze del settore, con l’obiettivo di formare e informare, con serietà, entusiasmo e consapevolezza, allievi e appassionati. La missione di Ophir è, da sempre, quella di essere un veicolo di condivisione e conoscenza per chi voglia addentrarsi nei meandri delle menti criminali e studiarne i meccanismi. In questi anni di attività, questa Associazione è diventata un punto di riferimento per addetti ai lavori, studenti e cultori della materia in grado di andare oltre i luoghi comuni e fortemente desiderosi di comprendere l’importanza della multidisciplinarietà anche in questo settore.
Sarà lo stesso fondatore e Presidente di Ophir Criminology, il Dottor Simone Montaldo, Criminologo esperto di tecniche di interrogatorio e di psicologia della testimonianza, a raccontarci come è nata questa splendida realtà e come è possibile farne parte, a cominciare dal prossimo imperdibile Convegno sul Mostro di Firenze.

Quella del cosiddetto “Mostro di Firenze” è una storia che ha tenuto col fiato sospeso l’Italia intera per oltre mezzo secolo. Il prossimo 18 ottobre si terrà a Roma un Convegno organizzato da Ophir Criminology per illustrare dettagliatamente tutte le vicende che riguardano questo caso e fare il punto della situazione. Come mai avete dato vita a questo evento, giunto alla sua terza edizione, e quali sono le novità sulle quali si confronteranno gli esperti?

L’importanza della storia del così detto “Mostro di Firenze” è relativa a due aspetti fondamentali:
1)      La sua complessità investigativa, in termini criminologici (serialità, efferatezza) e criminalistici (dati forensi controversi, analisi scientifiche limitate dai mezzi dell’epoca);
2)      la sua conclusione processuale ancora incerta.
Di fatto non c’è ancora accordo sulla colpevolezza e non si è giunti ad una attribuzione di responsabilità univoca e universalmente accettata. Queste caratteristiche fanno del caso il luogo ideale di studio, confronto e approfondimento di specialisti e appassionati. In certo senso può essere fatto un parallelo con il notissimo caso di Jack Lo squartatore. Se da una parte bisogna accettare che alcuni casi non giungano mai, per ragioni contingenti, ad una soluzione processuale che soddisfi tutti, dall’altra i casi aperti o freddi (i cosiddetti Cold Cases) rappresentano uno stimolo costante all’aggiornamento e all’approfondimento tecnico e scientifico. Questo è lo spirito che anima il Convegno Ophir sul Mostro di Firenze, fin dalla sua prima edizione. È un luogo di confronto e di condivisione fra i massimi esperti del mondo della criminologia (come il Prof. Vincenzo Mastronardi, che ogni anno ci onora della sua presenza) che portano il proprio contributo specialistico secondo il principio della multidisciplinarità. Quest’anno il confronto verterà su un caso specifico: l’ultimo delitto del mostro, il duplice omicidio degli Scopeti. Sarà un’occasione per vedere dal vivo come il lavoro di specialisti di diverse discipline può portare a cambiare notevolmente la lettura di un delitto, anche dopo trent’anni.



Come sarà organizzata la giornata e chi saranno gli ospiti che si avvicenderanno? Chi e come si può partecipare a questa interessante iniziativa?

Come ho anticipato sarà presente fra i relatori il noto Psichiatra e Criminologo Prof. Vincenzo Mastronardi che da anni, ormai, si occupa dei delitti del Mostro di Firenze, avendo analizzato le più di cinquantamila pagine degli atti, con meticolosità e scientificità. Ci sarò poi io, che porterò un’analisi delle testimonianze dei soggetti che hanno, nel corso degli anni, affermato di aver visto le due giovani vittime nei giorni precedenti al delitto. Mi occupo di psicologia della testimonianza come CTP in casi attuali e in base alla mia esperienza ho valutato i resoconti testimoniali agli atti in termini di attendibilità. Ci sarà poi la Dottoressa Lambiase (Entomologa forense dell’Università di Pavia), il documentarista Paolo Cochi, che ha realizzato un reportage sul delitto degli Scopeti basato proprio sulle evidenze scientifiche del caso. Ci sarà il giornalista investigativo Fabio Sanvitale, il Criminologo investigativo Dottor Alessandro Gamba, medici legali di alto profilo accademico e altri esperti. Le informazioni per le iscrizioni si possono richiedere all’email: smophirconsulting@gmail.com oppure chiamando al 3779872877 o nella pagina Facebook: Ophir Criminology. La scheda di iscrizione e il programma si possono anche scaricare dal sito: www.ophir-criminology.it.


In qualità di fondatore e Presidente della Ophir Criminology, negli ultimi anni, ti sei fatto promotore di convegni, seminari e incontri di grande qualità sul mondo della criminologia e della criminalistica. Facciamo un bilancio di questo percorso di condivisione fino a oggi: quali sono gli obiettivi raggiunti e quali gli ostacoli contro cui vi scontrate ogni giorno?

Innanzitutto può essere utile spiegare da dove deriva il nome Ophir. Nella Bibbia Ophir è il luogo, famoso per la sua ricchezza di risorse (miniere d’oro, ma anche argento, legno di sandalo e animali esotici), da cui Re Salomone riceveva ogni tre anni grandi carichi di materiali e merci pregiate. Dalle miniere di Ophir doveva arrivare l’oro che avrebbe ricoperto lo splendido Tempio di Gerusalemme. È un luogo che non è mai stato identificato nella realtà, ma viene citato da studiosi e letterati, come Milton nel suo “Paradiso Perduto”. È stato naturale usare questo nome. La nostra Ophir vuole essere un luogo virtuale e reale al tempo stesso, nel quale i migliori professionisti del settore criminologico e criminalistico condividono e mettono in discussione le proprie conoscenze per poterle, poi, mettere a disposizione di chi ha passione e interesse per lo studio del crimine, del comportamento umano e per la scienza in generale. È una miniera viva che ogni giorno cresce e si modifica per dare materiale prezioso a chi vuole costruire qualcosa di valido. Abbiamo sempre cercato di selezionare molto attentamente i professionisti che sono entrati nel mondo Ophir e devo dire che ad oggi la nostra “famiglia” comprende membri di grande prestigio. Ciò che ci contraddistingue, penso, sia la volontà di dare agli allievi una visione realistica della materia, portando il contributo di professionisti che non solo svolgono attività accademica, ma sono anche attivamente impegnati sul campo. Penso al Dott. Alessandro Gamba e alla sua grande esperienza investigativa, penso al Prof. Matteo Borrini, che è Direttore del Corso di Laurea in Antropologia Forense della John Moores University di Liverpool. Penso all’Avv. Gabriele Satta, Presidente della Camera Penale di Sassari, e a tutti gli altri grandi professionisti con cui abbiamo lavorato. Avrete anche notato che le nostre collaborazioni con associazioni e gruppi vari sono state limitatissime. Ciò perché abbiamo sempre cercato di impostare eventuali collaborazioni sulla condivisione di principi di onestà intellettuale e scientificità. Per questo abbiamo collaborato con Università, Ordini professionali e con un’unica associazione che è Nemesi (che si occupa di ricerca persone scomparse e cadaveri con ausilio di Unità cinofile). Fino ad oggi il bilancio è positivo! I nostri allievi ci hanno reso orgogliosi con importanti risultati accademici e professionali. Tutto ciò, però, è solo l’inizio, c’è ancora tanto da fare e da migliorare e il nostro scopo è programmare percorsi sempre più strutturati, basati sulla multidisciplinarietà e orientati al contesto internazionale. Gli ostacoli sono di due tipi:
  •   quelli materiali del reperimento delle risorse necessarie a sviluppare progetti di grandi dimensioni,
  •   quelli del mondo della criminologia, che purtroppo si presta a storture, semplificazioni e mistificazioni mediatiche che diminuiscono la credibilità generale.

Troppa improvvisazione da parte di soggetti che promuovono un’immagine del “criminologo a trecentosessanta gradi” che somiglia più all’opinionista, che allo scienziato. La criminologia è ampia e comprende una quantità di discipline che devono essere oggetto di approfondimento e specializzazione e questo è il primo messaggio che voglio far passare! Non esiste il “CRIMINOLOGO” che sa di tutto e su tutto si esprime, esiste lo specialista che si occupa di una disciplina che rientra nel campo della criminologia. Resta inteso che non ho nulla contro la TV, né contro gli opinionisti, che fanno il loro lavoro in modo, a volte, egregio. L’importante è che l’opinionista non sconfini in ambito forense o investigativo!



Quali sono gli eventi che avete in programma per i prossimi mesi? Come si può sostenervi concretamente?

Gli eventi in programma per il momento sono due:
  •     il 18 Ottobre a Roma Il III Convegno Nazionale Ophir sul Mostro di Firenze
  •     il 23 e 24 Ottobre il Corso di 20 ore INSIDE CRIME SCENE: approfondimento BPA a Sassari.

Le informazioni per le iscrizioni si possono richiedere all’email: smophirconsulting@gmail.com oppure chiamando al 3779872877 o nella pagina Facebook: Ophir Criminology. La scheda di iscrizione e il programma si possono anche scaricare dal sito: www.ophir-criminology.it
Cosa fare per sostenerci? Non lo so, noi continuiamo a fare il nostro lavoro al meglio e il maggior sostegno è vedere che la cultura scientifica e criminologica si diffonde. La cosa che davvero ci sostiene sono i risultati dei nostri allievi, che mi auguro siano sempre più numerosi e motivati!

Raccontaci un episodio, un aneddoto, una storia legata alla realtà di Ophir Criminology che è rimasta particolarmente impressa nella tua memoria e ti ha fatto comprendere che stavi percorrendo la strada giusta.


Bella domanda! Quasi ogni evento rappresenta una conferma che questa è la strada giusta… per essere sinceri è l’unica strada. Purtroppo, o per fortuna, le cose che facciamo sono condizionate da ciò che siamo e dunque l’avventura di Ophir rappresenta ciò che io, la responsabile organizzativa (Dott.ssa Felicina Della Vecchia) e tutti quelli che sono parte della famiglia, siamo. La strada è giusta perché è naturale… Episodi ce ne sono tantissimi. Mi vengono in mente le volte che studenti in corso di formazione universitaria (e anche più giovani) mi hanno scritto dicendo di aver preso decisioni importanti sul proprio futuro formativo grazie anche a ciò che hanno visto ai nostri corsi. Mi vengono in mente risultati eccezionali nati nella collaborazione con Nemesi nella ricerca di persone scomparse, grazie ad un approccio multidisciplinare e integrato. E soprattutto penso all’atmosfera che vivo nei nostri eventi… un’atmosfera seria e rigorosa, ma allo stesso rilassata e distesa: penso che chi fa un lavoro serio non può prendersi troppo sul serio! Spesso incontro personaggi che di lavoro “interpretano il ruolo del professionista”, con espressioni accigliate e con l’aggressività di chi ha tanto tempo e tante energie da spendere in autopromozione. In sintesi Ophir è il luogo nel quale chi lavora (o vorrebbe lavorare) con gli aspetti più oscuri della natura e del comportamento umano, può trovarsi in una via di confine nella quale condividere il proprio sapere e le proprie esperienze lontano dai luoghi comuni e dalle parodie autoreferenziali da fiction.

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