giovedì 29 ottobre 2015

Barbara Benedettelli: l’Omicidio Stradale sarà Reato entro dicembre


È notizia di poche ore fa: la Camera dei Deputati ha approvato con 276 voti a favore, 101 astenuti e 20 contrari, il Disegno di Legge che introduce il reato di Omicidio Stradale, inasprendone le pene per chi lo commette in stato di ubriachezza, sotto effetto di droghe o per chi si dà alla fuga. Il Disegno di Legge torna ora in Senato per il via libera definitivo e potrebbe essere Legge già entro dicembre. Barbara Benedettelli, autrice e saggista di grande successo, attivista per i diritti delle Vittime e Presidente dell’Associazione “Italia Vera”, da sempre in prima linea in questa battaglia, non nasconde la sua soddisfazione, parlando di un vero e proprio cambiamento culturale per il nostro Paese. Ma questo non è l’unico tema di grande rilevanza sociale per il quale Barbara Benedettelli si è fatta portavoce e divulgatrice a favore dell’Opinione Pubblica, dando voce a chi sembrava destinato a non averne. Dalla violenza sulle donne, alla tutela nei confronti delle famiglie delle Vittime di crimini violenti, passando attraverso i soprusi sui minori e la situazione di sovraffollamento delle carceri italiane: la sensibilità con la quale Barbara Benedettelli si occupa di questioni tanto delicate mette sotto gli occhi di tutti la sua determinazione, con un unico monito: solo l’amore, verso gli altri e verso noi stessi, ci può salvare.


Il suo percorso di vita e la sua carriera di autrice hanno i colori vivaci di una splendida avventura: chi è oggi Barbara Benedettelli? Ci racconti la sua storia.

Paragono spesso la vita a un arcobaleno. E i colori dellarcobaleno hanno molte sfumature, vivaci e non. Credo che quello che siamo dipende da come reagiamo quando il colore predominante è scuro. La vita è fatta di luci e ombre, dobbiamo imparare ad approfittare delle luci e a non abbatterci quando è lombra a dominare, affidandoci allenergia vitale che è dentro di noi. Nella mia vita ci sono stati molti momenti terribili, che mi hanno piagato le gambe. Ma amo molto la vita in sé e questo, come affermo anche nel mio ultimo libro Lamore ci salva. Storie di sopravvissuti alla vita, Imprimatur Editore, mi ha salvata. Errori ne ho fatti, anche di valutazione di eventi e persone, ma ogni errore è stato motivo di crescita personale e mi ha messa nelle condizioni di percorrere strade diverse. Non mi fermo mai di fronte a un ostacolo. Mi batto per quello in cui credo fino allultima possibilità e, quando mi accorgo che forse ho sbagliato strada, non penso di avere sbagliato anche vita, ma me ne creo una nuova. Chi sono oggi? Una donna fragile e allo stesso tempo forte, che vive la quotidianità con attenzione verso chi è meno fortunato di me. E che si sente felice quando, attraverso il lavoro, lattivismo, gesti apparentemente banali, riesce a fare ridere chi ha perso tutto, a dare a chi soffre la speranza che una vita ci può essere ancora, anche se non è quella desiderata.

Da dove nasce la sua esigenza di scrivere, in particolar modo di temi così complessi e delicati? Qual è la genesi delle sue opere?

Io scrivo la vita. Le mie esperienze non sono mai solo mie e sento la necessità di condividerle con più persone possibili, perché, da folle quale sono, credo che il mondo si possa cambiare se riteniamo gli altri dei fari che possono guidarci in un viaggio. Quando leggi un libro ciò che leggi diventa pensiero, resta dentro di te e può stimolarti ad andare oltre o ad affrontare nuovi mondi, nuove esperienze mai considerate prima. Un libro entra nella testa di chi legge e diventa parte del suo pensiero quando è scritto con passione. E può essere la fonte di un nuovo inizio o quella nota che ti mancava per procedere verso una strada che sentivi presente in te, ma che non riuscivi a focalizzare. È questo che mi spinge a scrivere.

Che ricordi conserva della sua lunga esperienza di autrice televisiva? Che differenze ci sono tra le tempistiche dell’approfondimento televisivo e quelle della carta stampata?

Ricordi molto belli. La Tv ti dà possibilità di raccontare la realtà non solo attraverso le parole ma anche attraverso le immagini. È un lavoro di grande responsabilità, perché il connubio tra parole, immagini e musica è potente. Le tempistiche dipendono dalla cadenza della messa in onda o delluscita cartacea. Se fai un quotidiano (che sia Tv o Stampa) sono simili. La differenza sta nel fatto che in Tv, oltre a scrivere un pezzo, devi anche raffigurarlo. E non è semplice.

Le sue coraggiose battaglie al fianco delle famiglie delle vittime di gravi reati, in particolar modo delle vittime della strada, l’hanno portata a conoscere e a favorire la divulgazione di realtà tragiche. A che punto siamo oggi?  Quali sono gli obiettivi raggiunti e quali i muri ancora da abbattere?

Le battaglie fatte negli anni hanno reso le persone comuni, i magistrati e i politici più consapevoli. Le storie dei familiari raccontate in Tv hanno permesso a una larga parte dellopinione pubblica di rendersi conto che quello che chiamiamo erroneamente incidente è invece un vero e proprio reato, che può distruggere tante vite. Questo Governo è molto sensibile alla tematica. Lo è il premier Matteo Renzi, ma anche il Vice Ministro dei Trasporti Riccardo Nencini. Entro fine anno dovremmo avere finalmente il nuovo reato. Lintroduzione di un reato a sé, al di là delle critiche, è indispensabile, perché la differenza tra Codice Penale e quello che chiamo codice reale, ovvero lapplicazione della pena, è notevole. Di fatto, attualmente, a una condanna sempre troppo mite non corrisponde alcuna pena. Partendo da una minima più elevata, almeno, scongiuriamo la condizionale. Ed è necessario introdurre un reato specifico anche per una questione morale: dobbiamo smettere di metterci in auto con leggerezza. Unauto non è una poltrona, è unarma bianca! Chi provoca uno scontro mortale o che rende invalide le persone non è un poveretto da compatire. È, nella maggioranza dei casi, un delinquente che non rispetta le regole stradali.
La nuova legge è già passata in Senato e, anche se non è perfetta, rappresenta un passo che certamente porterà risultati nel lungo periodo. Proprio nei giorni scorsi il Disegno di Legge è stato preso in esame alla Camera e la sua approvazione e il suo nuovo passaggio in Senato sono notizie di poche ore fa.
Il 26 ottobre i familiari delle Vittime si sono date appuntamento davanti al Parlamento in un sit-in pacifico, fortemente voluto da Marina Fontana, che nel 2013 ha perso il marito in uno scontro stradale. I familiari delle Vittime hanno voluto far sentire la loro presenza, in appoggio alla discussione in aula, per sottolineare limportanza di una reale presa di coscienza di questa piaga della nostra società, che va affrontata con serietà e consapevolezza da parte di tutti, con provvedimenti efficaci e non di circostanza.
Come abbiamo dichiarato con Elisabetta Cipollone, mamma di Andrea De Nardo, ucciso nel 2011 mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali con il fratello gemello: quando abbiamo cominciato a lottare, a batterci per l'introduzione del reato di omicidio stradale, già altri lo avevano fatto prima di noi, ma il cambiamento culturale non era che un lumino lontano. Oggi è un faro. Perché alla fine è di questo che abbiamo bisogno. Le leggi, una volta approvate si possono migliorare.  



A cosa sta lavorando attualmente? Quali sono i suoi programmi per il futuro?


In questo momento sono molto attiva in azienda. Con due giovani imprenditori di Alessandria, Luca Zafarana e Manuel Giannini, nel maggio del 2014 abbiamo costituito la Niente Paura. Unimpresa Made in Italy, che produce accessori moda come il bracciale fashion solidale Tatù, dedicato alla lotta contro la violenza sulle donne. La nostra è unazienda innovativa, perché altamente etica e responsabile. Nellatto di nascita, davanti al notaio, abbiamo inserito la doppia finalità: da una parte il profitto, dallaltra la redistribuzione di parte di esso al sociale. A oggi, pur non avendo ancora avuto un utile di impresa, abbiamo destinato oltre 20.000 Euro a progetti di aiuto a chi è in difficoltà. Credo che, se ognuno di noi, politico, privato, impresa, avesse più attenzione verso ciò che c’è oltre il proprio giardino, questo paese sarebbe migliore! Dal 4 ottobre al 20 dicembre, per esempio, i bracciali Tatù acquistati nel nostro shop sul sito www.nientepaura.net vanno a contribuire alla realizzazione di un pozzo di acqua potabile in Tigray (Etiopia) dove, a causa della mancanza di acqua potabile, i bambini muoiono sotto i cinque anni e le donne sono costrette a ore e ore di cammino, col rischio di violenza, per dissetare i villaggi. Ecco, lavorare e fare del bene lo trovo bellissimo. Poi sto scrivendo un nuovo libro che uscirà il prossimo anno.


www.barbarabenedettelli.it


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