Nella Torino oscura e misteriosa di inizio
Novecento, Sultana Sigrano è una donna dalla bellezza ammaliante e
dall’esistenza apparentemente ineccepibile. Possiede tutto ciò che si potrebbe desiderare:
un marito avvocato, benestante e premuroso, dei figli ubbidienti e bellissimi,
una casa elegante e lussuosa. Ma dietro a questa vita perfetta si nasconde una
manipolatrice senza scrupoli, alla ricerca di passioni dai colori sempre più
forti, pronta a concedersi a tutti gli amanti che desidera,
di qualsiasi estrazione sociale essi siano, passando
da una storia all’altra. Quando Alceste, giovane autista di casa Sigrano e sua
ultima fiamma, la minaccia di rivelare la loro torbida relazione pur di tenerla
legata a lui, Sultana non esita a ucciderlo barbaramente, mascherando
l’accaduto dietro a un banale incidente, dopo che egli ha fatto irruzione nelle
sue stanze durante la notte, accecato dal desiderio. Ma stavolta non tutto
sembra andare come Sultana ha pianificato e il suo microcosmo dorato è
minacciato dell’intervento di Maria, giovane fidanzata di Alceste, decisa a far
luce su quella tragica morte, e da una fitta trama di personaggi e coincidenze,
dietro alle quali nulla è come sembra, con un epilogo davvero sorprendente.
In un diabolico intreccio a tinte forti, alla
continua ricerca del colpo di scena e dell’espressione a effetto, Carolina Invernizio conduce i suoi
lettori a verità sconcertanti, regalandoci una protagonista
così superbamente cattiva da apparire a tratti
quasi inverosimile nella sua lucida volontà di perseguire la perversione a ogni
costo. Dopo più di quarant’anni dall’ultima edizione, “Peccatrice moderna”, una delle ultime opere della scrittrice
lombarda, è tornata ad ammaliare i lettori in un elegante edizione Avagliano anche in formato ebook.
Amatissima da un vasto pubblico di lettrici di
estrazione borghese, ma apertamente disprezzata dalla critica, Carolina
Invernizio rappresenta forse il primo fenomeno culturale di largo consumo della
letteratura italiana del secolo scorso a lungo ignorato. Dal 1907 fino alla
morte si legò alla casa editrice Salani che le dedicò una collana all’interno
della quale furono pubblicati circa 130 romanzi che spaziavano dal poliziesco,
al gotico, al romanzo d’appendice, al romanzo storico sociale nel quale fu
maestra indiscussa, nonostante le critiche del tempo.
Ad oggi i suoi intrecci complicatissimi, caratterizzati
dalla morbosità delle passioni e dalla violenza degli accadimenti, sono stati
ampiamente rivalutati per l’importanza che hanno rivestito nel panorama della
letteratura italiana di intrattenimento, rispecchiando l’esigenza, nata nel
secolo scorso, di romanzi dedicati a un pubblico sempre più ampio e vorace,
bramoso di attraversare di quell’imponderabile confine tra vita quotidiana e
tragedia moderna.
Tanto discussa nel suo tempo, oggi Carolina sarebbe
senz’altro una influencer, uno di quei fenomeni popolari tanto seguiti
quanto sottovalutati dai più conservatori. Solo per sorridere ci piacerebbe
immaginarla scaltra sceneggiatrice televisiva o magari opinionista in uno di
quei talk show dedicati alla cronaca nera, che sembrano moltiplicarsi sempre di
più nei nostri schermi, in virtù della sua esperienza di autrice così avvezza
al sangue e alle passioni.
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