mercoledì 23 maggio 2018

“Peccatrice moderna” di Carolina Invernizio. Riscoperta di un fenomeno culturale



Nella Torino oscura e misteriosa di inizio Novecento, Sultana Sigrano è una donna dalla bellezza ammaliante e dall’esistenza apparentemente ineccepibile. Possiede tutto ciò che si potrebbe desiderare: un marito avvocato, benestante e premuroso, dei figli ubbidienti e bellissimi, una casa elegante e lussuosa. Ma dietro a questa vita perfetta si nasconde una manipolatrice senza scrupoli, alla ricerca di passioni dai colori sempre più forti, pronta a concedersi a tutti gli amanti che desidera,
di qualsiasi estrazione sociale essi siano, passando da una storia all’altra. Quando Alceste, giovane autista di casa Sigrano e sua ultima fiamma, la minaccia di rivelare la loro torbida relazione pur di tenerla legata a lui, Sultana non esita a ucciderlo barbaramente, mascherando l’accaduto dietro a un banale incidente, dopo che egli ha fatto irruzione nelle sue stanze durante la notte, accecato dal desiderio. Ma stavolta non tutto sembra andare come Sultana ha pianificato e il suo microcosmo dorato è minacciato dell’intervento di Maria, giovane fidanzata di Alceste, decisa a far luce su quella tragica morte, e da una fitta trama di personaggi e coincidenze, dietro alle quali nulla è come sembra, con un epilogo davvero sorprendente.
In un diabolico intreccio a tinte forti, alla continua ricerca del colpo di scena e dell’espressione a effetto, Carolina Invernizio conduce i suoi lettori a verità sconcertanti, regalandoci una protagonista
così superbamente cattiva da apparire a tratti quasi inverosimile nella sua lucida volontà di perseguire la perversione a ogni costo. Dopo più di quarant’anni dall’ultima edizione, “Peccatrice moderna”, una delle ultime opere della scrittrice lombarda, è tornata ad ammaliare i lettori in un elegante edizione Avagliano anche in formato ebook.
Amatissima da un vasto pubblico di lettrici di estrazione borghese, ma apertamente disprezzata dalla critica, Carolina Invernizio rappresenta forse il primo fenomeno culturale di largo consumo della letteratura italiana del secolo scorso a lungo ignorato. Dal 1907 fino alla morte si legò alla casa editrice Salani che le dedicò una collana all’interno della quale furono pubblicati circa 130 romanzi che spaziavano dal poliziesco, al gotico, al romanzo d’appendice, al romanzo storico sociale nel quale fu maestra indiscussa, nonostante le critiche del tempo.
Ad oggi i suoi intrecci complicatissimi, caratterizzati dalla morbosità delle passioni e dalla violenza degli accadimenti, sono stati ampiamente rivalutati per l’importanza che hanno rivestito nel panorama della letteratura italiana di intrattenimento, rispecchiando l’esigenza, nata nel secolo scorso, di romanzi dedicati a un pubblico sempre più ampio e vorace, bramoso di attraversare di quell’imponderabile confine tra vita quotidiana e tragedia moderna.
Tanto discussa nel suo tempo, oggi Carolina sarebbe senz’altro una influencer, uno di quei fenomeni popolari tanto seguiti quanto sottovalutati dai più conservatori. Solo per sorridere ci piacerebbe immaginarla scaltra sceneggiatrice televisiva o magari opinionista in uno di quei talk show dedicati alla cronaca nera, che sembrano moltiplicarsi sempre di più nei nostri schermi, in virtù della sua esperienza di autrice così avvezza al sangue e alle passioni.


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