lunedì 14 settembre 2015

Anselmo Di Iorio: l’Arte a modo mio


Un artista schietto, sincero, istintivo: le tele di Anselmo Di Iorio, sono lo specchio delle sue emozioni più profonde, che, grazie al suo grande talento, riesce a trasmettere a tutti noi, attraverso le sue numerose mostre e esposizioni.
Dal ritratto, al paesaggio naturale, passando attraverso una buona padronanza dell’astrazione, le pennellate di Anselmo sono forti, decise, piene di entusiasmo verso questa passione che coltiva fin da piccolo e lo ha portato a voler condividere questa sua propensione per il colore con tutto il suo pubblico.
L’Arte non è solo un lavoro, ma un dono che va messo a disposizione di tutti, secondo Anselmo, in primo luogo della nostra stessa interiorità che, grazie all’arte, viene nutrita e preservata dalle illusioni di una società in bilico tra materialismo e superficialità.


Da dove nasce la tua esigenza di dipingere: è una passione che coltivi da sempre o si tratta di un talento che hai scoperto recentemente? Cosa vuoi comunicare?

La mia esigenza di dipingere nasce fin da piccolo, precisamente quando frequentavo la scuola elementare e, già da allora, i primi disegni colorati destavano la curiosità delle maestre. Il mio interesse artistico esiste da sempre e, nel tempo, ho preso fiducia e consapevolezza che l'arte pittorica fosse una parte di me. Sono attento al richiamo intimista della mia anima, la mia frequentazione pittorica è ampia e, attraverso severi studi analitici e meditate ricerche, ha determinato la mia attitudine a una sconfinata fantasia evocativa.  La mia arte, "officina" di frenetica attività, è diventata un'insostituibile esigenza esistenziale, atta ad esercitare l'innato desiderio di comunicare i miei sentimenti nella più assoluta sincerità, astraendomi dalle consuetudini contemporanee del nuovo millennio, caratterizzate dalla dilagante globalizzazione tecnologica. 


Cosa ti ispira maggiormente? Quali sono i soggetti che preferisci e le tecniche che prediligi?

Sono un menestrello errante che canta odi attraverso scene pittoriche. La mia semplicità istintiva e un'innata sensibilità artistica mi portano sempre alla ricerca di armonie con rimandi en plein air. Il mio colore prorompente è sempre pronto a catturare albe, tramonti, panoramiche e visioni oniriche che, partendo dalla trivalenza primaria rosso - giallo - blu, mi conducono ai successivi traguardi cromatici complementari. Creo, dunque, imprevedibili ed emozionanti atmosfere, fra Impressionismo, Espressionismo, Simbolismo ed astrazione informale. Mi diletto anche nei ritratti, come quello dal titolo "My Way" che illumina il celeberrimo volto di James Dean e che rappresenta a pieno la mia poetica.


A quali Movimenti Artistici del passato ti rifai? Quali sono i tuoi Maestri di riferimento?

Ho studiato e studio ancora molto i Movimenti Artistici del passato. Ritengo sia molto utile la conoscenza per un artista contemporaneo, ma è ancora più importante guardarsi dentro e saper esprimere ciò che si sente sulla tela. Ho un'opinione alta della pittura: essa mi aiuta ad esternare le mie visioni interiori, mettendomi in comunicazione con l’Universo.


Cosa significa essere un artista nella nostra società attuale? Che ruolo ha o potrebbe avere l’Arte in un periodo di crisi come quello che stiamo vivendo?

Fin dai tempi più antichi, l'uomo si è sempre interessato della conoscenza, delle espressioni artistiche e della creatività. Molti artisti del passato sono stati veri protagonisti di ogni periodo storico. L'arte di oggi, purtroppo, non racconta i grandi eventi del passato. Credo che nella nostra società ci sia una preparazione, un'anticipazione che lascia ben sperare ad un futuro di affermazione. L'arte di questa epoca è attanagliata nella morsa dei beni materiali, mentre andrebbe coltivata con valori di amore e di spiritualità. Il ruolo dell'Arte in questa epoca, secondo il mio pensiero, è portata al materialismo. Bisogna creare con passione, con amore, poi il resto viene da sé, non creare al solo scopo di guadagnare.


Raccontaci un episodio, un aneddoto, una storia che, nel tuo percorso di artista, è rimasta scolpita nella tua memoria.


La cosa più bella che mi sia capitata nel mio percorso artistico inizia con un quadro familiare, ritratto di serenità, gioia ed allegria: si festeggiava il compleanno della mia amata e indimenticabile sorella Cecilia, per me l'immagine della felicità. Era il suo giorno, ma, inconsapevolmente, anche il mio. A casa c’erano parenti ed amici, ognuno aveva il proprio regalo da dare a mia sorella. Una volta scartati tutti i regali mia sorella ringraziò tutti e poi, come d’ncanto, prese un grande pacco e mi disse: “Questo è per te!”. Con mio grande stupore l’involucro conteneva un bellissimo cavalletto da campo e una scatola di colori ad olio di diverse tinte. Rimasi senza fiato e fui immensamente felice. La mia amata e indimenticabile sorella, con quel gesto, mi ha dato una maggiore spinta verso la consapevolezza della mia passione per la pittura, dicendomi che meritavo quel regalo perché ho talento e non devo arrendermi. Il destino ha voluto che Cecilia venisse a mancare nel 1996 per un incidente stradale. Ogni volta che dipingo ricordo le sue parole e mi allieta il fatto che, grazie alla pittura, la sento più vicina a me.

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