mercoledì 2 settembre 2015

Omicidio Stradale: a che punto siamo? Storia di Luigi Edoardo Capriotti


È il 2 settembre 2008. Ad Alba Adriatica, sulla Statale, in provincia di Teramo, un’auto compie una pericolosa inversione nei pressi di un incrocio e travolge uno scooter che procede a velocità moderata, mantenendo la destra. Il motorino prova a frenare in ogni modo, ma l’impatto è inevitabile e violento. L’intervento dei soccorritori del 118 e la corsa in ospedale sono vane: nonostante il casco, correttamente indossato, il giovane sulle due ruote perde la vita per emorragia cerebrale e frattura alla base del cranio, come accerterà il medico legale successivamente. In sede di ricostruzione della dinamica, anche grazie a un’utile testimonianza, si accerta la pericolosità delle manovre del conducente dell’auto che, dopo l’incidente, ha perfino spostato il veicolo e ha lasciato che un testimone, che aveva assistito all’accaduto, chiamasse i soccorsi al suo posto, non collaborando in modo leale e trasparente con gli inquirenti e non pagando quindi, di fronte alla Legge, quanto avrebbe dovuto per il crimine commesso.
Il giovane che, sette anni fa, ha perduto la vita in questo tragico incidente è Luigi Edoardo Capriotti, detto Gigi, un ragazzo brillante di non ancora vent’anni, che studiava teatro e amava la pittura, ma, soprattutto, che seguiva le regole del Codice della Strada, anche se la sua correttezza alla guida non è bastata a salvargli la vita.  Gigi era figlio unico e i suoi genitori, Ermanno Capriotti e Pasqua Gina D’Ambrosio, Docente di Diritto, da quel tragico 2 settembre combattono una battaglia senza tregua, affinché la morte di Gigi non sia stata inutile e le pene per chi commette questo tipo di crimini sulle strade diventino più certe e severe, nell’interesse dell’intera Comunità.
Quello dell’Omicidio Stradale, infatti, è un fenomeno la cui crescita non può più lasciarci indifferenti. Con la prima approvazione in Senato, il 10 giugno scorso, del Disegno di Legge che introduce un nuovo reato per chi uccide alla guida, con sanzioni più rigide, qualcosa sembra muoversi. Ma quanto ci vorrà ancora perché la Legge in merito completi il suo corso e la giustizia risponda alle richieste di tutti i familiari delle vittime innocenti, che hanno perso la vita sulle nostre strade? Gigi, infatti, è solo un nome in un elenco che, se il Legislatore non si affretterà a prendere seri provvedimenti, è destinato ad allungarsi sempre più.
Ecco cosa ci ha raccontato in merito al percorso del Disegno di Legge la stessa Pasqua Gina D’Ambrosio, confidandoci tutte le sue perplessità in merito, non solo come madre, ma anche come Giurista:


“Il Disegno di Legge sull’Omicidio Stradale è passato al Senato e questa potrebbe sembrare una vittoria, ma la realtà è che il testo è stato tagliato in molti punti e questo umilia tutti noi che ci siamo tanto battuti per avere giustizia. In sostanza l’attuale Disegno di Legge prevede solo due casi in cui si può essere accusati di Omicidio Stradale: la guida in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di droghe e il procedere ad una velocità di molto superiore ai limiti previsti. Sono stati, quindi, esclusi i casi di incidente provocato passando con il semaforo rosso, sorpassando in corrispondenza delle strisce pedonali o per un'inversione di marcia. Queste sono carenze gravi che si aggiungono alla grave esclusione della distrazione consapevole dovuta all’uso non consentito di cellulari e apparecchi elettronici.
Parlare di un provvedimento depotenziato non rende bene l’idea del danno che queste esclusioni potranno arrecare. Mi sento di dichiarare che siamo di fronte ad una sostanziale legittimazione di comportamenti irresponsabili adottati con piena consapevolezza e che determinano la morte di persone innocenti.

Adesso il Disegno di Legge passa alla Camera. Vogliamo credere che sia ancora possibile modificarlo per correggere questi errori e ci si impegni per ottenere una Legge che dia un'interpretazione estensiva del reato di Omicidio Stradale, includendo questi comportamenti irresponsabili che sono la maggiore causa di morti sulle strade. Non dobbiamo aspettare le prossime vittime di questi incoscienti. Agiamo adesso! Non fermiamoci e chiediamo alla Camera dei Deputati ed al Governo, tutti insieme, di rimediare a questo scempio del Disegno di Legge sull'Omicidio Stradale fatto dal Senato! Staremo comunque in allerta per una grande manifestazione di protesta, se si renderà necessario. Per il rispetto di tante vite spezzate e per i loro familiari saremo tutti uniti a Roma davanti al Quirinale!”dali la possibilità di essere condannati a pene più elevate di quelle attuali! Non fermiamoci e chiediamo ai Parlamentari della Camera dei Deputati ed al Governo tutti insieme di rimediare a questo scempio del disegno di legge sull'omicidio stradale fatto in Senato!

Per il Senato, grazie ai Senatori Marco Filippi del PD e di Luis Alberto Orellana che hanno presentato emendamenti contrari a quanto le associazioni di vittime richiedevano con l'accordo del Governo, la guida azzardata e temeraria consistente nell'uccidere “a seguito di manovra di inversione del senso di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi o a seguito di sorpasso di un altro mezzo in corrispondenza di un attraversamento pedonale o di linea continua” oppure “passando con il rosso o circolando contromano” non meritano una pena più grave di quella attuale da 2 a 7 anni e quindi una pena irrisoria e derisoria del valore umano perduto! Neanche la guida distratta dall'uso dello smartphone alla guida viene ritenuta meritevole di una sanzione più elevata rispetto a quella attuale. Rimaniamo attoniti, amareggiati e delusi ed ora speriamo e ci auguriamo che la Camera dei Deputati, cui viene trasmesso il testo di legge rovinato, provveda a reintegrare le fattispecie di guida azzardata e temeraria e distratta che causano migliaia di morti oltre a quelli causati dalla guida in stato di alterazione psicofisica da alcool e droga.
OMICIDIO STRADALE
Il nuovo articolo prevede la reclusione da otto a dodici anni per omicidio colposo commesso da un qualunque conducente in stato di ebbrezza alcolica, con un tasso alcolemico superiore a 1,5 grammi per litro, o sotto l’effetto di droghe. Se si tratta di un conducente professionale per attività di trasporto di persone e di cose la stessa pena si applica anche con tassi alcolemici superiori a 0,8 grammi per litro. La pena diminuisce tra i sette e i dieci anni di carcere se l’omicidio colposo stradale viene commesso in stato di ebbrezza alcolica con tasso alcolemico superiore a 0,8 ma non superiore a 1,5 grammi per litro.
In caso di concorso di colpa la pena è diminuita fino alla metà. In caso di morte di più persone la pena viene triplicata, anche se non può superare i diciotto anni. In caso di fuga la pena viene aumentata da un terzo alla metà.
LESIONI STRADALI
Chiunque provoca lesioni personali per guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di droghe viene punito con la reclusione da due a quattro anni. La pena viene ridotta tra i 9 mesi e i 2 anni di carcere se il reato viene commesso in stato di ebbrezza alcolica con tasso alcolemico superiore a 0,8 ma non superiore a 1,5 grammi per litro. Nel caso di lesioni personali gravi, la pena è aumentata da un terzo alla metà; nel caso di lesioni personali gravissime, è aumentata dalla metà a due terzi. In caso di concorso di colpa la pena è diminuita fino alla metà. In caso di lesioni a più persone viene triplicata, anche se non può superare i sette anni. In caso di fuga la pena viene aumentata da un terzo alla metà.
LA REVOCA DELLA PATENTE
Per quanto riguarda la revoca della patente sono previsti diversi casi: se si uccide qualcuno mentre si guida ubriachi la revoca arriva fino a 15 anni; fino a 20 anni, invece, se in passato si è stati già sottoposti al test dell’alcol. Se, infine, si guida in stato di ebbrezza e si supera il limite di velocità scatta la revoca massima dei 30 anni.
GLI EMENDAMENTI SU CUI IL GOVERNO E' STATO BATTUTO
In precedenza il senato ha approvato due emendamenti sui quali il governo aveva espresso parere negativo. Gli emendamenti in realtà erano tre, ma due erano identici e quindi su questi c’è stata un’unica votazione. Il governo aveva dato parere negativo mentre il relatore Giuseppe Cucca, del Partito democratico, si era rimesso all’aula. È stata quindi eliminata la parte che puniva da sette a dieci anni anche chi provoca la morte di una persona “a seguito di manovra di inversione del senso di marcia in prossimità o in corrispondenza di intersezioni, curve o dossi o a seguito di sorpasso di un altro mezzo in corrispondenza di un attraversamento pedonale o di linea continua” oppure “passando con il rosso o circolando contromano”.


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