Mia
è una ragazza di trent’anni. È sensibile, ma determinata e, grazie al suo
lavoro di veterinaria, è riuscita a fare della sua più grande passione una
professione a tempo pieno, prendendosi cura di tutti gli animali che può, nella
sua amata Torino. Cercando di buttarsi alle spalle un passato difficile e di
tenersi alla larga da una famiglia che non la comprende, Mia dedica tutte le
sue energie a un nuovo progetto di pet
therapy che possa restituire il sorriso a tanti bambini malati. Le sue
giornate si dividono tra la clinica veterinaria che gestisce, i turni in
ospedale e Bubu, il suo amato cane. E l’amore? È un bel problema per
un’inguaribile romantica come lei, che ha avuto tante delusioni, soprattutto
quando nella sua vita fanno capolino due uomini completamente diversi tra loro,
ma ugualmente affascinanti: Alberto, un medico dell’ospedale premuroso e
affidabile, e Diego, un poliziotto scorbutico e arrogante, appena trasferitosi
in città. Mia si troverà a confrontarsi con entrambi, scoprendo lati di sé
stessa che ha sempre ignorato. Chi scegliere, dunque? Non le resta che mettere
da parte l’orgoglio e lasciarsi guidare dai sussurri del cuore.
“Te lo dico sottovoce”,
Newton Compton, è molto di più del
libro rivelazione dell’anno che segna l’esordio di Lucrezia Scali. È un romanzo scritto di getto, sull’onda
dell’entusiasmo, e che ha vissuto, nell’arco di tre anni, la vita avventurosa
dell’auto-pubblicazione e quella patinata sugli scaffali delle librerie, grazie
alla meritata fiducia di un grande editore. È una storia delicata e
sorprendente, con personaggi semplici, ma intensi e uno stile elegante e
scorrevole. La tenerezza che si prova leggendola fa trasparire tutto il talento
di Lucrezia Scali, autentica portavoce di una generazione che sa cosa significa
vivere alla giornata, ma che non vuole rinunciare ai propri sogni e alla magia
dei sentimenti, vivendoli a pieno, con quel pizzico di leggerezza e incoscienza
che rende unica ogni conquista quotidiana.
L’impianto
narrativo è stabile nella sua genuinità e ben costruito, permettendo alla
storia di dipanarsi, capitolo dopo capitolo, in modo sempre più coinvolgente
per il lettore. Ciò che resta, dopo l’ultima pagina, è il senso di speranza e
di orgoglio, sia per le vicende che coinvolgono i protagonisti, sia per quelle
che hanno caratterizzato quest’opera, baciata dal successo del passaparola in
rete e che, siamo sicuri, sarà solo la prima di una lunga serie per
quest’autrice fortunata.
Una protagonista dolce,
ma determinata, che ha fatto del proprio amore per gli animali un mestiere al
servizio dei più deboli, e due uomini così diversi, da essere ugualmente
irresistibili: con queste scoppiettanti premesse è facile comprendere come “Te
lo dico sottovoce”, Newton Compton, sia diventato il caso editoriale dell’anno.
Raccontaci la genesi di questo
romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura? Cosa vuoi comunicare?
Ciao
Alessandra e ciao ai lettori del tuo Blog! “Te lo dico sottovoce” nasce quasi
tre anni fa in un momento delicato della mia vita. La storia è arrivata
all’improvviso e in modo piuttosto prepotente, il mio cane è stato determinante,
in questo caso. Circa tre mesi per completare la stesura del romanzo e quasi
due anni per sistemarlo e per decidere la strada da prendere. Il romanzo è
stato precedentemente auto pubblicato, dopo una attenta valutazione dei pro e
contro della situazione attuale dell’editoria e poi, grazie al passaparola che
si era attivato, è riuscito a catturare l’attenzione della Newton Compton. “Te
lo dico sottovoce” ha avuto la possibilità di vivere due volte, l’ultima il 4 gennaio con la pubblicazione con la
Casa Editrice.
Chi sono Mia, Diego e
Alberto, i protagonisti del tuo libro e quanto c’è di autobiografico nelle loro
storie? Come delinei, in generale, i personaggi dei tuoi romanzi?
Quando
creo un personaggio è inevitabile metterci dentro un po’ di me. Non mi riferisco tanto alla loro vita, ma più ai
tratti emotivi e dei modi di fare. In alcune occasioni prendo spunto anche
dalle persone che conosco, da persone che incontro o che vedo in giro. Poi,
ovviamente, entra in gioco la fantasia e la voglia di creare dei protagonisti
ben caratterizzati, o almeno provarci.
Mia
è la protagonista: è una giovane veterinaria determinata e concentrata sul
lavoro. Ha un passato difficile alle spalle e si è dedicata anima e corpo per
andare avanti e amare gli animali. Lei è emotiva, fragile, sincera, ma, al
tempo stesso, riesce a tirare fuori una forza incredibile per affrontare la
vita. Diego è un poliziotto che collabora con Mia per il recupero di animali
maltrattati, ed è scontroso, strafottente, sempre con la battuta pronta e senza
l’intenzione di fermarsi a lungo con una donna. Alberto, invece, è il medico dell’ospedale
dove Mia svolge l’attività di pet therapy,
lui è l’esatto opposto di Diego. Il “classico” uomo di altri tempi, premuroso,
gentile, elegante e con una buona dose di romanticismo.
Che scrittrice se e
quando ti sei resa conto che questa passione sarebbe potuta diventare una
professione? Come e da dove nasce la tua esigenza di scrivere?
Se
scavo tra i miei ricordi mi vedo sempre con una penna e con un libro in mano.
Scrivo da quando ero molto piccola e ho sperimentato un po’ di tutto, ma solo
di recente ho pensato di condividere i miei scritti con gli altri. Un po’
l’insicurezza, un po’ la certezza di non avere la storia giusta tra le mani mi
hanno portato a rimandare sempre la pubblicazione. Con “Te lo dico sottovoce” è
stato tutto diverso e mi ha dato la forza per confrontarmi e mettermi in gioco,
senza avere aspettative. E forse il segreto è tutto qui: metterci tanto cuore e
rischiare. Sicuramente non diventerà la mia professione principale, anche
perché sono abituata a guardare in faccia la realtà e stare con i piedi per
terra, ma spero di poter regalare nuove storie.
Oltre a essere un’autrice
di talento, gestisci un Blog molto interessante: quali sono le regole d’oro per
gestire un Blog di successo? Che consiglio ti senti di dare a chi volesse cimentarsi
in quest’avventura?
Il
mio Blog è nato in un momento dove c’era meno “concorrenza” e questo mi ha
aiutato a farmi conoscere meglio e instaurare un bel rapporto con i lettori e
con altri blogger. Dopo quasi quattro anni ho sentito la necessità di cambiare
aria, quel mio angolo virtuale iniziava a starmi stretto e così ho trasferito
il tutto in una nuova piattaforma e iniziando da zero. Non ho ricette magiche e
non credo di essere la persona più indicata per dare consigli, ma la cosa più
importante è la passione. Cercate di avere bene in mente cosa volete creare e i
contenuti che volete dare al vostro blog, l’originalità di sicuro saprà
ripagarvi.
A cosa stai lavorando
attualmente? Raccontaci quali sono i tuoi programmi per il futuro.
Io
continuo a scrivere per me stessa, perché è qualcosa che mi fa stare bene e mi
rilassa, ma sarei ipocrita nel negare di non voler condividere le storie che
scrivo con i lettori. Attualmente ho terminato una novella legata al romanzo
che si concentra su Antonio e Fiamma, i due colleghi della clinica di Mia, e un
nuovo romanzo che mi sta mettendo a dura prova.
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