mercoledì 11 settembre 2019

Tre buone ragioni per… annoiarsi una volta ogni tanto



In un mondo sempre più frenetico, nel quale chi non è continuamente “connesso”, impegnato e, possibilmente, felice ed euforico, rischia di sentirsi isolato e messo da parte, quello di annoiarsi sta diventando quasi un lusso senza prezzo.
Molti esperti, soprattutto per quanto riguarda il mondo dell’infanzia, lo definiscono “diritto alla noia”, affermando che in quel “niente da fare” è celata, in realtà, la scoperta di noi stessi, grandi e piccini, sottratti all’iperstimolo della tecnologia. La “noia”, inoltre, incoraggia la fantasia, la creatività, l’introspezione e, perfino, il problem solving.
Ecco, dunque, le nostre tre buone ragioni per annoiarsi una volta ogni tanto.

1.      Noia come solitudine. Stare soli è difficile e spesso spaventa tutti per i “vuoti emotivi” che rischia di aprire. Ma cerchiamo di guardare il lato positivo: la solitudine è tempo totalmente dedicato a noi stessi e può significare riposo, relax, ma anche stimolo all’autonomia, all’indipendenza e alla capacità di reinventarsi quando necessario.
2.      Noia come fantasia. Nulla come la noia ci permette di vivere il “qui e ora”, lasciandoci trasportare dalla fantasia, senza perdere niente della realtà del presente. E, si sa, l’immaginazione è portatrice di creatività, di nuove idee e di nuovi obiettivi, oltre che di desiderio di infrangere i propri limiti, uscendo dalla propria comfort zone.
3.      Noia come leadership. Chi pensa che annoiarsi sia da sfigati, si prepari a cambiare idea. La prima regola per essere un buon leader è la capacità di saper prendere decisioni e chi è in grado di “mettersi in moto dopo essere stato fermo”, esercitando il proprio libero arbitrio senza timore, sarà più pronto e più coraggioso nel fare altrettanto in contesti di gruppo in cui prendere decisioni significa anche assumersi responsabilità per il benessere altrui.

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