Il
prossimo 18 ottobre 2015 si terrà, a Roma, il III Convegno Nazionale Ophir sul Mostro di Firenze, organizzato da Ophir Criminology, che vedrà numerosi
esperti e professionisti delle Scienze Criminologiche, e non solo, confrontarsi
sulle ultime novità che riguardano questo caso di grande interesse generale, in
particolar modo sull’ultimo delitto compiuto dal Mostro, quello degli Scopeti.
Questo
evento è solo la punta di diamante di una serie di seminari, incontri e corsi
di approfondimento organizzati, ogni anno, da Ophir Criminology, un’Associazione
nata dalla collaborazione delle migliori eccellenze del settore, con l’obiettivo
di formare e informare, con serietà,
entusiasmo e consapevolezza, allievi e appassionati. La missione di Ophir è, da
sempre, quella di essere un veicolo di condivisione e conoscenza per chi voglia
addentrarsi nei meandri delle menti criminali e studiarne i meccanismi. In
questi anni di attività, questa Associazione è diventata un punto di
riferimento per addetti ai lavori, studenti e cultori della materia in grado di
andare oltre i luoghi comuni e fortemente desiderosi di comprendere l’importanza
della multidisciplinarietà anche in questo settore.
Sarà
lo stesso fondatore e Presidente di Ophir Criminology, il Dottor Simone Montaldo, Criminologo esperto di
tecniche di interrogatorio e di psicologia della testimonianza, a raccontarci
come è nata questa splendida realtà e come è possibile farne parte, a
cominciare dal prossimo imperdibile Convegno sul Mostro di Firenze.
Quella del cosiddetto
“Mostro di Firenze” è una storia che ha tenuto col fiato sospeso l’Italia
intera per oltre mezzo secolo. Il prossimo 18 ottobre si terrà a Roma un
Convegno organizzato da Ophir Criminology per illustrare dettagliatamente tutte
le vicende che riguardano questo caso e fare il punto della situazione. Come
mai avete dato vita a questo evento, giunto alla sua terza edizione, e quali
sono le novità sulle quali si confronteranno gli esperti?
L’importanza
della storia del così detto “Mostro di Firenze” è relativa a due aspetti
fondamentali:
1) La
sua complessità investigativa, in termini criminologici (serialità,
efferatezza) e criminalistici (dati forensi controversi, analisi scientifiche
limitate dai mezzi dell’epoca);
2) la
sua conclusione processuale ancora incerta.
Di
fatto non c’è ancora accordo sulla colpevolezza e non si è giunti ad una
attribuzione di responsabilità univoca e universalmente accettata. Queste
caratteristiche fanno del caso il luogo ideale di studio, confronto e approfondimento
di specialisti e appassionati. In certo senso può essere fatto un parallelo con
il notissimo caso di Jack Lo squartatore. Se da una parte bisogna accettare che
alcuni casi non giungano mai, per ragioni contingenti, ad una soluzione
processuale che soddisfi tutti, dall’altra i casi aperti o freddi (i cosiddetti
Cold Cases) rappresentano uno stimolo costante all’aggiornamento e
all’approfondimento tecnico e scientifico. Questo è lo spirito che anima il
Convegno Ophir sul Mostro di Firenze, fin dalla sua prima edizione. È un luogo
di confronto e di condivisione fra i massimi esperti del mondo della
criminologia (come il Prof. Vincenzo Mastronardi, che ogni anno ci onora della
sua presenza) che portano il proprio contributo specialistico secondo il
principio della multidisciplinarità. Quest’anno il confronto verterà su un caso
specifico: l’ultimo delitto del mostro, il duplice omicidio degli Scopeti. Sarà
un’occasione per vedere dal vivo come il lavoro di specialisti di diverse
discipline può portare a cambiare notevolmente la lettura di un delitto, anche
dopo trent’anni.
Come sarà organizzata la
giornata e chi saranno gli ospiti che si avvicenderanno? Chi e come si può
partecipare a questa interessante iniziativa?
Come
ho anticipato sarà presente fra i relatori il noto Psichiatra e Criminologo
Prof. Vincenzo Mastronardi che da anni, ormai, si occupa dei delitti del Mostro
di Firenze, avendo analizzato le più di cinquantamila pagine degli atti, con
meticolosità e scientificità. Ci sarò poi io, che porterò un’analisi delle testimonianze
dei soggetti che hanno, nel corso degli anni, affermato di aver visto le due
giovani vittime nei giorni precedenti al delitto. Mi occupo di psicologia della
testimonianza come CTP in casi attuali e in base alla mia esperienza ho
valutato i resoconti testimoniali agli atti in termini di attendibilità. Ci
sarà poi la Dottoressa Lambiase (Entomologa forense dell’Università di Pavia),
il documentarista Paolo Cochi, che ha realizzato un reportage sul delitto degli
Scopeti basato proprio sulle evidenze scientifiche del caso. Ci sarà il
giornalista investigativo Fabio Sanvitale, il Criminologo investigativo Dottor
Alessandro Gamba, medici legali di alto profilo accademico e altri esperti. Le informazioni
per le iscrizioni si possono richiedere all’email: smophirconsulting@gmail.com
oppure chiamando al 3779872877 o nella pagina Facebook: Ophir Criminology. La
scheda di iscrizione e il programma si possono anche scaricare dal sito: www.ophir-criminology.it.
In qualità di fondatore e
Presidente della Ophir Criminology, negli ultimi anni, ti sei fatto promotore
di convegni, seminari e incontri di grande qualità sul mondo della criminologia
e della criminalistica. Facciamo un bilancio di questo percorso di condivisione
fino a oggi: quali sono gli obiettivi raggiunti e quali gli ostacoli contro cui
vi scontrate ogni giorno?
Innanzitutto
può essere utile spiegare da dove deriva il nome Ophir. Nella Bibbia Ophir è il
luogo, famoso per la sua ricchezza di risorse (miniere d’oro, ma anche argento,
legno di sandalo e animali esotici), da cui Re Salomone riceveva ogni tre anni
grandi carichi di materiali e merci pregiate. Dalle miniere di Ophir doveva
arrivare l’oro che avrebbe ricoperto lo splendido Tempio di Gerusalemme. È un
luogo che non è mai stato identificato nella realtà, ma viene citato da
studiosi e letterati, come Milton nel suo “Paradiso Perduto”. È stato naturale
usare questo nome. La nostra Ophir vuole essere un luogo virtuale e reale al tempo stesso, nel quale i migliori
professionisti del settore criminologico e criminalistico condividono e mettono in discussione le proprie
conoscenze per poterle, poi, mettere a disposizione di chi ha passione e
interesse per lo studio del crimine, del comportamento umano e per la scienza
in generale. È una miniera viva che ogni giorno cresce e si modifica per dare
materiale prezioso a chi vuole costruire qualcosa di valido. Abbiamo sempre
cercato di selezionare molto attentamente i professionisti che sono entrati nel
mondo Ophir e devo dire che ad oggi la nostra “famiglia” comprende membri di
grande prestigio. Ciò che ci contraddistingue, penso, sia la volontà di dare
agli allievi una visione realistica della materia, portando il contributo di
professionisti che non solo svolgono attività accademica, ma sono anche
attivamente impegnati sul campo. Penso al Dott. Alessandro Gamba e alla sua
grande esperienza investigativa, penso al Prof. Matteo Borrini, che è Direttore
del Corso di Laurea in Antropologia Forense della John Moores University di
Liverpool. Penso all’Avv. Gabriele Satta, Presidente della Camera Penale di
Sassari, e a tutti gli altri grandi professionisti con cui abbiamo lavorato.
Avrete anche notato che le nostre collaborazioni con associazioni e gruppi vari
sono state limitatissime. Ciò perché abbiamo sempre cercato di impostare
eventuali collaborazioni sulla condivisione di principi di onestà intellettuale
e scientificità. Per questo abbiamo collaborato con Università, Ordini
professionali e con un’unica associazione che è Nemesi (che si occupa di
ricerca persone scomparse e cadaveri con ausilio di Unità cinofile). Fino ad
oggi il bilancio è positivo! I
nostri allievi ci hanno reso orgogliosi con importanti risultati accademici e
professionali. Tutto ciò, però, è solo l’inizio, c’è ancora tanto da fare e da
migliorare e il nostro scopo è programmare percorsi sempre più strutturati,
basati sulla multidisciplinarietà e orientati al contesto internazionale. Gli
ostacoli sono di due tipi:
- quelli materiali del reperimento delle risorse necessarie a sviluppare progetti di grandi dimensioni,
- quelli del mondo della criminologia, che purtroppo si presta a storture, semplificazioni e mistificazioni mediatiche che diminuiscono la credibilità generale.
Troppa
improvvisazione da parte di soggetti che promuovono un’immagine del
“criminologo a trecentosessanta gradi” che somiglia più all’opinionista, che
allo scienziato. La criminologia è ampia e comprende una quantità di discipline
che devono essere oggetto di approfondimento e specializzazione e questo è il
primo messaggio che voglio far passare! Non esiste il “CRIMINOLOGO” che sa di
tutto e su tutto si esprime, esiste lo specialista che si occupa di una
disciplina che rientra nel campo della criminologia. Resta inteso che non ho
nulla contro la TV, né contro gli opinionisti, che fanno il loro lavoro in modo,
a volte, egregio. L’importante è che l’opinionista non sconfini in ambito
forense o investigativo!
Quali sono gli eventi che
avete in programma per i prossimi mesi? Come si può sostenervi concretamente?
Gli
eventi in programma per il momento sono due:
- il 18 Ottobre a Roma Il III Convegno Nazionale Ophir sul Mostro di Firenze
- il 23 e 24 Ottobre il Corso di 20 ore INSIDE CRIME SCENE: approfondimento BPA a Sassari.
Le
informazioni per le iscrizioni si possono richiedere all’email: smophirconsulting@gmail.com
oppure chiamando al 3779872877 o nella pagina Facebook: Ophir Criminology. La
scheda di iscrizione e il programma si possono anche scaricare dal sito: www.ophir-criminology.it
Cosa
fare per sostenerci? Non lo so, noi continuiamo a fare il nostro lavoro al
meglio e il maggior sostegno è vedere che la cultura scientifica e
criminologica si diffonde. La cosa che davvero ci sostiene sono i risultati dei
nostri allievi, che mi auguro siano sempre più numerosi e motivati!
Raccontaci un episodio,
un aneddoto, una storia legata alla realtà di Ophir Criminology che è rimasta
particolarmente impressa nella tua memoria e ti ha fatto comprendere che stavi
percorrendo la strada giusta.
Bella
domanda! Quasi ogni evento rappresenta una conferma che questa è la strada
giusta… per essere sinceri è l’unica strada. Purtroppo, o per fortuna, le cose
che facciamo sono condizionate da ciò che siamo e dunque l’avventura di Ophir
rappresenta ciò che io, la responsabile organizzativa (Dott.ssa Felicina Della
Vecchia) e tutti quelli che sono parte della famiglia, siamo. La strada è
giusta perché è naturale… Episodi ce ne sono tantissimi. Mi vengono in mente le
volte che studenti in corso di formazione universitaria (e anche più giovani)
mi hanno scritto dicendo di aver preso decisioni importanti sul proprio futuro
formativo grazie anche a ciò che hanno visto ai nostri corsi. Mi vengono in
mente risultati eccezionali nati nella collaborazione con Nemesi nella ricerca
di persone scomparse, grazie ad un approccio multidisciplinare e integrato. E
soprattutto penso all’atmosfera che vivo nei nostri eventi… un’atmosfera seria
e rigorosa, ma allo stesso rilassata e distesa: penso che chi fa un lavoro serio non può prendersi troppo sul serio! Spesso
incontro personaggi che di lavoro “interpretano il ruolo del professionista”,
con espressioni accigliate e con l’aggressività di chi ha tanto tempo e tante
energie da spendere in autopromozione. In sintesi Ophir è il luogo nel quale
chi lavora (o vorrebbe lavorare) con gli aspetti più oscuri della natura e del
comportamento umano, può trovarsi in una via di confine nella quale condividere
il proprio sapere e le proprie esperienze lontano dai luoghi comuni e dalle
parodie autoreferenziali da fiction.
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