sabato 10 ottobre 2015

Maria Clausi: Bullismo e Solitudine nella nostra Società


Alfredo è un adolescente confuso. Dall’infanzia, all’adolescenza, passando attraverso la violenza del bullismo, l’alienazione della solitudine e la triste indifferenza degli adulti che lo circondando, senza comprenderlo, vediamo Alfredo crescere e diventare adulto sulle pagine di un libro forte e avvincente. “L’escluso” di Maria Clausi, edito da Lettere Animate, è un romanzo diretto e interessante, che riesce ad affrescare le difficoltà di un giovane in un Sud Italia complesso, nel quale si percepisce tutta la fatica di farsi strada in una realtà dove è difficile costruirsi nuove prospettive e che, quindi, porta i più deboli, e non solo, a farsi illudere dall’ascendente negativo delle cattive compagnie. Quello di Maria Clausi è un importante tentativo di denuncia di alcune piaghe delle nostra attuale società, conosciute, ma mai troppo approfondite, attraverso la potenza della narrativa e gli occhi di personaggi che, seppure di fantasia, hanno il profumo della realtà. Lo stile è ancora acerbo e ingenuo in alcuni punti, ma la struttura del romanzo è buona e il genuino coraggio dell’autrice è encomiabile. Ci auguriamo davvero che il suo tentativo di racconto sociale di ciò che ben conosce la porti lontano, in un viaggio del quale siamo fieri di aver fatto parte.


Adolescenti e bullismo, discriminazioni e criminalità: questi sono solo alcuni dei temi toccati ne “L’escluso”, edito da Lettere Animate. Raccontaci la genesi del tuo romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura?

I miei romanzi sono sempre ispirati alla realtà e questo romanzo, in particolare, vuole raccontare delle storie realmente accadute, anche se, naturalmente, sono state “ritoccate” con l’aiuto della fantasia. Ciò che mi ispira è la realtà che conosco o che ho conosciuto direttamente, ma anche mediante i racconti di persone vere.

Da dove nasce la tua esigenza di scrivere? Che autrice sei: segui l’ispirazione in ogni momento della giornata o hai un metodo preciso al quale non rinunci mai?

Sento l’esigenza di scrivere sin da quando ero una bambina e tale esigenza nasce dal grande desiderio di raccontare. Attualmente la mia necessità di scrivere nasce dall’urgenza di denunciare determinati mali che affliggono la società contemporanea. Sento forte il bisogno di far conoscere certe realtà, di far conoscere la condizione di molte persone, di far conoscere delle ingiustizie. Sperando di non apparire presuntuosa, penso di potermi definire come una scrittrice verista del passato: una scrittrice che racconta e denuncia la realtà del suo tempo. Tuttavia, non è solo il bisogno di denunciare certe storture che mi spinge a scrivere: la necessità di scrivere è dettata anche dal grande desiderio di parlare di Dio, del significato della nostra esistenza, di una vita oltre questa vita…
Scrivo quando ho il tempo di farlo perché nella vita quotidiana sono occupata anche da altri impegni, ma quando mi siedo davanti al computer non ho bisogno di pensare: scrivo in modo fluido e continuo, come se ci fosse qualcuno accanto a me che stesse facendo un dettato!

Chi è Alfredo, il protagonista del tuo libro? Come lo definiresti e, in generale, come delinei i personaggi delle tue storie?

Alfredo è un personaggio creato dalla mia fantasia, ma ispirato a diverse persone reali. In Alfredo, dunque, si racchiudono le storie, i pensieri ed il carattere di più persone. La casa in cui Alfredo vive è una casa reale, così come assolutamente reali sono i posti che vengono descritti ed in cui il personaggio vive e si muove.

Per saper scrivere bene occorre, certamente, leggere tanto: che libro c’è sul tuo comodino? Che generi preferisci?

Io amo tantissimo leggere. Il mio scrittore preferito è Dostoevskij. Lo ritengo uno dei più grandi scrittori della letteratura mondiale di tutti i tempi. Il genere che preferisco è la narrativa, ma leggo anche Freud, libri di filosofia e testi religiosi o che approfondiscono temi religiosi.

A cosa stai lavorando attualmente? Raccontaci quali sono i tuoi programmi per il futuro.


Sto scrivendo un romanzo che analizza il mondo della giustizia e che, come gli altri romanzi, ha lo scopo di far conoscere determinate realtà e di denunciare tutto ciò che di “guasto” c’è in questo mondo che, secondo me, è sconosciuto a molti. Il mio programma per il futuro è quello di continuare a scrivere e il mio desiderio è che in molti possano leggere le mie opere.

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