mercoledì 16 maggio 2018

Fatti i fatti tuoi! ha fatto goal: Giulia Ianni, in ricordo di mio fratello, Antonio



Mancano ormai poche settimane alla chiusura del Campionato e, con un pizzico di scaramanzia, come spesso accade sul campo da gioco, anche l’avventura di “Fatti i fatti tuoi!” al fianco dell’A.S.D. Antonio Ianni volge al termine. Dopo esserci fatti raccontare da Maurizio D’Onofrio cosa significa essere il Presidente di una squadra di calcio di Terza Categoria e da alcuni dei componenti della squadra quali sono i loro sogni e le motivazioni che li spingono a scendere in campo ogni domenica anche in ricordo di Antonio, abbiamo voluto chiedere a Giulia Ianni, sorella di Antonio, chi fosse per lei suo fratello e cosa rappresenti oggi, per la sua famiglia, l’impegno della squadra che porta il suo nome per tenerne viva la memoria.
Ultima di tre fratelli, oggi quasi ventenne, Giulia conserva un ricordo molto tenero di Antonio, fatto della complicità e della spensieratezza dell’infanzia e dell’adolescenza che non sono state spezzate neppure dalla drammaticità del destino. Tutta la famiglia, infatti, è stata sin da subito coinvolta nel progetto di fondazione e creazione della squadra dedicata ad Antonio e soprattutto Giulia segue i ragazzi in campo, facendo il tifo dagli spalti ogni volta che le è possibile e sostenendoli anche sui Social. Questa vicinanza dei compagni e degli amici di Antonio a tutta la famiglia Ianni ha contribuito e contribuisce quotidianamente a riempire un vuoto che mai sarà possibile colmare del tutto, ma che, grazie a questa iniziativa, viene affrontato col coraggio e col sorriso che contraddistinguevano lo stesso Antonio.
Come ci ha raccontato Giulia, l’assenza di Antonio è solo fisica, perché il suo spirito, oltre che nei cuori di tutti i suoi familiari, è presente ogni domenica, grazie al valore e all’anima sportiva dei suoi compagni, su quei campi da gioco che per lui hanno rappresentato non solo un passatempo, ma una vera e propria ragione di vita.


Quando una vita viene spezzata in modo prematuro, il compito di proteggerne il valore e lo spirito spetta a chi resta. Chi era Antonio? E chi è oggi?

Antonio è mio fratello. Parlo al presente da sempre, perché l'assenza è soltanto fisica. I suoi compagni lo hanno già descritto in modo perfetto: un ragazzo completo in tutto e per tutto, semplice e leale.
Non c'è una definizione esatta, credo che "fratello" sia un concetto difficile quanto bello da spiegare.
Da quando Antonio non c’è più è cambiato tutto, non si può negare, ma la famosa frase che recita: "Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta", è più che veritiera. Le assenze le colma soltanto chi le lascia. È difficile, ma mollare complicherebbe le cose, quindi è "giusto" tenere duro e andare avanti per tutti noi.

La passione per il calcio ha sempre accompagnato Antonio sin da bambino. Qual è stata la vostra reazione come famiglia quando avete saputo che i suoi amici e compagni avrebbero fondato una squadra a lui dedicata?

Quando ci hanno comunicato l'idea della nascita della squadra siamo rimasti colpiti. Io soprattutto ero, e sono, molto contenta. Sono gesti che valgono più di qualsiasi dichiarazione di amore o di amicizia. I fondatori della squadra li conoscevamo già da un po' poiché giocavano con Antonio nel Quadraro e poi nel Capannelle e con loro abbiamo un rapporto speciale da tempo.
Seguiamo la squadra in modo assiduo e abbiamo molto a cuore la situazione.
La squadra principalmente si basa sui principi che caratterizzavano Antonio come calciatore e come persona, cioè l’amicizia, il coraggio e la lealtà verso il prossimo, oltre all’amore per lo sport.
Inutile dire che mi definisco in un certo qual senso la "Mascotte" e il "Capo Ultras" della squadra, perché sono sempre lì a fare il tifo. Prima e dopo le partite soffro quasi quanto i giocatori, da fuori mi si sente!

Tu e tutta la tua famiglia seguite da sempre le vicende della squadra che porta il nome di Antonio: raccontaci un episodio, un aneddoto, una storia che è rimasta particolarmente impressa nel tuo cuore di tifosa in questi anni.

Di episodi rimasti nel cuore ce ne sono tantissimi. Ho così a cuore la squadra e anche tutti i ragazzi, che è difficile preferirne uno, piuttosto che un altro.
Forse però quello più recente e che ancora dà brividi al pensiero è la partita del 17 dicembre, in casa, A.S.D. ANTONIO IANNI contro LUCKY JUNIOR. Andammo in vantaggio, l'esultanza del momento provocò un’emozione forte. Poco dopo, però, arrivò il pareggio, noi in tribuna eravamo nervosi. Quasi allo scadere del primo tempo, l'autore del goal, Stefano, si scontrò con un avversario e cadde a terra. All'inizio ci fu il silenzio, subito dopo sentimmo le urla, l'arbitro fermò il gioco, ci fermammo tutti, attoniti. Ricordo le facce di ciascuno tese per la grande preoccupazione. Stefano dopo svariati minuti venne portato via e disse una cosa importantissima ai ragazzi: "Vincete questa partita", poi uscì in barella con un’espressione mista tra dolore, rabbia e senso di colpa.
Riprese il secondo tempo e i ragazzi scesero in campo con tanta grinta, erano rimasti segnati da ciò che era accaduto. Eravamo tutti con il fiato sospeso.
A 2 a 1 per noi tutti esplosero di gioia. Fu una scena a dir poco da brividi, dalla panchina entrarono tutti in campo, ancora però si respirava aria di tensione, almeno finché non arrivò il terzo goal.
Riuscirono ad accontentare Stefano e soprattutto noi!
Tornammo a casa contenti ma con il dispiacere per ciò che era successo al nostro giocatore.

È il ricordo a mantenere vive le persone che non ci sono più e a dare alle famiglie la forza andare avanti. Qual è il tuo ricordo più vivo di Antonio?

Non ci sono ricordi più forti di altri. Antonio è, e sarà un pensiero continuo e soprattutto forte, un ricordo dopo l’altro. Il suo modo di essere e di fare così prezioso lo rende unico.
Il suo essere affettuoso, onesto, leale, gentile con noi, con gli amici, con i colleghi, con chiunque lo conoscesse. Chiunque lo ricorda in modo positivo, e tutti hanno ricordi bellissimi. Ricordi che hanno un sapore un po' amaro, ma che fanno comunque sorridere, come, siamo certi che lui avrebbe voluto.

Cosa ti auguri per il futuro della squadra A.S.D. Antonio Ianni? Fai un appello a tutti i ragazzi della squadra…

Per il futuro della squadra ci auguriamo il meglio, sia io, che i miei genitori e mia sorella. Come ho già detto, mi sento molto legata alla squadra e con alcuni ragazzi ho un rapporto particolare, soprattutto con Riccardo, l'ex capitano, visto che fa parte della mia famiglia già da un po' di tempo.
Spero che la squadra possa continuare a crescere, e che possa andare più avanti possibile e continuare a darci emozioni di tutti i tipi.
Di appelli ai ragazzi ne ho fatti molti, ne sanno qualcosa dei miei discorsi negli spogliatoi, ho sempre detto le stesse cose, sanno benissimo cosa vogliamo e cosa ci aspettiamo.
Mi sento soltanto di dire loro di giocare e dare sempre il massimo, di rispettare i valori dello sport in cui mio fratello credeva, di metterci impegno e passione, di crederci, di non mollare per nessun motivo al mondo, di dimostrare che possono fare di più, e soprattutto di essere una squadra unita in tutto e per tutto. Voglio molto bene ai ragazzi! Soprattutto perché alcuni di loro mi hanno "adottato". Mi piace scherzare con loro e chiacchierarci e, perché no, anche tirare due calci al pallone ogni tanto. Anche se non sono ai livelli di un dilettante, mi piace giocare nel vero senso della parola. L'ultima cosa che mi sento in dovere di dire ai ragazzi è: CUORE, GRINTA E POLMONI, PAURA DI NESSUNO! FORZA ASD ANTONIO IANNI SEMPRE E COMUNQUE!



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