Mancano
ormai poche settimane alla chiusura del Campionato e, con un pizzico di
scaramanzia, come spesso accade sul campo da gioco, anche l’avventura di “Fatti
i fatti tuoi!” al fianco dell’A.S.D. Antonio Ianni volge al termine. Dopo
esserci fatti raccontare da Maurizio D’Onofrio cosa significa essere il
Presidente di una squadra di calcio di Terza Categoria e da alcuni dei
componenti della squadra quali sono i loro sogni e le motivazioni che li
spingono a scendere in campo ogni domenica anche in ricordo di Antonio, abbiamo
voluto chiedere a Giulia Ianni, sorella di Antonio, chi fosse per lei
suo fratello e cosa rappresenti oggi, per la sua famiglia, l’impegno della
squadra che porta il suo nome per tenerne viva la memoria.
Ultima
di tre fratelli, oggi quasi ventenne, Giulia conserva un ricordo molto tenero di
Antonio, fatto della complicità e della spensieratezza dell’infanzia e
dell’adolescenza che non sono state spezzate neppure dalla drammaticità del
destino. Tutta la famiglia, infatti, è stata sin da subito coinvolta nel
progetto di fondazione e creazione della squadra dedicata ad Antonio e
soprattutto Giulia segue i ragazzi in campo, facendo il tifo dagli spalti ogni
volta che le è possibile e sostenendoli anche sui Social. Questa vicinanza dei
compagni e degli amici di Antonio a tutta la famiglia Ianni ha contribuito e
contribuisce quotidianamente a riempire un vuoto che mai sarà possibile colmare
del tutto, ma che, grazie a questa iniziativa, viene affrontato col coraggio e
col sorriso che contraddistinguevano lo stesso Antonio.
Come
ci ha raccontato Giulia, l’assenza di Antonio è solo fisica, perché il suo
spirito, oltre che nei cuori di tutti i suoi familiari, è presente ogni
domenica, grazie al valore e all’anima sportiva dei suoi compagni, su quei
campi da gioco che per lui hanno rappresentato non solo un passatempo, ma una
vera e propria ragione di vita.
Quando una vita viene
spezzata in modo prematuro, il compito di proteggerne il valore e lo spirito
spetta a chi resta. Chi era Antonio? E chi
è oggi?
Antonio
è mio fratello. Parlo al presente da
sempre, perché l'assenza è soltanto fisica. I suoi compagni lo hanno già
descritto in modo perfetto: un ragazzo completo in tutto e per tutto, semplice
e leale.
Non
c'è una definizione esatta, credo che "fratello" sia un concetto difficile
quanto bello da spiegare.
Da
quando Antonio non c’è più è cambiato tutto, non si può negare, ma la famosa
frase che recita: "Nessuno muore
finché vive nel cuore di chi resta", è più che veritiera. Le assenze
le colma soltanto chi le lascia. È difficile, ma mollare complicherebbe le
cose, quindi è "giusto" tenere duro e andare avanti per tutti noi.
La passione per il calcio
ha sempre accompagnato Antonio sin da bambino. Qual è stata la vostra reazione
come famiglia quando avete saputo che i suoi amici e compagni avrebbero fondato
una squadra a lui dedicata?
Quando
ci hanno comunicato l'idea della nascita della squadra siamo rimasti colpiti. Io
soprattutto ero, e sono, molto contenta. Sono gesti che valgono più di
qualsiasi dichiarazione di amore o di amicizia. I fondatori della squadra li
conoscevamo già da un po' poiché giocavano con Antonio nel Quadraro e poi nel
Capannelle e con loro abbiamo un rapporto speciale da tempo.
Seguiamo
la squadra in modo assiduo e abbiamo molto a cuore la situazione.
La
squadra principalmente si basa sui principi che caratterizzavano Antonio come
calciatore e come persona, cioè l’amicizia, il coraggio e la lealtà verso il
prossimo, oltre all’amore per lo sport.
Inutile
dire che mi definisco in un certo qual senso la "Mascotte" e il
"Capo Ultras" della squadra, perché sono sempre lì a fare il tifo. Prima
e dopo le partite soffro quasi quanto i giocatori, da fuori mi si sente!
Tu e tutta la tua
famiglia seguite da sempre le vicende della squadra che porta il nome di
Antonio: raccontaci un episodio, un aneddoto, una storia che è rimasta
particolarmente impressa nel tuo cuore di tifosa
in questi anni.
Di
episodi rimasti nel cuore ce ne sono tantissimi. Ho così a cuore la squadra e
anche tutti i ragazzi, che è difficile preferirne uno, piuttosto che un altro.
Forse
però quello più recente e che ancora dà brividi al pensiero è la partita del 17
dicembre, in casa, A.S.D. ANTONIO IANNI contro LUCKY JUNIOR. Andammo in
vantaggio, l'esultanza del momento provocò un’emozione forte. Poco dopo, però,
arrivò il pareggio, noi in tribuna eravamo nervosi. Quasi allo scadere del
primo tempo, l'autore del goal, Stefano, si scontrò con un avversario e cadde a
terra. All'inizio ci fu il silenzio, subito dopo sentimmo le urla, l'arbitro
fermò il gioco, ci fermammo tutti, attoniti. Ricordo le facce di ciascuno tese
per la grande preoccupazione. Stefano dopo svariati minuti venne portato via e
disse una cosa importantissima ai ragazzi: "Vincete questa partita",
poi uscì in barella con un’espressione mista tra dolore, rabbia e senso di
colpa.
Riprese
il secondo tempo e i ragazzi scesero in campo con tanta grinta, erano rimasti
segnati da ciò che era accaduto. Eravamo tutti con il fiato sospeso.
A
2 a 1 per noi tutti esplosero di gioia. Fu una scena a dir poco da brividi,
dalla panchina entrarono tutti in campo, ancora però si respirava aria di tensione,
almeno finché non arrivò il terzo goal.
Riuscirono
ad accontentare Stefano e soprattutto noi!
Tornammo
a casa contenti ma con il dispiacere per ciò che era successo al nostro
giocatore.
È il ricordo a mantenere
vive le persone che non ci sono più e a dare alle famiglie la forza andare
avanti. Qual è il tuo ricordo più vivo di Antonio?
Non
ci sono ricordi più forti di altri. Antonio è, e sarà un pensiero continuo e
soprattutto forte, un ricordo dopo l’altro. Il suo modo di essere e di fare
così prezioso lo rende unico.
Il
suo essere affettuoso, onesto, leale, gentile con noi, con gli amici, con i
colleghi, con chiunque lo conoscesse. Chiunque lo ricorda in modo positivo, e
tutti hanno ricordi bellissimi. Ricordi che hanno un sapore un po' amaro, ma
che fanno comunque sorridere, come, siamo certi che lui avrebbe voluto.
Cosa ti auguri per il
futuro della squadra A.S.D. Antonio Ianni? Fai un appello a tutti i ragazzi
della squadra…
Per
il futuro della squadra ci auguriamo il meglio, sia io, che i miei genitori e
mia sorella. Come ho già detto, mi sento molto legata alla squadra e con alcuni
ragazzi ho un rapporto particolare, soprattutto con Riccardo, l'ex capitano,
visto che fa parte della mia famiglia già da un po' di tempo.
Spero
che la squadra possa continuare a crescere, e che possa andare più avanti
possibile e continuare a darci emozioni di tutti i tipi.
Di
appelli ai ragazzi ne ho fatti molti, ne sanno qualcosa dei miei discorsi negli
spogliatoi, ho sempre detto le stesse cose, sanno benissimo cosa vogliamo e
cosa ci aspettiamo.
Mi
sento soltanto di dire loro di giocare e dare sempre il massimo, di rispettare
i valori dello sport in cui mio fratello credeva, di metterci impegno e
passione, di crederci, di non mollare per nessun motivo al mondo, di dimostrare
che possono fare di più, e soprattutto di essere una squadra unita in tutto e
per tutto. Voglio molto bene ai ragazzi! Soprattutto perché alcuni di loro mi
hanno "adottato". Mi piace scherzare con loro e chiacchierarci e,
perché no, anche tirare due calci al pallone ogni tanto. Anche se non sono ai
livelli di un dilettante, mi piace giocare nel vero senso della parola. L'ultima
cosa che mi sento in dovere di dire ai ragazzi è: CUORE, GRINTA E POLMONI,
PAURA DI NESSUNO! FORZA ASD ANTONIO IANNI SEMPRE E COMUNQUE!
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