domenica 3 luglio 2016

Daniela Volonté: di lunedì tutto può accadere!


C’è chi lo chiama caso e chi preferisce chiamarlo destino, ma una cosa è certa: nessuno si aspetta che un lunedì come un altro possa cambiargli per sempre la vita. Quando Greta e Patrik si conoscono, non potrebbero essere più diversi: tanto è rigida e severa lei, quanto è solare e spontaneo lui. A farli incontrare, tuttavia, sarà l’ingrato compito, affidato a Greta dai dirigenti dell’azienda per cui lavora Patrik, di risollevare le sorti della società in crisi attraverso un ridimensionamento del personale. Greta, infatti, altro non è che una cosiddetta tagliatrice di teste, una figura tristemente sempre più presente nel disastrato mondo del lavoro di oggi, la quale, osservando le aziende dall’esterno, dovrebbe essere in grado di licenziarne gli impiegati, contenendo le loro imprevedibili reazioni. Nel mirino di Greta c’è proprio Patrik, giovane e brillante ingegnere che, col suo curriculum di tutto rispetto, avrebbe ottime possibilità di trovare un nuovo impiego. Dopo il brusco licenziamento, però, Patrik, che ha ribattezzato Greta “la Lady di ferro”, riversando in lei tutta la sua frustrazione, fatica ad abituarsi alla sua nuova vita da disoccupato che è stato anche mollato dalla fidanzata senza tanti complimenti. L’occasione di riscattarsi, tuttavia, sembra presentarsi durante una breve vacanza, quando Patrik incontra proprio Greta, la donna che ha ribaltato la sua vita e ha tutta l’intenzione di prendersi la sua rivincita. Tra imprevedibili battibecchi ed esilaranti peripezie, Patrik scoprirà che, sotto a quella corazza apparentemente infrangibile, Greta nasconde una personalità tenera e sensibile che desidera solo essere amata.
Se, come me, avete letteralmente divorato “Buonanotte amore mio” e “L’amore è uno sbaglio straordinario”, non potete lasciarvi sfuggire “Non chiamarmi di lunedì”, Newton Compton, il nuovo romanzo di Danielà Volonté. Nato dal passaparola e dall’affetto dei numerosissimi lettori che l’hanno sempre sostenuta, il successo di questa giovane autrice, dallo stile limpido e brillante, sembra realmente non conoscere ostacoli. A ogni nuovo libro, oltre a tutti gli ingredienti che l’hanno resa celebre, quali la dettagliata caratterizzazione dei personaggi e l’immediatezza dei dialoghi, Daniela Volonté riesce a coniugare nuovi elementi di grande interesse, come, in questo caso, il disincantato e ironico spaccato di un mercato del lavoro sempre più alienante, destinato, a volte, a inghiottirci in un vortice che rischia di farci perdere il senso e l’importanza delle piccole cose, come avere qualcuno accanto in grado di leggerci dentro a prescindere dal nostro curriculum.



Chi ha apprezzato le avventure di Valentina e Melissa, non potrà che innamorarsi follemente di Greta, la protagonista del tuo nuovo libro, “Non chiamarmi di lunedì”, Newton Compton. Raccontaci la genesi di questo romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura?

Questo romanzo parte da una delle tante notizie che hanno costellato i giornali in questi anni: la crisi economica e le ristrutturazioni aziendali. Spesso prendo spunto dalla vita reale e poi, attorno a questo, scrivo la trama, magari agganciando tutto ad altri fatti o idee che mi sono appuntata durante i mesi precedenti.

Dopo il presuntuoso James e il sognatore Riccardo, chi è Patrik, il protagonista maschile del tuo ultimo libro? Come lo definiresti e, in generale, come delinei i personaggi maschili delle tue storie d’amore?

Patrik è il personaggio meno tormentato tra quelli di cui ho scritto. È il più semplice a livello caratteriale, per questo, invece, ho voluto attribuirgli un aspetto particolare con un mix di colori inusuale. È un ragazzo che potrebbe essere seduto dietro di noi al cinema o durante un viaggio in treno. Una persona che vive una quotidianità fatta di bollette da pagare, decisioni da prendere, una rete di relazioni familiari con cui fare i conti. È il personaggio meno travagliato che ho descritto e quindi è stato semplice delinearlo. In generale ho notato che le protagoniste di cui scrivo hanno sempre delle caratteristiche piuttosto comuni tra loro (una dolcezza conclamata o latente, una certa caparbietà), ma con i maschi tendo a spaziare di più. Mi piace giocare di più con le figure maschili, anche se per me sono più difficili da gestire in fase di scrittura.

Il rosa è, senza dubbio, il genere che ti più congeniale: che autrice sei? Quando e da dove nasce il tuo bisogno di scrivere?

Ho iniziato a scrivere da poco, dal 2013, perché ero in un momento della mia vita in cui tutto sfuggiva al mio controllo e avevo bisogno di creare un mondo in cui fossi io a dettare le regole. Ho iniziato a scrivere rosa, perché mi piace leggere rosa. E nei miei libri metto tutto quello che vorrei trovare in un libro… o almeno ci provo. Ad esempio, amo leggere i doppi punti di vista scritti in prima persona, e infatti i miei romanzi sono tutti così.

Per saper scrivere bene, occorre certamente leggere tanto: che libro c’è sul tuo comodino? Che generi e quali autori preferisci?

Io non so se rientro tra coloro che scrivono bene o meno, so solo che metto il mio impegno e non smetto mai di “studiare”. L’ultimo libro letto, sottolineato e riassunto, è il libro di Grammatica contemporanea di Giuseppe Patota.
In generale amo i romance, anche se non ho un autore preferito, ma ho tanti libri che mi sono rimasti nel cuore e spesso torno a rileggerne dei pezzettini. Le storie che non fanno proprio per me sono i gialli, mentre ultimamente sto riscoprendo i fantasy.

A cosa stai lavorando attualmente? Svelaci quali sono i tuoi progetti per il futuro.

Attualmente sono impegnata nella stesura di un libro a quattro mani con Sylvia Kant, una collega fantastica che ha scritto “Prova ad amarmi” e “Prova ad amarmi ancora”. Si tratta di una cosa nuova per me, perché sarà un erotico e molto probabilmente utilizzerò uno pseudonimo per distinguere questo romanzo dal mio solito filone che è il romance. Inoltre con Newton dovrebbero uscire altri tre libri, tra cui un racconto lungo solo in versione ebook, però non ho idea delle tempistiche dato che dipendono dalla casa editrice. Grazie per la bella chiacchierata e per il tempo che mi hai dedicato!


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