Jason
è un giovane insegnante dell’Università di Philadelphia, ma non è un ragazzo
come tutti gli altri. Dietro alla sua insospettabile figura si nasconde
un’identità segreta: Jason altri non è che Lampo Oscuro, un supereroe
decisamente sui generis. Lampo Oscuro,
infatti, è tutt’altro che invincibile: non ha costume, né mantello, è
vulnerabile e può provare dolore come qualsiasi altro essere umano. L’unica
facoltà che possiede è quella di percepire la paura delle persone in pericolo e
di tele-trasportarsi da loro per difenderle, sostenuto più dall’incoscienza e
dal coraggio, che da veri e propri superpoteri. Accanto a Jason ci sono Peter,
l’amico di sempre, e Renée, la ragazza di cui è innamorato, compagni di vita e
di avventura soprattutto nella lotta contro Heinz, un crudele nemico dal quale
difendersi con tutta l’astuzia possibile. Riuscirà Lampo Oscuro a vincere la
sua battaglia contro le forze oscure che
si celano nella stessa natura umana, a costo di mettere in discussione persino
sé stesso? Per scoprirlo non vi resta che leggere “Lampo Oscuro”, Lettere
Animate, il primo originale romanzo dell’emergente Matteo Silanus. L’idea di creare un supereroe 2.0 senza dei veri e propri superpoteri, oltre al proprio
profondo senso di umanità, è innovativa e divertente, al di là dello stile
dell’autore ancora acerbo e della struttura del romanzo non sempre scorrevole.
L’introspezione del protagonista e di aiutanti e antagonisti, pur nello schema
tipico del fumetto, è profonda e intrigante e il ritmo incalzante dei dialoghi
rende quest’opera prima un interessante esperimento che ci auguriamo abbia
presto un seguito.
Un supereroe tutt’altro
che invincibile che impara a convivere con degli inaspettati superpoteri,
facendo i conti anche con le debolezze della natura umana: sono questi gli
elementi di “Lampo Oscuro”, Lettere Animate. Raccontaci la genesi di questo romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura?
Da
sempre sono appassionato di fumetti che abbiano per protagonisti supereroi,
però, ultimamente, mi è capitato spesso di pensare che i personaggi di queste
storie siano talmente forti, talmente invicibili, talmente “super”, che si
finisce per perdere parte dell’emozione che caratterizzava i loro ruoli al
principio. Insomma, per farla semplice, credo che se un supereroe non corre
nessun rischio, allora perde di significato quella che è, a mio parere, la cosa
più importante: la sua fermezza nel sacrificare tutto per raggiungere il suo
scopo.
Chi è Jason, alias Lampo
Oscuro, il supereroe alle prime armi, protagonista del tuo libro? Come lo
definiresti e, in generale, come delinei personaggi dei tuoi romanzi?
Jason
è un ragazzo come tanti: ha dei traumi infantili che a volte lo tormentano, una
vita sociale e lavorativa in linea coi tempi moderni, una “cotta” non
corrisposta... Ma ció che lo caratterizza maggiormente, credo, sia la sua
voglia di essere riconosciuto, o meglio di lasciare un segno, che sia
attraverso le sue lezioni all’università o attraverso le sue azioni nei panni
di Lampo Oscuro.
Che autore sei: segui
l’ispirazione in qualunque momento della giornata o hai un metodo collaudato al
quale non puoi rinunciare? Quando e da dove nasce il tuo bisogno di scrivere?
Non
mi definirei un autore vero e proprio,
semmai un ragazzo appassionato di libri, che ha sempre desiderato scrivere qualcosa
di suo e che, spinto da alcune sue fantasie, è riuscito a creare una piccola
storia, poi fortunatamente convertita in un libro.
Per saper scrivere bene,
occorre, senza dubbio, lettere tanto: che generi e quali autori prediligi? Che
libro c’è sul tuo comodino?
Effettivamente
leggo abbastanza, anche se non so se questo si evinca dal mio livello di
scrittura, alquanto acerbo. Per quanto riguarda i generi, spazio dal fantasy al
filosofico, alllo storico. Tra i miei autori preferiti non posso non menzionare
Paulo Coelho e Anthony de Mello.
A cosa stai lavorando
attualmente? Svelaci quali sono i tuoi programmi per il futuro.
Come
ho detto prima, il mio sogno era di scrivere qualcosa e per ora posso
considerarmi soddisfatto. Sono sicuro che nei prossimi anni riprenderó la penna
in mano, anzi sarebbe meglio dire la tastiera del PC, e scriveró qualcos’altro,
ma non saprei dirlo con certezza. Se avró qualcosa da raccontare, qualcosa che
mi interessi e mi colpisca personalmente, lo scriveró senza dubbio.
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