domenica 26 giugno 2016

Matteo Silanus: il mio supereroe senza superpoteri

Jason è un giovane insegnante dell’Università di Philadelphia, ma non è un ragazzo come tutti gli altri. Dietro alla sua insospettabile figura si nasconde un’identità segreta: Jason altri non è che Lampo Oscuro, un supereroe decisamente sui generis. Lampo Oscuro, infatti, è tutt’altro che invincibile: non ha costume, né mantello, è vulnerabile e può provare dolore come qualsiasi altro essere umano. L’unica facoltà che possiede è quella di percepire la paura delle persone in pericolo e di tele-trasportarsi da loro per difenderle, sostenuto più dall’incoscienza e dal coraggio, che da veri e propri superpoteri. Accanto a Jason ci sono Peter, l’amico di sempre, e Renée, la ragazza di cui è innamorato, compagni di vita e di avventura soprattutto nella lotta contro Heinz, un crudele nemico dal quale difendersi con tutta l’astuzia possibile. Riuscirà Lampo Oscuro a vincere la sua battaglia contro le forze oscure che si celano nella stessa natura umana, a costo di mettere in discussione persino sé stesso? Per scoprirlo non vi resta che leggere “Lampo Oscuro”, Lettere Animate, il primo originale romanzo dell’emergente Matteo Silanus. L’idea di creare un supereroe 2.0 senza dei veri e propri superpoteri, oltre al proprio profondo senso di umanità, è innovativa e divertente, al di là dello stile dell’autore ancora acerbo e della struttura del romanzo non sempre scorrevole. L’introspezione del protagonista e di aiutanti e antagonisti, pur nello schema tipico del fumetto, è profonda e intrigante e il ritmo incalzante dei dialoghi rende quest’opera prima un interessante esperimento che ci auguriamo abbia presto un seguito.



Un supereroe tutt’altro che invincibile che impara a convivere con degli inaspettati superpoteri, facendo i conti anche con le debolezze della natura umana: sono questi gli elementi di “Lampo Oscuro”, Lettere Animate. Raccontaci la genesi di questo romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura?

Da sempre sono appassionato di fumetti che abbiano per protagonisti supereroi, però, ultimamente, mi è capitato spesso di pensare che i personaggi di queste storie siano talmente forti, talmente invicibili, talmente “super”, che si finisce per perdere parte dell’emozione che caratterizzava i loro ruoli al principio. Insomma, per farla semplice, credo che se un supereroe non corre nessun rischio, allora perde di significato quella che è, a mio parere, la cosa più importante: la sua fermezza nel sacrificare tutto per raggiungere il suo scopo.

Chi è Jason, alias Lampo Oscuro, il supereroe alle prime armi, protagonista del tuo libro? Come lo definiresti e, in generale, come delinei personaggi dei tuoi romanzi?

Jason è un ragazzo come tanti: ha dei traumi infantili che a volte lo tormentano, una vita sociale e lavorativa in linea coi tempi moderni, una “cotta” non corrisposta... Ma ció che lo caratterizza maggiormente, credo, sia la sua voglia di essere riconosciuto, o meglio di lasciare un segno, che sia attraverso le sue lezioni all’università o attraverso le sue azioni nei panni di Lampo Oscuro.
  
Che autore sei: segui l’ispirazione in qualunque momento della giornata o hai un metodo collaudato al quale non puoi rinunciare? Quando e da dove nasce il tuo bisogno di scrivere?

Non mi definirei un autore vero e proprio, semmai un ragazzo appassionato di libri, che ha sempre desiderato scrivere qualcosa di suo e che, spinto da alcune sue fantasie, è riuscito a creare una piccola storia, poi fortunatamente convertita in un libro.

Per saper scrivere bene, occorre, senza dubbio, lettere tanto: che generi e quali autori prediligi? Che libro c’è sul tuo comodino?

Effettivamente leggo abbastanza, anche se non so se questo si evinca dal mio livello di scrittura, alquanto acerbo. Per quanto riguarda i generi, spazio dal fantasy al filosofico, alllo storico. Tra i miei autori preferiti non posso non menzionare Paulo Coelho e Anthony de Mello.

A cosa stai lavorando attualmente? Svelaci quali sono i tuoi programmi per il futuro.


Come ho detto prima, il mio sogno era di scrivere qualcosa e per ora posso considerarmi soddisfatto. Sono sicuro che nei prossimi anni riprenderó la penna in mano, anzi sarebbe meglio dire la tastiera del PC, e scriveró qualcos’altro, ma non saprei dirlo con certezza. Se avró qualcosa da raccontare, qualcosa che mi interessi e mi colpisca personalmente, lo scriveró senza dubbio.


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