A
chi non è capitato, almeno una volta, di alzare gli occhi al cielo, magari in
una bella notte stellata, e di credere di aver visto qualcosa di strano? Luci, dischi, velivoli dalle forme stravaganti:
nient’altro che UFO, oggetti volanti non identificati, come recita la sigla
inglese. Letteratura, cinema, televisione: questi fenomeni, ancora inspiegabili
dal punto di vista scientifico, infiammano la nostra immaginazione da oltre
mezzo secolo, senza contare le sorprendenti testimonianze che sembrano risalire
perfino alle pitture rupestri. E mentre gli avvistamenti si moltiplicano in
tutto il Mondo, la scienza sta ancora cercando una spiegazione razionale,
tentando di rispondere a un quesito che molti di noi si pongono ormai da tempo:
siamo davvero soli nell’Universo? E se qualche forma di vita aliena ci stesse spiando? Senza dubbio, per cercare delle
risposte a queste domande, occorre indagare con la mente sgombra da pregiudizi,
ma anche con la precisione di chi conosce e applica rigorosamente il metodo
scientifico.
Dopo
quasi quarant’anni di investigazioni sul campo, Antonio Chiumiento, ufologo
esperto, ma anche uomo di scienza di grande preparazione, ha accumulato una
notevole esperienza in materia. Ha all’attivo numerose pubblicazioni, nate, per
lo più, dal racconto di tutte le testimonianze a lui rese da persone comuni che
hanno assistito in prima persona a fenomeni apparentemente inspiegabili e hanno
cercato di documentarli col suo aiuto. La dedizione di Antonio Chiumiento verso
la ricerca di un’interpretazione di questi fatti ancora ignoti è totale. I suoi
testi, talvolta anche tradotti all’estero, sono essenziali e privi di quei banali
sensazionalismi che hanno reso poco credibili altri autori che si sono occupati
di questa tematica. La sua onestà intellettuale e il suo entusiasmo fanno di
Antonio Chiumiento il primo critico di sé stesso, come solo i veri studiosi
sanno essere: uomini in grado di comprendere che il reale valore delle risposte
ottenute si cela in tutte le domande alle quali abbiamo ancora il desiderio di
rispondere.
Cosa ha portato un uomo
di scienza come lei a dedicarsi all’Ufologia? Da dove nasce questa esigenza?
Questa
esigenza ha origine dal semplice fatto che non si può formulare un giudizio su
una determinata tematica, senza indagare seriamente su di essa e, di
conseguenza, senza conoscerla approfonditamente. Nell'ormai lontano 1977,
presso l'Università degli Studi di Trieste, iniziò uno scambio di opinioni
sugli UFO tra gli studenti di alcune facoltà. Praticamente tutti, tranne me,
dissero, con un evidente preconcetto, che si trattava solo di allucinazioni, di
sogni ad occhi aperti, dando tante spiegazioni convenzionali. Io, invece,
affermai che bisognava indagare, indagare e ancora indagare, con una
determinata metodologia d'inchiesta, sulle segnalazioni fatte, ovviamente, da
persone attendibili, prima di formulare una qualsivoglia opinione. Da qui, in
buona sostanza, iniziò il mio ormai lungo cammino investigativo e divulgativo.
A breve saranno ben trentanove anni che nutro e coltivo questo interesse attivo
nei confronti della fenomenologia ufologica e di quella di strane creature,
verosimilmente provenienti da altrove.
Secondo i suoi studi,
quali sono le prove dell’esistenza di altre forme di vita al di fuori del
nostro Pianeta? È mai stato personalmente testimone di fatti che l’hanno
portata a concludere che i fenomeni che studia siano reali e documentabili?
Devo
dire che a tutt'oggi, a mio modesto parere, non esiste una prova tangibile ed
oggettiva sull'esistenza di altre forme di vita al di fuori della Terra.
Essendo, però, un docente anche di Matematica Applicata, sempre secondo la mia
modesta opinione, sulla base della Statistica e secondo il Calcolo delle Probabilità,
anche solo dal contenuto delle mie inchieste più interessanti e più documentate
si evince che la probabilità che determinati episodi siano attribuibili a forme
di vita extraterrestri intelligenti è quasi vicina a uno. Non è assolutamente
accettabile l'obiezione delle distanze e del tempo per arrivare sul nostro
Pianeta, in quanto, in pratica, non sappiamo assolutamente nulla sull'effettiva
possibilità di passare da una dimensione all'altra. È rigettabile anche la
contestazione del modo di comportarsi dei presunti visitatori da altrove: non si può pretendere che un possibile
alieno si comporti come noi vorremmo!
Non
sono mai stato testimone di alcun fatto attribuibile agli UFO o alla presenza
di strane creature, verosimilmente non terrestri. Lo sottolineo: il mio
interesse verso la fenomenologia in argomento è nato esclusivamente per una mia
curiosità di carattere strettamente scientifico.
Il suo ruolo di
divulgatore l’ha resa tra i più autorevoli esperti del settore, soprattutto in
qualità di autore di numerosi saggi in materia. Quanto è importante che si
parli di queste tematiche in modo corretto e trasparente per aiutare il dibattito
scientifico?
Il
mio ruolo di divulgatore nasce dall'esigenza di lasciare, sia alle generazioni
attuali, sia a quelle future, un genuino patrimonio testimoniale
sull'osservazione di UFO e su quella di insoliti esseri, molto probabilmente
provenienti da altri pianeti. I miei libri contengono esclusivamente resoconti
testimoniali provenienti da mie indagini o da quelle dei miei più validi
collaboratori (in questo caso, con la mia modesta "super-visione").
Se determinati scienziati analizzassero veramente il contenuto dei miei volumi,
non potrebbero rifiutarsi di affermare che il fenomeno in questione è
consistente e che l'ipotesi dell'origine extraterrestre di certi accadimenti
andrebbe seriamente considerata. Tengo a sottolineare che le testimonianze contenute
nei miei testi sono perfettamente corrispondenti a ciò che è stato detto
durante le indagini. Infatti le mie inchieste sono molto spesso registrate. Se
non c'è una registrazione, esiste una dichiarazione testimoniale firmata. Mi
sia permesso di dire che, per quanto mi è dato di conoscere, almeno in Europa,
non ci sono dei libri di ufologia che contengano delle testimonianze così
dettagliate e, senza dubbio, sarebbe bene parlare molto di più di questi temi e
in modo scientifico, come io cerco di fare. Per come io tratto l’argomento, si
tratta essenzialmente di un "fenomeno testimoniale", talvolta anche
documentato, ed è importantissimo che il dibattito scientifico abbia a
disposizione una "materia prima genuina", vale a dire delle testimonianze
attendibili e dettagliate. Va da sé che io mi assumo la
"responsabilità" in merito all'attendibilità dei testimoni i cui
resoconti sono contenuti nei miei libri. A tutt'oggi nessuno è riuscito a
dimostrare oggettivamente ed effettivamente che un "mio" testimone mi
abbia "preso in giro", vale a dire che mi abbia volontariamente
mentito.
Ci racconti un episodio,
un aneddoto, una storia che, tra le tante testimonianze raccontate nei suoi
libri, è rimasta particolarmente impressa nella sua memoria di uomo e di
studioso.
Dal
"paniere" delle numerosissime vicende da me investigate, estraggo
quella che, per vari motivi, rimarrà sempre indelebile nella mia mente. Mi
riferisco all'evento della creatura
di Mortegliano (UD), verificatosi la notte dell'11 febbraio 2012.
Dico
subito che delle persone asseriscono, addirittura senza aver espletato alcuna
vera e seria indagine, che si tratta sicuramente di una bufala o di una leggenda
metropolitana. Ma andiamo con ordine, mi fa piacere ricordare come è iniziata
la mia lunga inchiesta su questo episodio. La mattina di domenica 12 febbraio
2012, un ex sottufficiale dell'Esercito, una persona seria e stimata da molti,
residente a Codroipo (UD), mi ha telefonato dicendomi che sulla rotonda di
Mortegliano, quella notte, era accaduto qualcosa di molto strano e che suo
figlio, che ne era stato testimone, voleva raccontarmela. Così ha avuto origine una mia approfondita
investigazione sull'accadimento che ha dato luogo al mio libro, "La creatura
di Mortegliano".
In
sintesi, sabato 11 febbraio 2012, intorno alle ore 23:20, il giovane stava
percorrendo la SR 252, chiamata "Napoleonica", quando, nelle
immediate vicinanze della rotatoria di Mortegliano (all’epoca di recente
realizzazione) vide delle macchine ferme. Il giovane, pensando che potesse
trattarsi di un incidente, fermò l’auto, ma non spense il motore e vide,
attraverso il parabrezza una sagoma molto alta che sembrava quasi qualcuno sui
trampoli. Si accorse che i suoi cellulari non funzionavano e così scese
dall’auto con una torcia per verificare meglio di cosa si trattasse. Si rese
conto che si trattava di una strana creatura molto alta e in movimento.
Incuriosito, si avvicinò, affiancandosi alla creatura. Intorno a loro, gli
occupanti di alcune auto ferme erano atterriti, ma non il ragazzo, che fu
perfino sfiorato dalla creatura stessa, finché, al sopraggiungere di un’altra
macchina, lo strano essere si dileguò.
La
storia è molto lunga e complessa, così come la mia indagine, raccontata nel
libro. Grazie al fatto che il giovane, rinunciando all'anonimato, venne con me
in due programmi televisivi, uno nazionale e l'altro regionale, gli occupanti
di quasi tutte le macchine coinvolte nell'accadimento si rivolsero a me,
inviandomi delle dichiarazioni testimoniali firmate, che, evidentemente, io
conservo. Essi, però, chiesero l'anonimato.
Desidero
sottolineare il fatto che, ad esempio, la probabilità che il giovane e suo
padre mi abbiano mentito per mesi, durante le mie serie investigazioni,
ovviamente registrate, è davvero bassa. Oltre al ragazzo, cito anche il padre,
perché, se si legge il mio volume, si può comprendere appieno che questi, con
le sue affermazioni, è praticamente coinvolto nella vicenda.
Va
detto anche che, in seguito a questa mia non breve inchiesta, si è visto sulla
Rete un vergognoso ed esagerato accanimento, attraverso calunnie, denigrazioni,
diffamazioni, sia contro di me, sia contro il giovane, che ha avuto il coraggio
di esporsi in pubblico, come se bisognasse tenere sepolta la faccenda.
Non
è un mistero, inoltre, che un essere molto alto e con delle analogie con la
creatura di Mortegliano è stato osservato anche in altri luoghi e in altri
momenti, così come si legge anche in altre mie pubblicazioni.
A cosa sta lavorando
attualmente? Quali sono i suoi progetti per il futuro?
È
in fase di presentazione al pubblico dei lettori il mio nuovo libro, "Una
porta sull'ignoto". Esso contiene ben 54 episodi, pressoché tutti inediti,
esposti in ordine cronologico dal 1937 al 2014.
Inoltre
sto già predisponendo una nuova fatica letteraria che uscirà verso la fine del
2016. Essa conterrà un certo numero di ulteriori inchieste, estratte
dall'enorme archivio "investigativo" che possiedo.
I
miei progetti per il futuro si concretizzano nel mio intento di arrivare a
pubblicare altri libri, contenenti le mie indagini e quelle dei miei più validi
collaboratori. Il 15 marzo 2016 compirò sessantasette anni e spero di poter
veramente raggiungere questo obiettivo per amore della scienza e della ricerca
della verità, che compio da sempre con grande passione.
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