domenica 17 luglio 2016

Argeta Brozi: la tentazione di… scrivere!


Il coraggio è la chiave per aprire tutte le porte. Ne è convinta Argeta Brozi, fondatrice e Direttrice Editoriale della Casa Editrice Butterfly Edizioni, ma anche talentuosa scrittrice attualmente in forza alla Newton Compton, in seguito all’uscita di “Tentazioni” il romanzo che, grazie alla forza del passaparola, le ha definitivamente spalancato le porte del successo.
“Tentazioni” è la storia di Ylenia, una ragazza delusa dalle storie d’amore che ha avuto, una più disastrosa dell’altra. È proprio dal desiderio di rivalsa, che Ylenia, assieme alla sua amica Laura, escogita un modo decisamente sopra le righe per prendersi una rivincita: tenterà di conquistare e sedurre i fidanzati di tutte le ragazze che si rivolgono a lei per mettere alla prova la lealtà e la fedeltà dei loro fidanzati. Tutto sembra procedere come un gioco esaltante, ma ben presto Ylenia si rende conto che la situazione è più complicata di quel che sembra, soprattutto quando conosce Brian, un ragazzo che sembra metterla alla prova ancora una volta, minando apparentemente la sua autostima, fino a un epilogo a sorpresa che lascerà tutti col sorriso sulle labbra.
La passione di Argeta per la scrittura si perde nella sua infanzia, quando già aveva le idee molto chiare su quello che sarebbe stato il suo futuro di autrice dallo stile pulito e brillante e sulla perseveranza che avrebbe avuto nel perseguire e realizzare i propri sogni. Dalla tastiera del PC, immersa nel mondo dei suoi personaggi di fantasia, alla decisione di fondare la Butterfly Edizioni, non è passato molto tempo, ma l’aver oltrepassato la barricata, vestendo i panni dell’editore, le ha conferito quell’esperienza che, assieme al talento, all’entusiasmo e al lavoro di squadra, hanno reso questa piccola Casa Editrice un vero gioiello dell’editoria indipendente, in grado di coniugare impegno e sacrifici a soddisfazione e grinta.



Come scriveva Oscar Wilde: “l’unico modo per liberarci di una tentazione è cedervi” e noi non abbiamo resistito. Abbiamo letto “Tentazioni”, Newton Compton, e siamo rimasti senza fiato. Raccontaci la genesi di questo romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura?

Grazie, Alessandra, sono felice che il mio libro vi sia piaciuto! Forse sarebbe meglio dire cosa mi ha ispirato prima della stesura. Perché, solitamente, prima di mettermi a scrivere, ho bisogno di aver ben chiari in mente la storia, soprattutto i protagonisti, ciò che voglio comunicare e il finale. Infatti, prima di scrivere “Tentazioni”, ho pensato a questo libro per ben due anni: sapevo chi sarebbe stata la protagonista ma mi mancava la famosa “scintilla” che arrivò due anni dopo che ragionavo sulla storia, durante una discussione all'università circa i tradimenti. Un mio amico sosteneva che un uomo se voleva mentire e di conseguenza tradire, difficilmente sarebbe stato smascherato, io invece non ero d'accordo, perché sono convinta che la verità viene sempre fuori. In quel momento ho avuto un’illuminazione: mi è venuta in mente una scena che si trova verso metà libro, in cui Ylenia, la protagonista, parla con una sua cliente e le dice:

“Tutti gli uomini tradiscono.”
“Come fai a saperlo?”
“Te lo posso dimostrare.”

È stato come un film: da queste battute ho visto tutto il libro e dato una sferzata alla storia. Sapevo cosa avrei scritto, anche se durante la stesura parecchie scene sono state inaspettate anche per me, come, ad esempio, l'arrivo, non previsto, del migliore amico Cristian, che avrà un ruolo molto importante nel seguito di “Tentazioni”, attualmente in scrittura. Dall'episodio all'università ho impiegato solo cinquantasette giorni per scrivere tutto il romanzo che consta di quasi quattrocento pagine. C'è da dire che avevo più tempo allora…

Che scrittrice sei e quando ti sei resa conto che questo talento sarebbe potuto diventare un mestiere? Come e da dove nasce la tua esigenza di scrivere?

Avevo solo nove anni quando dissi ai miei che da grande sarei diventata una scrittrice. Ho sempre avuto le idee piuttosto chiare fin da piccola, ma soprattutto, sono sempre stata costante nel raggiungere i miei obiettivi, tant'è che ho realizzato praticamente quasi tutti i sogni che mi ero prefissata. Ne ho in sospeso solo due: quello di diventare una pianista e di aprire un negozio per vendere libri e giocattoli, però questo l'ho fatto in parte, visto che mi occupo di libri perché ho una casa editrice. Alle elementari i miei maestri dicevano a tutti che avevo una grande fantasia per la mia età e che, sicuramente, sfruttandola, avrei fatto grandi cose. Nel tempo non sono cambiata: l’Italiano è rimasta la mia materia preferita e non vedevo l'ora di scrivere temi. A volte, durante gli esami, scrivevo pure i temi per alcuni amici, anche se so bene che non si dovrebbe fare! Mi piaceva così tanto scrivere, che nelle tre ore che ci dava l'insegnante io, di solito, riuscivo a scrivere almeno tre temi (che prendevano buoni voti), di cui uno mio. Dentro di me sapevo che questa sarebbe stata la mia strada, anche se pensavo di raggiungere certi obiettivi molto più tardi nell'età, anche se ho iniziato a pubblicare a soli 15 anni.
Scrivere per me è come respirare: mi viene naturale, ogni giorno la mia mente crea nuove trame per nuovi libri. Per mancanza di tempo ora le regalo ai miei autori, così almeno non rimangono chiuse nel cassetto!

Oltre a essere un’autrice prolifica, sei fondatrice e Direttrice Editoriale di Butterfly Edizioni, una Casa Editrice indipendente molto attenta agli autori emergenti. Cosa significa essere un editore in un Paese nel quale si legge sempre meno? Quando e come hai deciso di intraprendere questo percorso e quali ostacoli hai incontrato e incontri ancora oggi sul tuo cammino?

Dirigo la Butterfly dal 10 gennaio del 2011, da non crederci: sono passati più di cinque anni e sono letteralmente volati! Come ho detto più sopra, ho sempre amato i libri, ma il desiderio di poter lavorare in una casa editrice è nato negli anni, dopo le mie difficoltà di scrittrice a trovare un editore che mi sostenesse realmente e non solo una volta ogni tanto. Non avevo mai pensato di aprire un'attività tutta mia, per svariati problemi, tra cui, non ultimo, il fatto che non avevo un lavoro ai tempi, visto che avevo venticinque anni quando ho aperto la Butterfly Edizioni e quindi non avevo soldi da investire. Per cui, all'inizio, decisi di propormi a qualche editore, ma, già prima di questo, ero un punto di riferimento per tanti autori: mi veniva spontaneo aiutare gli emergenti come me, facevo interviste, recensioni, articoli, promozione, editing, tutto in maniera gratuita. Lavorai dunque per un paio di editori e poi un altro mi contattò e feci queste esperienze per circa quattro anni, sempre gratuitamente. Mia madre però - che ha sempre avuto grande fiducia nelle mie capacità - mi disse che così mi buttavo via, che non era giusto che dessi le mie idee agli altri senza avere nulla in cambio e diciamo pure che mi aprii gli occhi, dicendomi una frase che cambiò decisamente la mia vita: “Perché non apri una casa editrice tua e usi le tue idee per te? Se va bene, ti crei un lavoro. Se va male, impari qualcosa di nuovo”. Mia madre era molto ottimista e io non ero da meno! Detto fatto: pochi mesi dopo aprii la Butterfly, mio padre mi fece un piccolo prestito per i primi pagamenti e da lì in poi ho fatto tutto con le mie sole forze e idee, perché quelle non devono mancare mai! Tre anni dopo riuscii a restituire tutto a mio padre, perché sono una di quelle che vuole farcela da sola a tutti i costi e non vuole avere “debiti”, e ora l'80% dei libri che pubblichiamo entrano in classifica vendendo migliaia di copie. Le difficoltà sono le stesse di tutti gli editori piccoli, soprattutto indipendenti: la distribuzione è della grande editoria e noi piccoli siamo costretti a rimediare con distributori medio-piccoli, dunque arrivare in libreria è ancora più complicato. perché non hanno spazio per tutti, visto che ci sono più di 100.000 pubblicazioni annue, e, solitamente, i libri degli emergenti pubblicati da piccoli editori vengono tenuti dentro gli scatoloni nonostante distributore e casa editrice facciano pubblicità. Diciamo pure che riceviamo tante porte sbattute in faccia a volte solo perché “siamo piccoli”! I lettori sono sempre meno, anche perché gli stessi soldi valgono meno a causa della crisi mai passata e spesso anche i lettori stessi sono un ostacolo, perché comprano a occhi chiusi i libri pubblicati dei big, pensando che – solo perché pubblicati da loro – sono migliori degli altri. Inoltre capita che i lettori acquistino i self, cioè coloro che si autopubblicano, perché – oltre al basso prezzo che hanno – poverini, sono self e non hanno l'appoggio di un editore, ma noto, invece, che sono reticenti a credere nei piccoli editori.
Insomma è una giungla, dove bisogna andare avanti nonostante ai piedi si abbiano dei bei massi che rallentano il cammino... La scelta di aprire la Butterfly Edizioni, più che una decisione consapevole, è stata una follia, ma è la più bella follia che abbia mai fatto!



Tra l’avvento del digitale e il costante aumento delle autopubblicazioni, come riesce a barcamenarsi un editore che vuole premiare il talento dei nuovi autori? Cosa sta accadendo all’Editoria del nostro Paese e che consiglio ti senti di dare a chi volesse seguire le tue orme in questo settore?

Se c'è una cosa che ho capito, lavorando come editore, è che il mercato dell'editoria ha cambiamenti anche da un mese all'altro, figuriamoci negli anni, e che quasi niente è “prevedibile”. Io ogni anno cerco di creare qualcosa di “nuovo”, sono un piccolo editore e punto tutto sulle idee, ma seguo molto anche le richieste degli autori e dei lettori. Ad esempio, dopo anni di richieste da parte di self di voler ripubblicare i loro libri con la Butterfly Edizioni, quest'anno abbiamo creato una collana appositamente per loro chiamata “Love self”, dove, però, i protagonisti saranno i lettori, perché leggeremo soprattutto i romanzi da loro suggeriti. Poi, sempre quest'anno, ho ideato un concorso per premiare i lettori più attivi: se qualcuno ha letto uno o più libri della Butterfly e li pubblicizzerà nei gruppi di Facebook, su Twitter e Instagram, o lascerà recensioni sui Blog e sugli Store con l'hashtag #ioleggobutterfly, il lettore più dinamico potrà vincere un anno di libri gratis e un buono Amazon da spendere come preferisce. Secondo me la carta vincente per essere editore è quella di sapersi reinventare ogni volta e di seguire ciò che il mercato chiede. Nel 2011-2012 andava molto il genere fantasy e quasi tutto il mio catalogo era composto da fantasy, ora vanno di moda i romance e quindi mi sono orientata verso la pubblicazione dei romance, domani? Non lo so! Anche se non cedo alla richiesta del pubblico di pubblicare erotici per una mia fissazione decisamente troppo lunga da spiegare…
Che consigli posso dare ai nuovi arrivati? Di buttarsi, ma in modo razionale, perché niente è semplice, nulla è scontato e soprattutto una volta che apri un'attività ti fai tanti nemici, così come succede ad alcuni autori self di successo che vengono presi di mira e quindi bisogna essere tanto pazienti e tanto caparbi nel non farsi scoraggiare. E, soprattutto, bisogna ricordarsi che ci sono tante spese, soprattutto se fate come me che, inizialmente, per quasi quattro anni ho fatto solo cartacei e di ottima qualità, arrivando a fare anche cinquecento copie per titolo, col rischio che poi restino invendute e di finire in perdita. Per un editore ci sono tutte le spese di un'azienda e quindi bisogna valutare che per guadagnare come un operaio medio, bisogna creare un giro di soldi di almeno il doppio. In una parola sola? Auguri!

A cosa stai lavorando attualmente? Svelaci quali sono i tuoi progetti per il futuro e le nuove iniziative di Butterfly Edizioni.

Per quanto riguarda la scrittura, sto scrivendo il seguito di “Tentazioni” e sto lavorando per la prima volta, riuscendoci, a un testo a quattro mani di cui non posso svelare ancora nulla. Ho già pronte circa tre o quattro trame che vorrei scrivere da sola, ma chissà quando avrò tempo, visto che già sto facendo penare i lettori che attendono il seguito di “Tentazioni”!
Per la Butterfly, oltre alle nuove iniziative cui accennavo prima, posso dire che ho tantissime nuove uscite e sono certa che molti di loro diventeranno dei bestseller. Sono in uscita i primi due libri di due autrici self publishing nella nuova collana “Love self” che sono: “Mai lontana dal tuo cuore” di Barbara Morgan e “In fuorigioco per te” di Eleonora Mandese, due romanzi che adoro!
Inoltre sto continuando a regalare trame create da me per alcuni autori su cui punto e ho dimostrato più volte che la collaborazione tra autore ed editore è l'unica arma vincente!

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