Esiste
qualcosa di più prezioso dell’oro? Fiamma è convinta dell’eternità dell’oro,
tanto quanto dell’immortalità dei sentimenti. È una fanciulla giovane,
coraggiosa e piena di talento. Fiamma è cresciuta in fretta imparando con
curiosità, insieme all’apprendista Menico, il mestiere del padre, Messer
Vincenzo Giraldini, uno degli orafi più ricercati della Capitale. Ma, come
tutte le donne di Bottega, il suo percorso è più tortuoso di quello degli
uomini che la circondano, nonostante la sua abilità. Quando i committenti
iniziano a prediligere i gioielli raffinati ed eleganti di Benvenuto Cellini,
Fiamma decide di recarsi proprio nella sua Bottega, per apprendere tutti i suoi
segreti, ma non immagina che ad attenderla ci sia proprio il destino. È negli
occhi verdi di Lorenzo de Luna, giovane orafo prediletto da Cellini, che Fiamma
trova il gioiello più prezioso, vedendo sbocciare la propria femminilità, senza
inibizioni. La passione che li unisce è travolgente, ma si interrompe
bruscamente. Così Fiamma si ritrova sola, ancora una volta costretta a
reinventarsi nel ricordo del suo grande amore e accanto al compagno più fedele
che abbia mai avuto: l’oro che continua a forgiare con perizia e entusiasmo,
giorno dopo giorno.
“Il Profumo dell’Oro”,
di Lorena Bianchi, edito da Rizzoli, è molto più di una emozionante
storia d’amore tra due anime inquiete, come quelle di Fiamma e Lorenzo. Si
tratta infatti di un romanzo storico che ricostruisce in modo meticoloso la
fastosa Roma della metà del Cinquecento, divisa tra i capricci del Papato e la
severità dell’Impero. La capacità con cui Lorena Bianchi ci restituisce l’atmosfera
vibrante e competitiva delle botteghe orafe del tempo, un mestiere che è una
vera e propria arte anche oggi, fatta di estro e sensibilità verso il materiale
forgiato, è sorprendente tanto quanto la credibilità dei personaggi, sia
storici, sia di fantasia. I dialoghi sono impreziositi da un linguaggio che
sembra portarci davvero indietro nel tempo, così come le descrizioni, puntuali,
ma mai artefatte e arricchite da suggestioni che rendono la lettura una vera e
propria esperienza sensoriale. Un romanzo delicato e coinvolgente, per chi
desidera lasciarsi travolgere dalla forza dei veri sentimenti, più preziosi di
qualsiasi gioiello.
L’oro è eterno, proprio
come l’amore: questa è la principale convinzione di Fiamma, la giovane orafa
protagonista di “Il Profumo dell’Oro”, Rizzoli. Raccontaci la genesi di questo romanzo: cosa ti ha
ispirato durante la stesura? Cosa vuoi comunicare?
Amo
molto l’arte e la storia, e l’oro è il metallo che accompagna l’uomo fin dai
tempi più antichi. L’arte orafa è sempre presente anche nella nostra vita: si
pensi al dono per celebrare la nascita di un bambino o agli anniversari, ai
regali tra innamorati e agli anelli di fidanzamento. I gioielli non sono solo
ornamenti, ma esprimono la personalità di chi li indossa e i sentimenti di chi
ha voluto farne un dono. L’oro è dolce, malleabile e duttile, ma anche
inalterabile e indistruttibile: profondamente femminile, con la sua bellezza,
la sua forza e la sua capacità di trasformarsi. È nata così l’idea dell’oro e
di una giovane donna, capace di svelare i suoi segreti, di fondere nel metallo
prezioso ricordi e sentimenti.
Non solo una travolgente
storia d’amore, ma anche un emozionante romanzo storico dalla ricostruzione
precisa e accurata. Quanto tempo hai dedicato alla ricerca e qual è stato il
tuo primo approccio al mondo dell’oreficeria e delle pietre preziose della Roma
di Benvenuto Cellini?
La
ricerca storica è una fase fondamentale del lavoro, per me tra le più
divertenti: inizia molto prima che abbia anche solo un’idea della trama e non
termina mai. Benvenuto Cellini ci ha lasciato un’autobiografia che si legge
come un romanzo: era un artista geniale e un mascalzone incorreggibile e nelle
sue pagine si assapora quella Roma da Dolce
Vita ferocemente distrutta dal Sacco del 1527.
Chi è Fiamma, la
protagonista del tuo libro e quanto c’è di vero nelle vicende che la
coinvolgono? Come la definiresti e, in generale, come delinei i personaggi dei
tuoi romanzi, tra storia e fantasia?
Fiamma
è vicinissima a noi donne di oggi nel suo desiderio di affermarsi nel mondo,
nell’amore che prova per gli uomini della sua vita, nel modo in cui affronta le
avversità senza arrendersi mai. È appassionata, intelligente e coraggiosa. Non
accetta schemi prestabiliti da altri e sa che dovrà sempre dimostrarsi più
scaltra e abile di qualunque uomo. I miei personaggi sono figli dell’epoca in
cui vivono, ma sono convinta che le emozioni e i sentimenti siano immutabili e
universali, indipendentemente dal tempo e dallo spazio.
Da dove nasce la tua
esigenza di scrivere? Che autrice sei e quando ti sei resa conto che questa
grande passione sarebbe potuta diventare un mestiere?
Per
me scrivere è come innamorarsi. Provo l’emozione di incontrare i personaggi per
la prima volta e voglio sapere tutto di loro. A volte è un colpo di fulmine, altre
volte è una storia che mi cresce accanto, si allontana e poi ritorna e non
posso più lasciarla andare. Sento la mancanza dei personaggi quando sono
lontano dal manoscritto e sono molto gelosa del tempo che dedico alla stesura
di un romanzo. È un amore passionale, che non considero affatto un mestiere: è qualcosa
che sento e che sono.
A cosa stai lavorando
attualmente? Svelaci quali sono i tuoi progetti per il futuro.
Ho
in mente tantissime trame! Ma non posso svelarvi nulla di nuovo, per il
momento. Spero di cuore di avere sempre la fortuna di poterle condividere con i
miei meravigliosi lettori.
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