Chi
siamo? Da dove veniamo? Dove siamo diretti? Ai primi due di
questi quesiti filosofici la Scienza ha risposto già da tempo. È l’Acido
Desossiribonucleico, meglio conosciuto come DNA, a contenere la chiave delle
nostre origini: quel patrimonio genetico che ci rende unici e irripetibili, pur
manifestando in modo ineluttabile chi ci ha generati biologicamente.
Ma cos’è esattamente il DNA e perché è
così importante il suo studio al giorno d’oggi? La Dottoressa Marina Baldi, Biologa e Genetista di
grande professionalità ed esperienza, ha risposto in modo chiaro e esauriente a
questa domanda che ci poniamo tutti sempre più spesso. La conoscenza costantemente
più precisa dei nostri caratteri genetici, infatti, è sempre più rilevante anche
nella nostra vita quotidiana, sia per la prevenzione e la cura della nostra
salute fisica, sia per i grandi risvolti civili e penali che il nostro
patrimonio genetico ha di fronte alla legge. Dalla paternità dei figli, alle
prove scientifiche in caso di delitti, il DNA, se saputo raccogliere e
analizzare, è un’inequivocabile firma del nostro essere e va sempre e comunque
preso in considerazione, senza eccezioni di sorta, in tutti i campi e le sedi
opportune.
Dove
siamo diretti, invece? Nel cammino della conoscenza è arduo
il compito di chi cerca di fare in modo che biologia, senso di appartenenza e
colpevolezza procedano il più possibile di pari passo. Ecco, quindi, che a
quest’ultima domanda dobbiamo lasciar rispondere solo la nostra coscienza, almeno
per il momento e, forse, il più a lungo possibile.
Dopo
gli studi di Biologia sei diventata specialista in Genetica Medica, ma che
cos’è il DNA e perché è così importante avere consapevolezza del
nostro patrimonio genetico al giorno d’oggi?
Il DNA è la molecola nella quale
sono scritti tutti i nostri caratteri ereditari, le nostre caratteristiche
fisiche, la nostra predisposizione ad ammalarci di una malattia piuttosto che
un'altra e quanto e come durerà la nostra vita. Una piccola parte del DNA,
invece, non riguarda caratteri ereditari, ma è costituita da sequenze
estremamente variabili, caratteristica che consente di distinguere un individuo
dall'altro. Quest'ultima é la parte che si analizza in campo forense.
Conoscere il proprio patrimonio genetico è importante perché ci aiuta
a prevenire le malattie, a scegliere la cura migliore, ad individuare il
rischi di trasmettere una certa malattia ai propri figli.
Da
quando le indagini scientifiche hanno assunto grande rilevanza, sia in ambito
civile, sia in ambito penale, il ruolo dei periti è sempre
più importante all’interno dei processi. Chi è il Genetista
Forense e di cosa si occupa concretamente?
Il Genetista Forense è colui che
individua ed analizza tracce biologiche, sia dal punto di vista morfologico,
che da quello qualitativo, estraendo da esse il DNA ed analizzandolo in modo da
ottenere profili genetici peculiari di un individuo ed utilizzabili per
l'identificazione di un reo, per scagionare un innocente o per stabilire un
rapporto di filiazione negli accertamenti di paternità.
Quale
percorso formativo hai intrapreso per svolgere la tua professione e
quanto è importante, nel tuo settore, tenersi costantemente
aggiornati su tecniche in continua evoluzione?
Mi sono laureata in Biologia e poi
specializzata in Genetica Medica. Successivamente, tra gli altri titoli, ho
conseguito un Master di II Livello in Criminologia e Scienze Forensi e un
altro, sempre di II Livello, in Genetica Forense. Queste sono materie in
evoluzione perenne e le novità sono diffuse di continuo dai Centri di
ricerca, direi quasi in modo quotidiano. Capisci quindi che
l'aggiornamento è fondamentale ed imprescindibile per fare al meglio
il proprio lavoro, dato che, oltretutto, una imprecisione o un errore
può costare una condanna per un innocente o la libertà per un colpevole!
Nel
corso della tua carriera ti sei occupata di moltissimi casi più o meno
alla ribalta della cronaca. Raccontaci un episodio, un aneddoto, una storia
che è rimasta particolarmente impressa nella tua memoria.
Ormai sono tanti anni che faccio questo lavoro
ed ogni volta avviene qualcosa che rimane indelebile nel mio cuore... ma una
delle emozioni più forti è stata per me la sera in cui ho saputo che
era stato identificato l'assassino della Contessa
Filo della Torre, il cui DNA era stato sotto il naso di tutti per venti
anni e solo con la perizia ed accuratezza dei RIS era stato evidenziato. Mi
sono battuta tanto con la famiglia e gli avvocati per far riaprire il caso e,
successivamente, non farlo archiviare, però quella vicenda fu, per me, una
grande lezione di vita, in quanto tutti eravamo convinti che l'autore del
delitto fosse un'altra persona. Ho capito sulla mia pelle quanto sia pericoloso
farsi un’idea preconcetta e quanto, invece, sia facile che ciò avvenga.
Che
consiglio ti sentiresti di dare a chi volesse intraprendere il tuo stesso
percorso professionale? Parlaci dei progetti nei quali sei attualmente
impegnata e dei tuoi programmi per il futuro.
Il consiglio che do ai ragazzi che
vogliono intraprendere questa professione è quello di studiare,
impegnarsi in prima persona e di avere tanta umiltà. Non basta leggere gli atti
di un processo per diventare esperti e nella vita c'è sempre da imparare.
Anche io, nonostante i tanti anni di professione, cerco sempre di mettermi in
discussione e di lavorare in collaborazione. E imparo sempre qualcosa di nuovo!
A mio parere è l'unico modo per andare avanti e progredire umanamente
e professionalmente.
Attualmente sono impegnata in vari casi di
cui, alcuni, molto complessi e, per la maggior parte dei quali, come puoi capire,
non posso parlare diffusamente. Alcuni recenti, altri sono invece cold case che vengono rivalutati con le
nuove tecnologie. Quanto al futuro, vorrei solo poter continuare così, giacché
sono tanto fortunata da fare il lavoro che mi piace!
Complimenti Dott.ssa Marina Baldi
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