giovedì 27 agosto 2015

Marina Baldi: cos’è il DNA e perché è importante


Chi siamo? Da dove veniamo? Dove siamo diretti? Ai primi due di questi quesiti filosofici la Scienza ha risposto già da tempo. È l’Acido Desossiribonucleico, meglio conosciuto come DNA, a contenere la chiave delle nostre origini: quel patrimonio genetico che ci rende unici e irripetibili, pur manifestando in modo ineluttabile chi ci ha generati biologicamente.
Ma cos’è esattamente il DNA e perché è così importante il suo studio al giorno d’oggi? La Dottoressa Marina Baldi, Biologa e Genetista di grande professionalità ed esperienza, ha risposto in modo chiaro e esauriente a questa domanda che ci poniamo tutti sempre più spesso. La conoscenza costantemente più precisa dei nostri caratteri genetici, infatti, è sempre più rilevante anche nella nostra vita quotidiana, sia per la prevenzione e la cura della nostra salute fisica, sia per i grandi risvolti civili e penali che il nostro patrimonio genetico ha di fronte alla legge. Dalla paternità dei figli, alle prove scientifiche in caso di delitti, il DNA, se saputo raccogliere e analizzare, è un’inequivocabile firma del nostro essere e va sempre e comunque preso in considerazione, senza eccezioni di sorta, in tutti i campi e le sedi opportune.
Dove siamo diretti, invece? Nel cammino della conoscenza è arduo il compito di chi cerca di fare in modo che biologia, senso di appartenenza e colpevolezza procedano il più possibile di pari passo. Ecco, quindi, che a quest’ultima domanda dobbiamo lasciar rispondere solo la nostra coscienza, almeno per il momento e, forse, il più a lungo possibile.


Dopo gli studi di Biologia sei diventata specialista in Genetica Medica, ma che cos’è il DNA e perché è così importante avere consapevolezza del nostro patrimonio genetico al giorno d’oggi?

Il DNA è la molecola nella quale sono scritti tutti i nostri caratteri ereditari, le nostre caratteristiche fisiche, la nostra predisposizione ad ammalarci di una malattia piuttosto che un'altra e quanto e come durerà la nostra vita. Una piccola parte del DNA, invece, non riguarda caratteri ereditari, ma è costituita da sequenze estremamente variabili, caratteristica che consente di distinguere un individuo dall'altro. Quest'ultima é la parte che si analizza in campo forense. Conoscere il proprio patrimonio genetico è importante perché ci aiuta a prevenire le malattie, a scegliere la cura migliore, ad individuare il rischi di trasmettere una certa malattia ai propri figli.

Da quando le indagini scientifiche hanno assunto grande rilevanza, sia in ambito civile, sia in ambito penale, il ruolo dei periti è sempre più importante all’interno dei processi. Chi è il Genetista Forense e di cosa si occupa concretamente?

Il Genetista Forense è colui che individua ed analizza tracce biologiche, sia dal punto di vista morfologico, che da quello qualitativo, estraendo da esse il DNA ed analizzandolo in modo da ottenere profili genetici peculiari di un individuo ed utilizzabili per l'identificazione di un reo, per scagionare un innocente o per stabilire un rapporto di filiazione negli accertamenti di paternità.

Quale percorso formativo hai intrapreso per svolgere la tua professione e quanto è importante, nel tuo settore, tenersi costantemente aggiornati su tecniche in continua evoluzione?

Mi sono laureata in Biologia e poi specializzata in Genetica Medica. Successivamente, tra gli altri titoli, ho conseguito un Master di II Livello in Criminologia e Scienze Forensi e un altro, sempre di II Livello, in Genetica Forense. Queste sono materie in evoluzione perenne e le novità sono diffuse di continuo dai Centri di ricerca, direi quasi in modo quotidiano. Capisci quindi che l'aggiornamento è fondamentale ed imprescindibile per fare al meglio il proprio lavoro, dato che, oltretutto, una imprecisione o un errore può costare una condanna per un innocente o la libertà per un colpevole!

Nel corso della tua carriera ti sei occupata di moltissimi casi più o meno alla ribalta della cronaca. Raccontaci un episodio, un aneddoto, una storia che è rimasta particolarmente impressa nella tua memoria.

Ormai sono tanti anni che faccio questo lavoro ed ogni volta avviene qualcosa che rimane indelebile nel mio cuore... ma una delle emozioni più forti è stata per me la sera in cui ho saputo che era stato identificato l'assassino della Contessa Filo della Torre, il cui DNA era stato sotto il naso di tutti per venti anni e solo con la perizia ed accuratezza dei RIS era stato evidenziato. Mi sono battuta tanto con la famiglia e gli avvocati per far riaprire il caso e, successivamente, non farlo archiviare, però quella vicenda fu, per me, una grande lezione di vita, in quanto tutti eravamo convinti che l'autore del delitto fosse un'altra persona. Ho capito sulla mia pelle quanto sia pericoloso farsi un’idea preconcetta e quanto, invece, sia facile che ciò avvenga.

Che consiglio ti sentiresti di dare a chi volesse intraprendere il tuo stesso percorso professionale? Parlaci dei progetti nei quali sei attualmente impegnata e dei tuoi programmi per il futuro.

Il consiglio che do ai ragazzi che vogliono intraprendere questa professione è quello di studiare, impegnarsi in prima persona e di avere tanta umiltà. Non basta leggere gli atti di un processo per diventare esperti e nella vita c'è sempre da imparare. Anche io, nonostante i tanti anni di professione, cerco sempre di mettermi in discussione e di lavorare in collaborazione. E imparo sempre qualcosa di nuovo! A mio parere è l'unico modo per andare avanti e progredire umanamente e professionalmente. 

Attualmente sono impegnata in vari casi di cui, alcuni, molto complessi e, per la maggior parte dei quali, come puoi capire, non posso parlare diffusamente. Alcuni recenti, altri sono invece cold case che vengono rivalutati con le nuove tecnologie. Quanto al futuro, vorrei solo poter continuare così, giacché sono tanto fortunata da fare il lavoro che mi piace!

www.marinabaldi.it

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