Si dice che, quando si è innamorati,
si riesca a percepire il profumo della primavera anche in pieno inverno, come
in un’eterna stagione di rinascita e fioritura, anche se ci si trova nelle
avversità più drammatiche. È proprio questo ciò che accade a Gabriel e
Michelle, i protagonisti di “Mille
Primavere” di Manuela P. Kane, Lettere Animate, un uomo, medico e
soldato, e una donna forte e fragile allo stesso tempo, molto diversi tra loro,
ma inaspettatamente legati da un sentimento puro e profondo che sboccia e
cresce tra i meravigliosi paesaggi naturali del Ruanda, una terra difficile,
martoriata da una guerra civile che sembra non finire mai.
Tra il sogno e la realtà, tra il
passato e il presente, Manuela P. Kane affronta tematiche storicamente
complesse con la delicatezza e la vitalità del linguaggio dell’amore e di tutti
i suoi colori. Lo slancio e la naturalezza dello stile, evocativo e scorrevole,
con cui l’autrice intreccia i destini di Gabriel e Michelle assieme alle
vicende della guerra civile e della società ruandese, le fanno perdonare
qualche descrizione forse troppo dettagliata. L’accuratezza di alcune
ricostruzioni, invece, sorprende, ricordandoci come siano le storie a fare la Storia, nel bene e nel male, e portandoci a riflettere sulle radici
della nostra attualità. Protagonisti, infatti, oltre all’amore che si trova a
dover superare ostacoli impensabili, come la guerra, il tempo e lo spazio, sono
la curiosità e il rispetto per la diversità dell’altro e la forza della
solidarietà e della comprensione come armi
non-armi così potenti, da poter vincere qualsiasi battaglia.
Sono proprio i mille colori dell’amore
a rendere magica la lettura di questo romanzo d’esordio, assieme all’entusiasmo
che traspare da parte dell’autrice verso una storia e dei personaggi in cui ha investito
molto di se stessa e della sua vita, intraprendendo un percorso che la porterà
lontano.
Una
delicata ma difficile storia d’amore in grado di travalicare perfino i confini
del tempo, sullo sfondo della guerra civile ruandese: sono questi gli
ingredienti di “Mille Primavere”, Lettere Animate. Raccontaci la genesi di
questo romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura? Cosa vuoi comunicare?
Ho iniziato a scrivere i miei
pensieri e le mie emozioni a quattordici anni.
Avevo un diario pieno di parole, di sentimenti, di frasi che
attraversavano la mia mente ogni giorno. Solo nel 2015 ho deciso di provare a
comunicare ciò che ogni giorno da anni la mia anima mi trasmetteva. Avevo
bisogno di urlare al mondo il dolore che assorbo guardando documentari,
ascoltando storie vere e leggendo racconti di persone che ogni giorno soffrono all'insaputa
dei più fortunati. Fortunati come me, come chiunque oggi cammina con dignità. E
proprio in quel periodo mi sono imbattuta in un documentario sul genocidio del
Ruanda. Ho capito che avevo bisogno di un pezzo di storia umana, di storia vera
per poter dar voce alle emozioni.
Da
cosa nasce la tua esigenza di scrivere? Che autrice sei: segui l’ispirazione in
qualsiasi momento della giornata o hai un metodo collaudato al quale non sai
rinunciare?
Sono una persona molto sensibile ed
empatica. Somatizzo fisicamente molto il dolore, la tristezza e i problemi
personali e degli altri. Scrivere è stata la mia ancora di salvataggio. Riesco
a esprimere tutto ciò che mi riempie il cuore e la mente, è liberare l’anima e sollevarsi
verso il cielo.
Una tela bianca su cui dipingere le
mille emozioni.
Gabriel
e Michelle, due protagonisti indimenticabili, legati da un sentimento puro e
profondo, ma segnati da un destino triste. Come li definiresti? In generale
come delinei i personaggi delle tue storie e le vicende che li coinvolgono?
Gabriel e Michelle rappresentato
l’amore in tutte le sue sfumature.
L’amore vero, quello per cui si
combatte, si piange e si sorride. L’amore che si vive una sola volta nella
vita, l’amore che tutti vorremmo. Sono entrambi dei sognatori, buoni nell’animo
ma anche pieni di paure e fragilità. Nei primi capitoli sono ancora molto
fanciulleschi, il loro amore sembra essere quasi adolescenziale. La guerra trasformerà i loro caratteri, fortificherà
i loro cuori e spezzerà quel lato ancora così infantile.
La prima parte di “Mille Primavere”
la definirei una vera crescita spirituale per entrambi.
Per delineare i personaggi mi sono
ispirata a me stessa e alle persone a me più care. Hanno molti tratti fisici e
caratteriali delle persone che amo di più. Non solo i protagonisti, ma anche
gli altri personaggi della storia.
Le vicende invece sono nate grazie alle
mie esperienze da lettrice compulsiva e alla mia forte curiosità e passione per
le diverse culture e i popoli più bisognosi.
L’Africa
è un’ambientazione affascinante e quanto mai attuale: una terra bellissima,
dilaniata da guerre e povertà che rendono difficile credere nel futuro. Come
mai l’hai scelta come sfondo del tuo romanzo? Cosa hai voluto trasmettere?
L'Africa fa da sempre parte della mia
vita.
Mia nonna è nata in Tunisia, mio
marito è senegalese e le mie bambine hanno quindi per meta il sangue di quella
meravigliosa terra. Il Ruanda è un paese che non conoscevo e ho deciso di
scoprirlo grazie a un dossier sul genocidio ruandese del 1994.
Credo che l’Africa in sé trasmetta
forza, coraggio e bellezza. Ma vi è dell’altro, l’Africa ha una morale per noi occidentali
da non sottovalutare. Ci ricorda la fortuna di vivere in un paese libero da guerre,
dallo schiavismo legalizzato dalle multinazionali. Ci ricorda che la fortuna a
volte è semplicemente la normalità.
Mi ha colpito molto la forza di
questo popolo che è riuscito a rialzarsi dopo una tragedia così grande e ho
voluto raccontarlo attraverso il linguaggio di una storia d’amore senza tempo.
A
cosa stai lavorando attualmente? Raccontaci quali sono i tuoi programmi per il
futuro come scrittrice.
Il seguito di “Mille Primavere” è già
nelle mani della mia splendida casa editrice e spero che presto sarà pronto per
farvi conoscere il destino di Michelle e Gabriel. In questo momento sto
lavorando a un nuovo romanzo, una storia tra le foreste e i grandi laghi del
South Dakota, tra i fili d’erba increspati delle Black Hills, tra i forti
guerrieri Lakota e i nuovi coloni di un’America che saluta un Ottocento pieno
di scoperte e conquiste.
Scrivere è la mia più grande
passione, il futuro è imprevedibile, il destino è, ahimè, sconosciuto.
Ma credo che questa passione sia
l'unico modo per dirottare entrambi dalla parte giusta, tra l'inchiostro e
infinite pagine tutte da riempire.
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