C’è una nuova indagine per Ludovica Sperinelli e la sua squadra di
investigatori e, questa volta, il Sostituto Procuratore più famosa di Savona
dovrà destreggiarsi tra gli eccessi della stagione estiva, perché qualcuno ha deciso di morire proprio alla vigilia
di Ferragosto.
Il cadavere di un uomo, probabilmente annegato, galleggia non
lontano dalla città illuminata a festa. Ma questo è solo l’inizio. Mentre tutti
si divertono, infatti, tra musica, danze e un gran caldo, il ritrovamento di un
uomo misterioso, ucciso da numerosi colpi di pistola, e un avventuroso
incidente d’auto sconvolgono la movida
che anima la Darsena. Il Magistrato Sperinelli, dunque, si ritroverà di fronte
a un caso dove nulla è scontato, tra indizi difficili da decifrare e
coincidenze che non sono affatto fatalità, ma che potrebbero essere fatali…
Fiorenza Giorgi e Irene
Schiavetta firmano il loro quarto e attesissimo noir che ha per
protagonista il Magistrato Ludovica Sperinelli assieme al suo pool di
inquirenti: “Omicidio in Darsena”, Fratelli Frilli Editori, ambientato tra
la amata Savona e la scintillante e misteriosa Costa Azzurra. Lo stile delle
autrici è inconfondibile: pulito e accattivante, scorrevole e brillante,
classico, ma innovativo allo stesso tempo, e, ancora una volta, la storia,
sapientemente ingarbugliata, tiene incollati i lettori fino al sorprendente epilogo,
nel quale tutto, o quasi, torna al proprio posto.
L’abilità delle scrittrici, legate da una profonda sintonia e da
una ventennale amicizia, nonostante le esperienze di vita e di lavoro molto
diverse, sta nel disporre gli indizi in modo tale da indurre il lettore a investigare al fianco dei personaggi, cosa
che, al giorno d’oggi, riesce solo ai giallisti più talentuosi.
Un romanzo irrinunciabile per tutti coloro che hanno amato le
precedenti avventure del Sostituto Procuratore Sperinelli e che resterà
indelebile anche per chi ancora non conoscesse il magistrato donna più temuto e
rispettato di Savona.
A Savona si può morire
anche alla vigilia di Ferragosto, durante la notte più movimentata della
stagione estiva. Inizia così “Omicidio in Darsena”, Fratelli Frilli Editori, il
quarto noir che vede protagonisti il
pool di investigatori guidato dal Magistrato Ludovica Sperinelli. Raccontateci
la genesi di questo romanzo: cosa vi
ha ispirato durante la stesura?
Questa volta l’ispirazione è
arrivata dalla realtà, per la precisione da alcuni casi di traffico
internazionale di stupefacenti, da tempo oggetto di cronaca giornalistica. Per
l’ambientazione abbiamo scelto la Vecchia Darsena, il posto attualmente più
“modaiolo” della città, in linea con la tradizione dei nostri gialli, nei quali
abbiamo posto l’attenzione sempre su monumenti o quartieri particolari di
Savona: la Cappella Sistina per il primo romanzo, il Chiabrera, ovviamente, per
Morte al Chiabrera, via Pia e la
torre del Brandale per La sala nera.
Chi è Ludovica Sperinelli,
il Sostituto Procuratore protagonista del vostro libro? Come la definireste e
quanto c’è di vero e di verosimile nelle vicende che la coinvolgono? Come
delineate, in generale, i personaggi delle vostre storie?
Abbiamo costruito il
personaggio di Ludovica con alcuni elementi tratti da ciascuna di noi e
dotandola di virtù che ci sono care, come il senso dell’umorismo, la passione
per la buona musica, l’impegno sul lavoro. È una persona “rocciosa”, cioè
estremamente forte, come solitamente diventano le donne che fanno il
magistrato, ma non ha perso la sensibilità e la comprensione per gli altri, che
l’aiuta anche nel lavoro. Alcune vicende processuali hanno elementi ispirati da
processi dei quali si è occupata Fiorenza Giorgi, che è in magistratura da
anni, e questo dovrebbe attribuire loro una certa verosimiglianza. Per quanto
riguarda gli altri personaggi, se sono tra i “buoni” ci divertiamo a dar loro
caratteristiche di amici e conoscenti che spesso sono contenti di riconoscersi
in questa o quella vicenda. Se sono tra i “cattivi”, il motivo di ispirazione è
top secret.
Scrivere a quattro mani
deve essere un’esperienza emozionante, ma le coppie di autrici che, soprattutto
per quanto riguarda il noir, hanno intrapreso questo percorso sono davvero
poche. Quando e come nasce il vostro sodalizio e qual è il segreto della vostra
sintonia?
Ci conosciamo da circa vent’anni.
Siamo diventate amiche sin dal nostro primo incontro. Abbiamo iniziato a
scrivere quasi per caso, la prima volta, su proposta di Irene, per puro divertimento
e curiosità di sperimentare cose nuove, convinte che le nostre esperienze di
vita così diverse, in magistratura per Fiorenza e nel mondo della musica per
Irene, avrebbero arricchito le nostre storie. L’esperimento è riuscito così
bene che abbiamo pubblicato da poco Omicidio
in Darsena, il quarto libro sempre per le edizioni Fratelli Frilli di Genova. Forse il successo della nostra
collaborazione ha origine nella nostra diversità e nelle differenti esperienze
lavorative e di vita che si completano a vicenda.
Ogni autore di talento deve
essere anche un lettore attento: che libro c’è sul vostro comodino? Che generi
preferite e quali letture hanno influenzato il vostro percorso di scrittrici?
Sul comodino di Fiorenza,
attualmente, c’è una biografia di Elisabetta II d’Inghilterra. Il suo autore di
polizieschi preferito è Camilleri, anche perché ha la fortuna di avere diversi
amici siciliani che le hanno fatto conoscere la loro isola. Per il resto ama
molto le biografie e i saggi di storia, ma, da sempre, legge qualunque cosa, eccetto
i romanzi rosa, che detesta!
Anche Irene legge molto e di
tutto. In questo momento sta leggendo l’ultimo romanzo scritto dalla cara amica
Daniela Piazza, L’enigma Michelangelo.
A cosa state lavorando
attualmente? Raccontateci quali sono i vostri programmi per il futuro.
Stiamo mettendo mano a un
nuovo “giallo savonese” che questa volta sarà ambientato in una zona della
città molto misteriosa e conosciuta da pochi, anche perché, purtroppo, lasciata
in un vergognoso dimenticatoio. Ma sarà fatta una scoperta raccapricciante…
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