Una
ciocca di capelli e un misterioso messaggio vengono ritrovati in piazza Carlo
Alberto, a Torino, proprio sotto un monumento. Questa è solo la prima tappa di
una discesa verso gli abissi della follia che porterà il commissario Sergio
Crema e il critico cinematografico Mario Bernardini a condurre un’indagine dai
ritmi serratissimi, nella quale nulla è come appare. Dopo un inizio difficile,
infatti, le prove conducono la polizia a collegare gli indecifrabili indizi
disseminati per la città alla scomparsa di due persone. Sembra che un criminale
senza identità stia sfidando le forze dell’ordine servendosi dei monumenti dedicati
ai personaggi del Risorgimento. Questo strano rebus da risolvere mette a dura
prova anche il noto acume di Crema e Bernardini, alla strenua ricerca
dell’unica falla che può rendere il piano del loro ignoto nemico una trama imperfetta. Come se non bastasse,
a far da sfondo alla vicenda, c’è l’equilibrio sentimentale dei due
protagonisti, messi alle strette dall’imprevedibile fascino femminile di due
donne apparentemente molto diverse, ma ugualmente irresistibili.
“Trama imperfetta”,
Fratelli Frilli Editori, è l’ultimo
romanzo di Rocco Ballacchino che ha
per protagonisti l’imperturbabile commissario Crema e il cinico critico
cinematografico Bernardini, una coppia insolita che, grazie al talento
dell’autore, cattura i lettori con una sinergia magnetica. Accanto a loro, muta
testimone di fatti apparentemente inspiegabili, c’è una Torino misteriosa che
Rocco Ballacchino dipinge con emozione palpabile, nonostante il ritmo
incalzante, pagina dopo pagina, dia quasi l’impressione di trovarsi tra gli
incroci di una metropoli d’oltreoceano. A dispetto del titolo, la trama
dell’autore non fa una grinza, dipanandosi in un percorso tortuoso, dal quale
si fatica a sottrarsi fino alla fine, grazie soprattutto alla capacità dello
scrittore di intrecciare i dialoghi taglienti con l’aspetto psicologico di
un’indagine intricata, complessa e estremamente attuale.
“Trama imperfetta”,
Fratelli Frilli Editori, è un thriller davvero emozionante, che coniuga il
ritmo incalzante della letteratura d’oltreoceano, con le atmosfere
apparentemente rassicuranti di una delle più belle città italiane, Torino.
Raccontaci la genesi di questo romanzo: cosa ti ha ispirato durante la stesura?
L'idea di fondo era quella di inserire Crema e
Bernardini, i due protagonisti, in un'indagine riguardante i monumenti di
Torino dedicati al Risorgimento, un'idea utile anche per riscoprire alcuni
episodi storici dimenticati. Mi sono domandato che cosa sarebbe potuto accadere
se una mente criminale avesse messo degli indizi, relativi a persone scomparse,
ai piedi dei monumenti. Tutto ha avuto inizio da lì.
Chi sono Sergio Crema e
Mario Bernardini, i protagonisti del tuo libro? Come li definiresti e, in
generale, come delinei i personaggi delle tue storie?
Sergio Crema è un commissario dall'esistenza piuttosto
normale che cerca di conciliare gli oneri del lavoro di poliziotto con il ruolo
di padre e marito. Mario Bernardini, invece, è un critico cinematografico, dal
pessimo carattere, che non le manda a dire e che non sopporta l'ipocrisia. Sono
due personaggi apparentemente distanti, ma uniti da un'amicizia che, pagina
dopo pagina, si va consolidando. Devo ammettere che, proseguendo nella mia
attività di autore, presto sempre più attenzione alla costruzione del
personaggio rispetto alla trama, aspetto che privilegiavo soprattutto nei primi
romanzi.
Da dove nasce il tuo
desiderio di scrivere? Che autore sei: segui l’ispirazione in qualunque momento
della giornata o hai un metodo collaudato dal quale non puoi prescindere?
Ho cominciato a scrivere tanti anni fa,
esercitandomi a vuoto, senza smanie da pubblicazione, per diverso tempo. Sono
piuttosto abitudinario e preferisco scrivere soprattutto al mattino presto, in
sessioni che, solitamente, non superano le due o tre ore. Per la fase di
documentazione approfitto invece, degli spazietti liberi che si presentano nel
corso della giornata.
Per saper scrivere bene,
occorre, certamente, leggere tanto: che libro c’è sul tuo comodino? Che generi
prediligi? E cosa pensi della diffusione dell’ebook anche nel nostro Paese?
Sto leggendo “Luce perfetta” di Marcello Fois
(Einaudi), un romanzo bellissimo che consiglio. Io lo definirei un classico
moderno. Leggo soprattutto gialli, perché facendo parte del gruppo di autori Torinoir, e curandone il sito, voglio
essere aggiornato su cosa esce in quell'ambito. La diffusione dell'ebook mi
sembra che stia subendo un rallentamento rispetto alle previsioni. Io continuo
a tifare per la carta, ma questa è solo un'opinione personale. Può comunque
servire agli esordienti per lanciarsi, senza paracadute però, nel mondo
editoriale.
A cosa stai lavorando
attualmente? Svelaci quali sono i tuoi progetti per il futuro.
Sto scrivendo il terzo episodio della saga
Crema-Bernardini. Devo ancora decidere se sarà il conclusivo o meno. Mi piacerebbe
dedicarmi maggiormente alla scrittura teatrale, completando un nuovo testo che
sto scrivendo. Se avessi due vite lo farei molto volentieri.
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