Il
coraggio è la chiave per aprire tutte le porte. Ne è convinta Argeta Brozi, fondatrice e Direttrice
Editoriale della Casa Editrice Butterfly
Edizioni, ma anche talentuosa scrittrice attualmente in forza alla Newton Compton, in seguito all’uscita
di “Tentazioni” il romanzo che,
grazie alla forza del passaparola, le ha definitivamente spalancato le porte
del successo.
“Tentazioni”
è la storia di Ylenia, una ragazza delusa dalle storie d’amore che ha avuto,
una più disastrosa dell’altra. È proprio dal desiderio di rivalsa, che Ylenia,
assieme alla sua amica Laura, escogita un modo decisamente sopra le righe per
prendersi una rivincita: tenterà di conquistare e sedurre i fidanzati di tutte
le ragazze che si rivolgono a lei per mettere alla prova la lealtà e la fedeltà
dei loro fidanzati. Tutto sembra procedere come un gioco esaltante, ma ben
presto Ylenia si rende conto che la situazione è più complicata di quel che
sembra, soprattutto quando conosce Brian, un ragazzo che sembra metterla alla
prova ancora una volta, minando apparentemente la sua autostima, fino a un
epilogo a sorpresa che lascerà tutti col sorriso sulle labbra.
La
passione di Argeta per la scrittura si perde nella sua infanzia, quando già
aveva le idee molto chiare su quello che sarebbe stato il suo futuro di autrice
dallo stile pulito e brillante e sulla perseveranza che avrebbe avuto nel
perseguire e realizzare i propri sogni. Dalla tastiera del PC, immersa nel
mondo dei suoi personaggi di fantasia, alla decisione di fondare la Butterfly
Edizioni, non è passato molto tempo, ma l’aver oltrepassato la barricata,
vestendo i panni dell’editore, le ha conferito quell’esperienza che, assieme al
talento, all’entusiasmo e al lavoro di squadra, hanno reso questa piccola Casa
Editrice un vero gioiello dell’editoria indipendente, in grado di coniugare impegno
e sacrifici a soddisfazione e grinta.
Come scriveva Oscar Wilde: “l’unico modo per liberarci di una
tentazione è cedervi” e noi non abbiamo resistito. Abbiamo letto
“Tentazioni”, Newton Compton, e siamo rimasti senza fiato. Raccontaci la genesi di questo romanzo: cosa ti ha
ispirato durante la stesura?
Grazie,
Alessandra, sono felice che il mio libro vi sia piaciuto! Forse sarebbe meglio
dire cosa mi ha ispirato prima della
stesura. Perché, solitamente, prima di mettermi a scrivere, ho bisogno di aver
ben chiari in mente la storia, soprattutto i protagonisti, ciò che voglio
comunicare e il finale. Infatti, prima di scrivere “Tentazioni”, ho pensato a
questo libro per ben due anni: sapevo chi sarebbe stata la protagonista ma mi
mancava la famosa “scintilla” che arrivò due anni dopo che ragionavo sulla
storia, durante una discussione all'università circa i tradimenti. Un mio amico
sosteneva che un uomo se voleva mentire e di conseguenza tradire, difficilmente
sarebbe stato smascherato, io invece non ero d'accordo, perché sono convinta
che la verità viene sempre fuori. In quel momento ho avuto un’illuminazione: mi
è venuta in mente una scena che si trova verso metà libro, in cui Ylenia, la
protagonista, parla con una sua cliente e le dice:
“Tutti
gli uomini tradiscono.”
“Come
fai a saperlo?”
“Te
lo posso dimostrare.”
È
stato come un film: da queste battute ho visto tutto il libro e dato una
sferzata alla storia. Sapevo cosa avrei scritto, anche se durante la stesura
parecchie scene sono state inaspettate anche per me, come, ad esempio,
l'arrivo, non previsto, del migliore amico Cristian, che avrà un ruolo molto
importante nel seguito di “Tentazioni”, attualmente in scrittura. Dall'episodio
all'università ho impiegato solo cinquantasette giorni per scrivere tutto il
romanzo che consta di quasi quattrocento pagine. C'è da dire che avevo più
tempo allora…
Che scrittrice sei e quando ti sei
resa conto che questo talento sarebbe potuto diventare un mestiere? Come e da
dove nasce la tua esigenza di scrivere?
Avevo
solo nove anni quando dissi ai miei che da grande sarei diventata una
scrittrice. Ho sempre avuto le idee piuttosto chiare fin da piccola, ma
soprattutto, sono sempre stata costante nel raggiungere i miei obiettivi,
tant'è che ho realizzato praticamente quasi tutti i sogni che mi ero
prefissata. Ne ho in sospeso solo due: quello di diventare una pianista e di
aprire un negozio per vendere libri e giocattoli, però questo l'ho fatto in
parte, visto che mi occupo di libri perché ho una casa editrice. Alle
elementari i miei maestri dicevano a tutti che avevo una grande fantasia per la
mia età e che, sicuramente, sfruttandola, avrei fatto grandi cose. Nel tempo
non sono cambiata: l’Italiano è rimasta la mia materia preferita e non vedevo
l'ora di scrivere temi. A volte, durante gli esami, scrivevo pure i temi per
alcuni amici, anche se so bene che non si dovrebbe fare! Mi piaceva così tanto
scrivere, che nelle tre ore che ci dava l'insegnante io, di solito, riuscivo a
scrivere almeno tre temi (che prendevano buoni voti), di cui uno mio. Dentro di
me sapevo che questa sarebbe stata la mia strada, anche se pensavo di
raggiungere certi obiettivi molto più tardi nell'età, anche se ho iniziato a
pubblicare a soli 15 anni.
Scrivere
per me è come respirare: mi viene naturale, ogni giorno la mia mente crea nuove
trame per nuovi libri. Per mancanza di tempo ora le regalo ai miei autori, così
almeno non rimangono chiuse nel cassetto!
Oltre a essere un’autrice prolifica,
sei fondatrice e Direttrice Editoriale di Butterfly Edizioni, una Casa Editrice
indipendente molto attenta agli autori emergenti. Cosa significa essere un
editore in un Paese nel quale si legge sempre meno? Quando e come hai deciso di
intraprendere questo percorso e quali ostacoli hai incontrato e incontri ancora
oggi sul tuo cammino?
Dirigo
la Butterfly dal 10 gennaio del 2011, da non crederci: sono passati più di
cinque anni e sono letteralmente volati! Come ho detto più sopra, ho sempre
amato i libri, ma il desiderio di poter lavorare in una casa editrice è nato
negli anni, dopo le mie difficoltà di scrittrice a trovare un editore che mi
sostenesse realmente e non solo una volta ogni tanto. Non avevo mai pensato di
aprire un'attività tutta mia, per svariati problemi, tra cui, non ultimo, il
fatto che non avevo un lavoro ai tempi, visto che avevo venticinque anni quando
ho aperto la Butterfly Edizioni e quindi non avevo soldi da investire. Per cui,
all'inizio, decisi di propormi a qualche editore, ma, già prima di questo, ero
un punto di riferimento per tanti autori: mi veniva spontaneo aiutare gli
emergenti come me, facevo interviste, recensioni, articoli, promozione,
editing, tutto in maniera gratuita. Lavorai dunque per un paio di editori e poi
un altro mi contattò e feci queste esperienze per circa quattro anni, sempre
gratuitamente. Mia madre però - che ha sempre avuto grande fiducia nelle mie
capacità - mi disse che così mi buttavo via, che non era giusto che dessi le
mie idee agli altri senza avere nulla in cambio e diciamo pure che mi aprii gli
occhi, dicendomi una frase che cambiò decisamente la mia vita: “Perché non apri
una casa editrice tua e usi le tue idee per te? Se va bene, ti crei un lavoro.
Se va male, impari qualcosa di nuovo”. Mia madre era molto ottimista e io non
ero da meno! Detto fatto: pochi mesi dopo aprii la Butterfly, mio padre mi fece
un piccolo prestito per i primi pagamenti e da lì in poi ho fatto tutto con le
mie sole forze e idee, perché quelle non devono mancare mai! Tre anni dopo
riuscii a restituire tutto a mio padre, perché sono una di quelle che vuole
farcela da sola a tutti i costi e non vuole avere “debiti”, e ora l'80% dei
libri che pubblichiamo entrano in classifica vendendo migliaia di copie. Le
difficoltà sono le stesse di tutti gli editori piccoli, soprattutto
indipendenti: la distribuzione è della grande editoria e noi piccoli siamo
costretti a rimediare con distributori medio-piccoli, dunque arrivare in
libreria è ancora più complicato. perché non hanno spazio per tutti, visto che
ci sono più di 100.000 pubblicazioni annue, e, solitamente, i libri degli
emergenti pubblicati da piccoli editori vengono tenuti dentro gli scatoloni
nonostante distributore e casa editrice facciano pubblicità. Diciamo pure che
riceviamo tante porte sbattute in faccia a volte solo perché “siamo piccoli”! I
lettori sono sempre meno, anche perché gli stessi soldi valgono meno a causa
della crisi mai passata e spesso anche i lettori stessi sono un ostacolo, perché
comprano a occhi chiusi i libri pubblicati dei big, pensando che – solo perché
pubblicati da loro – sono migliori degli altri. Inoltre capita che i lettori
acquistino i self, cioè coloro che si autopubblicano, perché – oltre al basso
prezzo che hanno – poverini, sono
self e non hanno l'appoggio di un editore, ma noto, invece, che sono reticenti
a credere nei piccoli editori.
Insomma
è una giungla, dove bisogna andare avanti nonostante ai piedi si abbiano dei bei
massi che rallentano il cammino... La scelta di aprire la Butterfly Edizioni,
più che una decisione consapevole, è stata una follia, ma è la più bella follia
che abbia mai fatto!
Tra l’avvento del digitale e il
costante aumento delle autopubblicazioni, come riesce a barcamenarsi un editore
che vuole premiare il talento dei nuovi autori? Cosa sta accadendo all’Editoria
del nostro Paese e che consiglio ti senti di dare a chi volesse seguire le tue
orme in questo settore?
Se
c'è una cosa che ho capito, lavorando come editore, è che il mercato
dell'editoria ha cambiamenti anche da un mese all'altro, figuriamoci negli anni,
e che quasi niente è “prevedibile”. Io ogni anno cerco di creare qualcosa di
“nuovo”, sono un piccolo editore e punto tutto sulle idee, ma seguo molto anche
le richieste degli autori e dei lettori. Ad esempio, dopo anni di richieste da
parte di self di voler ripubblicare i loro libri con la Butterfly Edizioni,
quest'anno abbiamo creato una collana appositamente per loro chiamata “Love
self”, dove, però, i protagonisti saranno i lettori, perché leggeremo
soprattutto i romanzi da loro suggeriti. Poi, sempre quest'anno, ho ideato un
concorso per premiare i lettori più attivi: se qualcuno ha letto uno o più
libri della Butterfly e li pubblicizzerà nei gruppi di Facebook, su Twitter e Instagram,
o lascerà recensioni sui Blog e sugli Store con l'hashtag #ioleggobutterfly, il
lettore più dinamico potrà vincere un anno di libri gratis e un buono Amazon da
spendere come preferisce. Secondo me la carta vincente per essere editore è
quella di sapersi reinventare ogni volta e di seguire ciò che il mercato
chiede. Nel 2011-2012 andava molto il genere fantasy e quasi tutto il mio
catalogo era composto da fantasy, ora vanno di moda i romance e quindi mi sono
orientata verso la pubblicazione dei romance, domani? Non lo so! Anche se non
cedo alla richiesta del pubblico di pubblicare erotici per una mia fissazione
decisamente troppo lunga da spiegare…
Che
consigli posso dare ai nuovi arrivati? Di buttarsi, ma in modo razionale,
perché niente è semplice, nulla è scontato e soprattutto una volta che apri
un'attività ti fai tanti nemici, così come succede ad alcuni autori self di
successo che vengono presi di mira e quindi bisogna essere tanto pazienti e
tanto caparbi nel non farsi scoraggiare. E, soprattutto, bisogna ricordarsi che
ci sono tante spese, soprattutto se fate come me che, inizialmente, per quasi
quattro anni ho fatto solo cartacei e di ottima qualità, arrivando a fare anche
cinquecento copie per titolo, col rischio che poi restino invendute e di finire
in perdita. Per un editore ci sono tutte le spese di un'azienda e quindi
bisogna valutare che per guadagnare come un operaio medio, bisogna creare un
giro di soldi di almeno il doppio. In una parola sola? Auguri!
A cosa stai lavorando attualmente? Svelaci
quali sono i tuoi progetti per il futuro e le nuove iniziative di Butterfly
Edizioni.
Per
quanto riguarda la scrittura, sto scrivendo il seguito di “Tentazioni” e sto
lavorando per la prima volta, riuscendoci, a un testo a quattro mani di cui non
posso svelare ancora nulla. Ho già pronte circa tre o quattro trame che vorrei
scrivere da sola, ma chissà quando avrò tempo, visto che già sto facendo penare
i lettori che attendono il seguito di “Tentazioni”!
Per
la Butterfly, oltre alle nuove iniziative cui accennavo prima, posso dire che
ho tantissime nuove uscite e sono certa che molti di loro diventeranno dei
bestseller. Sono in uscita i primi due libri di due autrici self publishing nella
nuova collana “Love self” che sono: “Mai lontana dal tuo cuore” di Barbara
Morgan e “In fuorigioco per te” di Eleonora Mandese, due romanzi che adoro!
Inoltre
sto continuando a regalare trame create da me per alcuni autori su cui punto e
ho dimostrato più volte che la collaborazione tra autore ed editore è l'unica arma
vincente!
Bellissima intervista.
RispondiEliminaIo adoro Argeta