È trascorso quasi un secolo da quando una rubrica
della Domenica del Corriere, chiamata Chi
l’ha visto?, pubblicava le foto e i dati di alcune persone scomparse e
oltre venticinque anni dalla messa in onda della prima puntata dell’omonimo
programma di Rai Tre che, ancora oggi, si occupa di tenere alta l’attenzione
dell’opinione pubblica sull’allarmante fenomeno degli scomparsi. Dal punto di
vista legislativo, negli ultimi anni, sono stati fatti dei passi in avanti per
tentare di affrontare il problema in modo più tempestivo e efficace e lo
dimostra la creazione di un Commissario straordinario del Governo per le
persone scomparse, ma la strada da percorrere è ancora lunga. Perché allora non
affidarsi alle ultime tecnologie in grado di contribuire alle ricerche delle
persone di cui si sono perse le tracce? Ci hanno pensato i creatori dell’ App Scomparsi, una nuovissima
applicazione gratuita e disponibile in tutti gli store, in grado di coniugare l’efficacia del passaparola e la
potenza della tecnologia, con la volontà di tutti coloro che vogliano
contribuire, attraverso le loro segnalazioni, al ritrovamento di chi è
scomparso. Un nuovo strumento decisamente all’avanguardia che permette ai
familiari di diffondere i dati e le immagini dei loro cari in tutto il mondo,
nel tentativo di accorciare i tempi e affiancare alle indagini degli esperti la
collaborazione di chiunque voglia rendersi utile. Ma come funziona l’App Scomparsi? Lo abbiamo chiesto a
Silvia Mainas, una delle ideatrici e creatrici di questo ambizioso e innovativo
progetto.
Quella
degli scomparsi è una questione
spinosa che le attuali leggi riescono a dirimere solo in parte: da dove nasce
l’esigenza di creare un’App che possa
mobilitare più persone possibile a seguire le tracce di chi è scomparso?
L'idea
di creare una applicazione di questo tipo nasce dal fatto che la scomparsa di
una persona, a parer nostro, deve essere gestita con immediatezza: i minuti e
le prime ore sono fondamentali per tracciare un eventuale percorso e agire di
conseguenza. Niente può essere più veloce dell'inserire la scheda di uno scomparso
sulla nostra applicazione. Avvalersi del GPS, infatti, e cliccare un semplice
tasto permette ai familiari di diramare a livello mondiale foto e scheda del
proprio caro.
In
questi ultimi tempi abbiamo il vantaggio di avere dei cellulari all'avanguardia
che ci permettono di cercare qualsiasi cosa: perché non utilizzarli per un fine
così sociale, mettendoci a disposizione dei familiari che chiedono aiuto?
Inoltre crediamo realmente nella cooperazione di tutti i cittadini e stiamo
mettendo nelle loro mani uno strumento efficace. Chiediamo solo che prestino
attenzione a chi hanno attorno in modo da poter essere utili. Sono tante le
persone che vogliono collaborare, le stesse persone che si adoperano per
mettere dei volantini in tante città, che credono nel passaparola sui social:
noi gli abbiamo creato un App, devono solo farla entrare nella loro routine
giornaliera.
Come vi siete approcciati
concretamente a questo progetto? Chi ha collaborato con voi e quali difficoltà
avete incontrato lungo il percorso?
Considerando
la tematica trattata è stato naturale e corretto adottare un approccio soft, si è iniziato quindi con l’analizzare
quelle che sono le leggi in materia, abbiamo contattato il Garante della
Privacy e seguito quelle che sono le linee guida per non ledere i familiari e
lo scomparso stesso.
Una
volta ideato e messo su carta il nostro progetto, abbiamo affidato la nostra
idea ad uno sviluppatore di App che ha materialmente creato il prodotto che
adesso trovate nei market per Android e Apple Store.
Il
punto dolente è la difficoltà che abbiamo trovato e che troviamo tuttora in
merito alla pubblicizzazione di AppScomparsi: abbiamo contattato diverse
testate giornalistiche e programmi televisivi per attenzionarli sul fatto che
esiste una applicazione di questo tipo, ma i riscontri sono stati praticamente
nulli. Solitamente quando si parla di tematiche sociali dovrebbe quasi essere
automatico divulgare quello che è uno strumento utile a tutta la società,
invece sta avvenendo il contrario. Ci teniamo a precisare che senza una
divulgazione di massa l'App perde di utilità.
Sappiamo che l’App Scomparsi è scaricabile
gratuitamente da tutte le piattaforme sui nostri smartphone: quali sono le sue
principali funzioni?
Abbiamo
studiato attentamente ogni singola parte che compone questo applicativo, la
funzione innovativa è indubbiamente quella denominata 'Intorno a me'. Qualora
nel raggio di qualche chilometro dal posto in cui ci troviamo sia appena stato
avvistato uno scomparso, riceveremo una notifica quale implicito invito a tenere
gli occhi aperti.
Ovviamente
non abbiamo tralasciato un aspetto prettamente tecnico, ossia la facoltà
dell'utente che utilizza l'App di attivare e disattivare la geolocalizzazione
in modo da poter controllare i consumi della propria batteria.
Ma
continuiamo a credere che la vera innovazione è l'immediatezza che si ha
nell'inserire una scheda che in pochi minuti potrà essere visibile in tutto il
mondo.
Facciamo un bilancio dei
primi mesi di attività: quali riscontri avete avuto finora? Raccontateci un episodio
significativo che vi ha dato conferma di stare perseguendo la strada giusta.
Ci
piacerebbe affermare che grazie ad AppScomparsi si sia riusciti a localizzare
uno scomparso ma proprio come detto inizialmente, l'App deve essere divulgata
in modo più massivo per poter raggiungere questo risultato.
Abbiamo
un appoggio morale significativo da parte dei familiari delle persone scomparse,
che ci esortano a pubblicizzare il più possibile questo strumento. Anche le
persone a cui non è scomparso un caro, ma che ruotano attorno a questa tematica
sociale, si complimentano per la nostra idea e in attesa che l'App diventi
virale, ci auspichiamo di raggiungere l'obbiettivo prefissato ossia trovare, in
tempi rapidi, la persona scomparsa.
Un aiuto concreto per sostenere
le famiglie degli scomparsi, ma anche un mezzo per tenere alta l’attenzione di
tutti su questo fenomeno: quali sono i vostri obiettivi futuri in una società
dominata dai Social Network?
Gli
ultimi dieci anni sono stati molto significativi dal punto di vista
tecnologico: grazie ai Social Network si sono raggiunti grandi obbiettivi. Il
ritrovamento stesso delle persone scomparse sta diventando prioritario per
Facebook e Twitter, questo ci dimostra che le persone chiedono aiuto, hanno
speranza e credono fortemente che dietro un monitor ci sia qualcuno pronto a
rendersi utile.
Stiamo
percorrendo la strada giusta, le persone devono affidarsi alle altre persone:
dove non arrivano gli occhi del familiare devono arrivare gli occhi dei
cittadini e solo in questo modo si potranno ritrovare i propri cari.
AppScomparsi
ha un ruolo fondamentale in tutto questo, in quanto permette una segnalazione
assolutamente anonima e immediata. Pensiamo a chi viaggia spesso, a chi lavora
in luoghi dove c'è sempre tanta gente: questi cittadini dovranno solo prendere
il cellulare in mano, scorrere le schede inserite e prestare attenzione. In un
attimo potrebbero cambiare la vita di quelle famiglie che rimangono sospese, in
attesa di una risposta.
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