mercoledì 28 giugno 2017

Tre buone ragioni per… leggere Autori Italiani


Mettiamo subito in chiaro una cosa: leggere è importante, sempre e comunque, a prescindere da chi e cosa si stia leggendo. Libri in lingua originale o tradotti, autori stranieri o italiani: leggere è uno stile di vita, un modo di essere, una forma mentis nel senso che contribuisce a dare forma alla nostra mente, sin da quando impariamo l’A-B-C. Ma, una volta esauriti i classici e identificati più precisamente i nostri gusti letterari, è importante iniziare a guardarsi intorno e a selezionare, tra le nostre letture, anche autori italiani contemporanei vivi e vegeti. Ce ne sono tanti, infatti, più o meno conosciuti, che scrivono davvero bene e pubblicano con piccoli e grandi editori o, persino, autonomamente, ma che, prima di tutto, hanno molte storie da raccontare. Perché vale la pena conoscerli e valorizzarli? Ecco le nostre tre buone ragioni per leggere autori italiani e, perché no, “metterne uno in valigia”, prima di andare in vacanza!

1.      Lingua è cultura. Oggi ci sentiamo tutti cittadini del mondo e la contaminazione tra le tradizioni provenienti da ogni parte del globo è tale, da provocare profonde modificazioni anche nel linguaggio di tutti i giorni, ma non bisogna dimenticare che lingua è anche sinonimo di cultura. Leggere autori che conoscono a fondo la lingua italiana e che raccontano storie nate e pensate in lingua italiana fa aumentare, di riflesso, la nostra stessa padronanza della lingua e, di conseguenza, il nostro vocabolario e la nostra capacità di formulare pensieri e concetti, proprio come accadrebbe con altre lingue. Solo con queste basi solide saremmo veramente pronti a lasciarci andare anche a tutto il resto e lo scambio tra culture sarà equo.

2.      Solo i lettori possono rendere gli scrittori dei veri professionisti. Ormai lo abbiamo imparato: scrivere, soprattutto nel nostro Paese, è sempre meno un mestiere e sempre più un semplice passatempo, perché l’editoria è in crisi e si legge così poco, da non permettere agli autori di vivere di scrittura. L’unico insindacabile giudice del lavoro dello scrittore, per quanto influenzato dalla pubblicità e dal marketing, è il lettore. Un lettore vorace, esigente, informato e in grado di andare oltre le classifiche delle grandi catene di librerie può trasformare un autore dilettante in un vero professionista, col suo seguito e col suo dignitoso stipendio per potersi dire tale, tra alti e bassi.


3.      Agli autori italiani potete “stringere la mano”. Ci lamentiamo sempre più spesso di quanto sia “costoso” il tempo libero, ma, se siete in cerca di un evento che potrebbe portarvi unicamente un guadagno a costo zero, dovete andare alla presentazione di un libro! È lì, infatti, che potrete stringere la mano ai vostri autori preferiti, in particolar modo italiani. Potrete fare loro domande, complimenti, critiche e, in ogni caso, chiedere conto del loro operato in uno spazio neutro, messo a disposizione da un libraio magari. E, solo se rimarrete soddisfatti di ciò che gli autori vi risponderanno, eventualmente, potrete acquistare il loro libro, dopo aver guardato negli occhi qualcuno che, come si dice, ci sta mettendo faccia, oltre che la penna. Nessun altro artista dà così tanta fiducia al proprio pubblico.

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