Tutti
la chiamano La Scrittora e chi la
conosce sa bene che non c’è modo migliore per definirla, visto che per
l’instancabile Valeria Luzi scrivere
è un mestiere a tempo pieno. Da quando ha raggiunto il successo con “Ti odio con tutto il cuore” e “Mi manchi troppo per dimenticarti”, i
romanzi editi da Newton Compton che
hanno fatto conoscere il suo talento al grande pubblico, infatti, non si è più
fermata, continuando a deliziare i lettori con le sue storie tra amore, cucina
e tanto altro.
Dopo
una Laurea in Filosofia e un’esperienza di vita a New York che l’ha spinta a
inseguire i suoi sogni senza riserve, Valeria Luzi ha deciso di coltivare la
sua passione di bambina e ha ripreso in mano carta e penna, diventando in breve
tempo una tra le scrittrici italiane più lette e amate degli ultimi tempi,
soprattutto per la sua capacità di declinare l’amore in ogni sua sfaccettatura,
con ironia e tenerezza, grazie ai suoi esilaranti personaggi, ai quali è facile
affezionarsi.
In
effetti, è proprio il caso di dirlo: senza
amore non c’è gusto, ma oggi che, tra le altre cose, scrive sceneggiature per
il cinema e si occupa di affiancare autori emergenti con corsi di scrittura
creativa e editing, gli orizzonti di Valeria Luzi si stanno allargando. Non è
passato molto tempo dalle avventure della testarda ristoratrice Susi e
dell’orgoglioso chef Michael Di Bella, tanto diversi quanto innamorati,
tuttavia Valeria è pronta per dare una svolta alla sua carriera di autrice,
cimentandosi anche nella narrazione di altre forme di amore nei suoi romanzi di
prossima uscita, iniziando col raccontare proprio la sua vera storia d’amore.
Nell’attesa
non ci resta, dunque, che ingannare il tempo navigando sul ricco Blog diValeria Luzi - La Scrittora, dove, tra una video-recensione e l’altra, fa riflessioni
e dà consigli col garbo e l’eleganza che la contraddistinguono, ma anche col
coraggio e la leggerezza di chi ha avuto la fortuna e la perseveranza di
trasformare un talento in una professione a tutto tondo.
Tra l’odio feroce e
l’amore appassionato il passo sembra essere decisamente breve per Susi e Chef
Michael, i protagonisti di “Ti odio con tutto il cuore” e “Mi manchi troppo per
dimenticarti”, Newton Compton. Raccontaci la genesi di questi romanzi: cosa ti
ha ispirato durante la stesura?
Quando
ho letto il romanzo di Anna Premoli “Ti prego lasciati odiare”, edito sempre
dalla Newton Compton e Premio Bancarella 2013, ho capito che anche io volevo
scrivere una storia di amore e odio dalla forte componente ironica, e, pensando
alle varie ambientazioni che avrei potuto utilizzare, ho scelto la città in cui
ho vissuto per un anno, New York. Per quanto riguarda lo chef star della TV
Michael Di Bella, il protagonista maschile, ho tratto ispirazione dallo chef
Gordon Ramsey, di cui ho sempre seguito i programmi.
Quando i lettori si
affezionano ai personaggi di una bella storia, scrivere un seguito è un po’
come tornare a sentire il calore di una famiglia
virtuale per un autore che mette il cuore in ciò che scrive. Ma quali sono
i trucchi per non ripetersi e
mantenere alto l’interesse del pubblico? E, siccome non c’è due senza tre, forse stai preparando una trilogia?
Esatto!
Alla fine della prima stesura di “Ti odio con tutto il cuore”, ero così
affezionata ai personaggi, che ho deciso subito di scrivere un seguito. Solo
che poi il problema era cercare qualcosa di nuovo e originale a proposito di
Susi e Mike. L’espediente classico sarebbe stato farli litigare di nuovo, per
gelosia o per qualsiasi altro motivo, ma li avevo fatti discutere così
animatamente nel primo, che mi piangeva il cuore a farlo di nuovo. Così ho
escogitato l’escamotage di un misterioso incidente e della conseguente amnesia
di Susi, per costringere Mike a conquistarla di nuovo.
Avevo
immaginato un terzo libro per raccontare la storia della nipote di Susi e il
cugino di Mike, ma nel frattempo ho deciso di scrivere la mia storia d’amore e
quindi credo proprio che quel filone sia esaurito.
Quando e da dove nasce la
tua esigenza di scrivere? Che autrice sei: segui l’ispirazione in qualunque
momento della giornata o hai un metodo collaudato al quale non sai rinunciare?
All’inizio
scrivevo quando avevo tempo, soprattutto la notte, e non avevo un metodo o una
pianificazione specifici. Da quando invece scrivere è diventato il mio lavoro a
tempo pieno, ho dovuto necessariamente strutturarlo come un qualsiasi altro
impiego, lavorando minimo otto ore al giorno e imponendomi delle scadenze. In
ogni caso, cerco di seguire sempre l’ispirazione e di trasmettere nei libri
tutte le emozioni che provo mentre scrivo.
È ancora possibile,
secondo te, al giorno d’oggi, fare della scrittura una professione a tempo
pieno? Cosa significa collaborare con un grande editore? Dai un suggerimento a
un giovane che volesse seguire le tue orme.
È
possibile, anche se molto molto difficile. Nel mio caso, oltre a scrivere
libri, mi occupo anche di editing per aspiranti scrittori, lezioni di scrittura
creativa e lavoro come sceneggiatrice. Quindi sempre tutti lavori in ambito
editoriale, un mondo molto sfaccettato e controverso. Collaborare con un grande
editore può essere molto stimolante ma anche pericoloso, perché le grandi case editrici sono delle aziende che
badano soprattutto ai numeri. A tutti gli aspiranti scrittori che mi contattano
consiglio di leggere tantissimo, soprattutto i classici, di frequentare un
corso di scrittura creativa e di farsi aiutare nella correzione della prima
opera da un editor, che può anche fargli da Virgilio
nel complicato mondo dell’editoria.
A cosa stai lavorando
attualmente? Raccontaci quali sono i tuoi programmi per il futuro.
Negli
ultimi anni, anche grazie alla psicoterapia, ho capito che i romanzi rosa sono
stati una tappa del mio cammino di scrittrice e che adesso sono pronta ad
andare avanti. Oltre al libro sulla mia vera storia d’amore, che spero uscirà
l’anno prossimo non con la Newton Compton, ho in programma di scrivere dei
libri di narrativa, in cui ci sarà sempre l’amore, ma non per forza tra uomo e
donna, come nel romanzo rosa, ma magari tra due sorelle, tra madre e figlio.
Storie emozionanti e formative, senza uno scontato lieto fine.
Nessun commento:
Posta un commento