Le riflessioni di un’artista dal temperamento unico:
Roberta Maola. In occasione della sua prima Mostra personale, che si inaugurerà
sabato 21 marzo, alle ore 18, presso l’ABC art Gallery di Roma, le abbiamo
voluto lasciare carta bianca: saranno
le sue stesse parole a condurvi in un viaggio nel cuore di una donna che ha
voluto dedicare la propria vita interamente all’arte, con coraggio e
determinazione, contro gli ostacoli del tempo e della società. Un flusso di
coscienza fatto di assonanze e dissonanze,
ragione e sentimento, culla delle scelte che rispecchiano il vero valore di
questa storia unica.
“A volte mi capita di riflettere sulle mie scelte di vita, come se stessi
dialogando con me stessa. Mi interrogo sulla decisione di lasciare un lavoro
normale, riconosciuto e regolarmente retribuito per lanciarmi nella sfida di
intraprendere un percorso professionale totalmente diverso in età già adulta,
ripescando oggi quella passione lontana, scoperta nell’adolescenza, coltivata
con sacrificio negli anni della scuola superiore e che per lungo tempo si è
limitata a fare capolino quando inaspettatamente mi concedevo l’opportunità di
un contatto più autentico con me stessa o con le persone a me care.
I dubbi sono tanti e da un punto di vista razionale le risposte sembrano
essere poche e non del tutto convincenti. E allora mi guardo allo specchio,
faccio l’inventario del tempo trascorso, e i pensieri negativi sembrano
prendere il sopravvento: le difficoltà economiche e quel senso del dovere con
il quale ognuno deve scendere a patti.
Si insinua il dubbio di essere ormai inadeguata ad affrontare un mondo,
quello dell’arte, molto cambiato negli ultimi anni, cambiamenti che sembrano
rendere l’uso delle tecniche classiche anacronistiche, soppiantate
dall’applicazione delle nuove tecnologie alle arti visive. Ho ritrovato un
ambiente in cui tutti potenzialmente possono definirsi artisti e, attraverso la
forza divulgativa dei nuovi media, conquistarsi ben più di quel quarto d’ora di
notorietà che Warhol preconizzava tutti avrebbero conquistato nell’era
contemporanea.
La difficoltà di ritagliarsi un proprio spazio di originalità creativa e
un pulpito, non per imporsi, ma semplicemente per esistere, per far conoscere
le proprie opere ed essere riconosciuta, piuttosto che autodefinirmi, artista.
La difficoltà di concedersi l’opportunità di lasciare un segno nel mondo
dell’arte.
Come spesso accade quando pensiamo troppo e i pensieri si intrecciano su loro stessi, ci viene in soccorso il confronto con la realtà, la quale, a saperla guardare bene, si mostra più rassicurante delle nostre fantasie: i tanti amici che mi sono sempre stati vicini fisicamente ed emotivamente, è stata davvero una grande soddisfazione vederli passare dal tifo partigiano, allo stupefatto riconoscimento di una cifra artistica inaspettata, i tanti appassionati ed esperti d’arte che si sono interessati al mio lavoro riconoscendo in esso qualcosa di più del semplice esercizio estetico, gli artisti che hanno voluto fare un pezzo di percorso insieme a me, anche accostando stili molto differenti come a ricordare a tutti noi che i linguaggi dell’arte sono infiniti o almeno tanti quanti sono i mondi che raccontano.
Come spesso accade quando pensiamo troppo e i pensieri si intrecciano su loro stessi, ci viene in soccorso il confronto con la realtà, la quale, a saperla guardare bene, si mostra più rassicurante delle nostre fantasie: i tanti amici che mi sono sempre stati vicini fisicamente ed emotivamente, è stata davvero una grande soddisfazione vederli passare dal tifo partigiano, allo stupefatto riconoscimento di una cifra artistica inaspettata, i tanti appassionati ed esperti d’arte che si sono interessati al mio lavoro riconoscendo in esso qualcosa di più del semplice esercizio estetico, gli artisti che hanno voluto fare un pezzo di percorso insieme a me, anche accostando stili molto differenti come a ricordare a tutti noi che i linguaggi dell’arte sono infiniti o almeno tanti quanti sono i mondi che raccontano.
Un piccolo esercito di persone che mi hanno aiutato a sopire l’insistenza
dei miei pensieri negativi e guardare con prudente fiducia al mio percorso...”
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