mercoledì 6 febbraio 2019

Antonella Colonna Vilasi: il futuro dell’Intelligence



Cos’è l’Intelligence e quale sarà il suo futuro sul piano nazionale e internazionale? Che ruolo ha oggi nella costruzione della pace, tra il fallimento della Globalizzazione, il perdurare della crisi economica e la sempre maggiore diffusione di mondi paralleli digitali e virtuali? Ma, soprattutto, cosa ne sanno i cittadini? Forse ancora troppo poco, visti i tanti luoghi comuni e la scarsa informazione in merito.
A queste e molte altre domande, tuttavia, cerca di rispondere con un linguaggio semplice e diretto, realmente alla portata di tutti, Antonella Colonna Vilasi, Presidente del Centro Studi sull’Intelligence – Scienze Strategiche della Sicurezza, U.N.I., un ente nato con la volontà di intensificare gli studi e la divulgazione di queste tematiche e che sta acquisendo sempre maggior autorevolezza in queste attività.
Pioniera degli studi sull’Intelligence nel nostro Paese, Antonella Colonna Vilasi ci ha spiegato le genesi de “Il ruolo dell’Intelligence nella costruzione della pace”, Libellula Edizioni, l’ultimo di una serie di testi in cui ha raccolto articoli e scritti di sociologia politica e relazioni internazionali inerenti il tema dell’Intelligence.
Spaziando dalla Primavera Araba, alla situazione nel Mediterraneo, fino allo studio della cosiddetta Virtual Intelligence, l’autrice analizza quale sarà il futuro dell’Intelligence sul breve e sul lungo periodo, cercando di rivolgersi a un pubblico non solo di esperti, studiosi e addetti ai lavori, ma anche e soprattutto di semplici curiosi, senza perdere precisione e scientificità del linguaggio e dei contenuti e aprendo squarci di luce su una tematica complessa, ma comunque sempre più accessibile.


Quando si pensa al ruolo dell’Intelligence nel panorama internazionale, la scarsa informazione che c’è in merito apre nella nostra mente scenari più simili a una pellicola americana, che alla realtà dei fatti. Cos’è, invece, l’Intelligence e di cosa si occupa, con particolare riferimento alla costruzione della pace?

L'Intelligence è il prodotto, a valore aggiunto, che risulta dalla raccolta, integrazione, analisi, valutazione e interpretazione di tutte le informazioni disponibili che riguardano uno o più aspetti di una necessità decisionale e che è potenzialmente significativo per una scelta decisionale.
Partiti da questo concetto, l'Intelligence tutela la sicurezza nazionale e gli interessi nazionali, garantendo anche, tuttavia, assetti geopolitici di stabilità che altrimenti sarebbero, giocoforza, in mano a vari attori e co-attori nazionali ed internazionali.

Di cosa si occupa il “Centro Studi sull’Intelligence – Scienze Strategiche della Sicurezza” (U.N.I.) di cui è Presidente? Facciamo un bilancio delle attività svolte, degli obiettivi raggiunti e dei traguardi futuri.

Il Centro Studi U.N.I. è un ente riconosciuto dal MIUR, dal MISE e dalla Commissione Europea. Partecipa ai bandi della Commissione Europea ed è vincitore del bando di concorso nell'ambito delle azioni Marie Sklodowska-Curie della Commissione Europea Horizon 2020 per la ricerca internazionale. Si tratta, quindi, di un ente collegato a un network di università statali non europee e americane. Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti finora, sia a livello, nazionale, sia a livello internazionale.

Dalla Globalizzazione, alla Primavera Araba, passando per le nuove frontiere virtuali, si è occupata di molte tematiche in numerose pubblicazioni in modo divulgativo e puntuale, in qualità di pioniera nel nostro Paese. Quale sarà il futuro dell’Intelligence sul breve e sul lungo periodo in base ai suoi studi?

Attualmente le agenzie di Intelligence stanno investendo molto nelle attività di comunicazione istituzionale. Molte agenzie hanno un sito ufficiale dove vengono anche annunciate e pubblicate le posizioni organizzative disponibili in merito all'offerta di lavoro. Il futuro dell’Intelligence sul breve e sul lungo periodo sarà determinato dagli sviluppi della politica, dell'economia e della società, sia a livello locale che globale.

Qual è la percezione che ha l’opinione pubblica sul ruolo dell’Intelligence nel nostro Paese? Il cittadino sta acquistando maggior consapevolezza?

Come dicevo, nel nostro Paese la tendenza attuale va sempre più verso una maggiore apertura e quello, che prima era impossibile, vale a dire che il direttore del Mossad oppure dell'Mi6 tenessero una conferenza pubblica, è ormai una realtà. Informarsi è sempre più semplice e alla portata di tutti.

A cosa sta lavorando attualmente? Ci spieghi quali sono i suoi progetti per il futuro.

Il mio percorso segue le traiettorie degli sviluppi degli Studi di Intelligence contemporanei, cercando di apportare nuove piccole tessere alla dottrina Intelligence, cosa che, naturalmente, continuerò a fare anche in futuro.


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